La vita politica si presenta ricca di argomenti e, anche, di motivi
polemici. Al di là dei giudizi sui singoli eventi rimane difficile
comprendere quali sono le dinamiche che danno un senso agli avvenimenti.
IL PRIMATO DELL'ECONOMIA Domenica su "La Stampa" Barbara Spinelli sottolineava a proposito del
G8 che il dato fondamentale era costituito dal fatto che l'economia aveva
soppiantato la politica. Proseguendo il ragionamento si giunge alla conclusione
che non c'è spazio per regole o per limitazioni riguardanti un mercato
liberistico. Ma la questione susseguente è se esista un limite
al potere di chi domina il mercato. Il primato dell'economia comunque è
un criterio che permette di comprendere diversi fatti della vita sociale
internazionale e nazionale.
IL G8 Il G8 ha assunto dimensioni che vanno esaminate normalmente nell'ambito
della cultura mondiale e non in una nota politica. Però alcune annotazioni
possono essere fatte. In primo luogo il G8 accentua problemi che vanno
al di là dell'ordine pubblico. In secondo luogo esso ci richiama
ai temi delle giustizia mondiale, che non dovrebbe dipendere dai rapporti
di potere. Infine il G8 ci dice che è impossibile che la povertà
possa essere vinta dai Paesi ricchi che godono dei frutti dei paesi poveri.
Chi afferma questo - economista, politico, ecclesiastico o altro - è
un bugiardo.
L'ARGENTINA Un esempio dei limiti elle politiche economiche sponsorizzate dai grandi
è l'Argentina. Paese ricco di risorse, che la dittatura militare
prima, il FMI poi sta riducendo alla miseria. Con il contributo di un ministro
di origine piemontese premiato dalla nostra Giunta regionale.
IL NUOVO GOVERNO L'analisi delle decisioni del governo Berlusconi possono essere illuminate
dal criterio della Spinelli, cioè l'economia cancella la politica.
Oggi appaiono chiari due criteri. Il governo Berlusconi vuole cancellare
ogni resto dei precedenti governi, dalle riforme scolastiche a quelle istituzionali.
Non si tratta soltanto di un criterio legato all'alternanza. Si tratta
invece di un totalitarismo che se diventa regola di vita sociale rende
impossibile ogni continuità. Il secondo criterio consiste nell'attribuire
alle passate maggioranze - almeno fino a quando Ciampi cessò
di essere ministro - i limiti della situazione economica attuale. Il problema
reale non consiste nel difendere o meno i conti della passata amministrazione.
Il problema consiste nell'offrire dati credibili. Finora il ministro Tremonti
ha giocato sul piano mediatico, non su quello realistico, scandalizzando
anche esperti di bilancio. In ultima analisi noi ritroviamo che il nuovo
governo si fa il portavoce di alcuni poteri forti dell'economia: la confindustria
e i grandi imprenditori (Agnelli); Fazio che da tempo usa della Banca
d'Italia come soggetto politico. Aggiungiamo il tentativo di spaccare i
sindacati. A questo punto ci chiediamo dove va la politica in Italia.