Il raduno del G8 è una occasione per affrontare temi che si impongono al di là dell'occasione che li evocano. Il G8 è certamente una espressione di una volontà di potere nei rapporti economici mondiali. Ma con questo non possiamo pensare che la globalizzazione sia una invenzione ideologica. Il superamento delle frontiere fa parte di un processo secondo il quale il mondo diventa un unico villaggio. Ma oggi questo processo è ambiguo. Riguarda lo spostamento dei capitali finanziari, non dei lavoratori, non dei bisogni. La critica e l'opposizione al G8 non concerne, necessariamente, la globalizzazione. Concerna l'assenza di regole che la governano e che fanno sì che la prepotenza, la ricchezza, il dominio diventano i criteri di azione. Il G8 ci invita tutti, popoli ricchi e poveri, alla ricerca di regole comuni per il commercio internazionale. Per evitare gli sfruttamenti sui più deboli. Ma soprattutto ci invita ad essere attenti perché eventuali violenze non si ritorcano sugli oppressi.
beppe scapino