Ambiente e salute
Quando vengono trattati
problemi legati alla vita umana dobbiamo stare molto attenti a non sovrastimare
la scienza e i metodi scientifici; non dobbiamo dare per scontato che gli
esperti siano gli unici ad avere diritto di trattare questioni che riguardano
l'organizzazione della società
albert einstein
L'EFFETTO SERRA
La terra soffoca per
l'inquinamento, anche il clima sembra impazzire.In questo ventennio la
temperatura media della terra è cresciuta di mezzo grado e sono
aumentati il numero e l'intensità degli eventi meteorologici estremi
(uragani, inondazioni, ondate di calore, siccità).
Molti affermano che siamo
entrati nell'era dell'effetto serra. Effetto serra: ma che cos'è?
Alcuni gas hanno la capacità di assorbire il calore delle radiazioni
solari. Quando questi gas sono presenti in misura eccessiva, trattengono
le radiazioni che, una volta "rimbalzate" sulla superficie terrestre, non
sfuggono più verso lo spazio. Il loro calore viene intrappolato
nell'atmosfera e fa aumentare la temperatura sul nostro pianeta. La concentrazione
dei "gas serra" nell'atmosfera cresce sia per l'aumento delle emissioni
sia, nel caso dell'anidride carbonica, per la sistematica distruzione di
milioni di ettari di foresta. Gli alberi, infatti, agiscono da veri e propri
"accumulatori" di carbonio e per ogni ettaro di foresta bruciato cresce
quindi un po' la quantità di anidride carbonica liberata nell'aria
e con essa l'effetto serra. A partire dalla rivoluzione industriale la
concentrazione dei "gas serra" nell'atmosfera ha progressivamente subìto
un'accelerazione. Gli anni '90 sono stati il decennio più caldo
a memoria d'uomo e al 1998 è toccato il record di anno più
caldo mai registrato.
Certo l'effetto serra
è una minaccia sempre più concreta, che rischia di diventare
incontrollabile se continuerà ai ritmi attuali l'immissione nell'atmosfera
dei cosiddetti "gas di serra", cioè quelli prodotti dall'uomo direttamente,
attraverso attività industriali, o indirettamente, con la deforestazione.
I rischi sono elevatissimi, perché un aumento ulteriore anche di
pochi decimi di grado della temperatura terrestre innescherebbe una gravissima
reazione a catena: parziale scioglimento delle calotte polari, innalzamento
del livello di mari e oceani, tropicalizzazione del clima in molte regioni
oggi temperate.
IL PROTOCOLLO
DI KYOTO
In base al protocollo
di Kyoto, firmato nel 1997, ogni paese europeo o gruppo di paesi ha sottoscritto
un proprio obbiettivo di riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
Tra i paesi industrializzati, responsabili di gran parte delle emissioni
che minacciano il clima e cui tocca perciò lo sforzo maggiore per
una loro riduzione, solo l'Unione Europea ha in parte tenuto fede ai suoi
impegni; quanto all'Italia malgrado alcuni positivi passi in avanti, l'obbiettivo
di ridurre del 6,5% le emissioni di CO2 entro il 2001 resta lontanissimo.
Recentemente il presidente USA ha affermato che nel suo paese non osserverà
gli accordi.
GLI ORGANISMI
GENETICAMENTE MODIFICATI
In maniera sempre più
incalzante, in questi ultimi anni si parla di prodotti geneticamente modificati
(OGM); con questa denominazione si intendono quei prodotti che hanno origine
da produzioni vegetali o animali la cui struttura genetica sia stata modificata
per sviluppare o creare ex-novo caratteristiche che permettano di migliorare
le peculiarità possedute da ogni singola specie.
L'INFORMAZIONE
Le imprese impegnate
nella biotecnologia affermano che gli organismi geneticamente modificati
sono conquiste scientificamente essenziali, necessarie alla nutrizione
della popolazione mondiale, alla protezione dell'ambiente e alla riduzione
della povertà, poiché l'ingegneria genetica è il solo
o il miglior modo per incrementare la produzione agricola. Con altrettanta
sollecitudine le associazioni ambientaliste esprimono in maniera più
o meno forte i loro dubbi sulla fondatezza di tali opinioni, manifestando
il timore che lo sfruttamento degli OGM sia finalizzato a scopi di mercato,
sostenendo che mercato e ricerca devono adottare il principio di precauzione,
tenendo conto dei livelli di imprevedibilità che derivano dalle
interazioni fra gene e organismo ospite, con sondaggi su tutti gli eventuali
esiti negativi per la salute di chi mangia organismi geneticamente modificati,
per chi ne entra in contatto e per gli ecosistemi in cui vengono inseriti.
CHE COSA CHIEDIAMO
* Il fallimento della
Conferenza dell'Aja, dove l'Europa non è riuscita ad imporre a Stati
Uniti e Giappone l'accettazione di misure incisive per curare la febbre
del pianeta, mette tutti davanti ad un bivio: o i governi, le forze politiche,
i sistemi economici, gli stessi consumatori si muoveranno in fretta per
fermare l'aumento delle emissioni che stanno alterando il clima, oppure
tra pochi anni dovremo fronteggiare non più una minaccia, ma una
drammatica realtà.
Per questo chiediamo
al G8 che gli accordi di Kyoto siano immediatamente riconfermati e che
sia indicato in modo trasparente il percorso di rafforzamento dell'azione
di tutela dell'ambiente. Lo chiediamo con la convinzione che ogni piccolo
gesto può portarci ad un'inversione di marcia per non consegnare
alle prossime generazioni un mondo peggiore di quello che abbiamo ricevuto.
** Il dibattito
sulle biotecnologie troppo spesso si riduce ad un "non dialogo" tra due
integralismi. I favorevoli sono favorevoli e basta e sventolano le loro
ragioni come fa il tifoso allo stadio. Alcuni fra i contrari non sono da
meno. In mezzo, troppo spesso, si colloca il cittadino che riesce a carpire
solo qualche frammento dei contenuti di questa discussione, nonostante
gli argomenti trattati riguardino direttamente la loro vita quotidiana.
Affinché tutti, indistintamente, possano essere correttamente informati
sui pro e contro degli organismi geneticamente modificati, abbiamo chiesto
un preciso impegno nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica perché
ogni individuo possa essere protagonista della propria vita e costruttore
del proprio futuro. Perché ciò avvenga riteniamo sia
necessario attivare le seguenti azioni:
* NORMATIVA SULL'ETICHETTATURA.
* CAMPAGNA INFORMATIVA DEI
GOVERNI SUGLI STRUMENTI ADOTTATI PER IL CONTROLLO SULLA QUALITA' DEI PRODOTTI.
a cura del centro missionario