La vita politica prosegue con molti temi che toccano la vita nazionale
e problemi internazionali.
DISAVANZO E POLITICA ECONOMICA Le notizie sul disavanzo lasciato dal governo Amato si
rincorrono con cifre contraddittorie. E' quindi difficile dare una valutazione.
E' però un problema serio perché da esso dipende l'adeguamento
ai parametri di Maastricht che regolano la partecipazione alla moneta europea.
L'incertezza su questo dato inoltre rende dubbiosi sulle misure economiche
che il governo prepara e che rischierebbero di aumentare questo disavanzo.
Eppure bisogna essere coscienti dell'importanza di non uscire dall'Europa.
Pertanto va giudicato severamente il governo Amato nel caso che la crescita
del debito derivi da provvedimenti elettoralistici. Ma altrettanto duramente
va valutata una politica che non tiene conto del debito per soddisfare
i propri azionisti di riferimento (Confindustria e simili).
MONTI E GLI USA Pochi forse hanno notato come il commissario europeo Mario
Monti ha potuto bloccare la fusione fra Honeywell e General Electric sulla
base delle norme antitrust. Un'Europa divisa avrebbe certamente subito
la nascita di un colosso di fronte al quale parlare di mercato, di libera
concorrenza sarebbe stata follia. Un'Europa unita può far sentire
la sua voce.
MILOSEVIC L'ex presidente jugoslavo Milosevic verrà processato
all'Aia per crimini contro l'umanità. E' fuor di dubbio che sia
colpevole di gravi atrocità. Ed è anche un fatto positivo
che non esistano zone di impunità di fronte a gravi delitti. Rimane
però una domanda seria. Il diritto è tale se è oggettivo
per tutti. Quando invece viene applicato soltanto ai perdenti non alleati
rischia di essere vendetta.
GIUSTIZIA DI PARTE? Due sentenze - la condanna dei neofascisti per la strage
alla Banca dell'Agricoltura di Milano e la condanna del giudice Carnevale
- hanno scatenato parte della CdL contro i giudici, definiti "rossi". E'
stucchevole ripetere certi discorsi, ma forse non è inutile. Una
sentenza può essere criticata, ma con argomenti giuridici. In ogni
caso va rispettata, soprattutto da chi riveste ruoli istituzionali. E comunque
l'affermazione che quella sentenza è fondata su di un pregiudizio
ideologico deve essere suffragata da prove, altrimenti diventa calunnia
e dimostra scarso senso dello Stato.
LA SCALATA ALLA MONTEDISON La FIAT con la francese EDF e con alcune banche ha acquisito
la maggioranza della Montedison. Un'operazione ben preparata, con molti
significati. In primo luogo è una rivincita di Agnelli contro Mediobanca
e contro la Confindustria, dimostrando che è ancora lui il perno
dell'economia italiana. In secondo luogo è annodare i legami con
la Francia, legittimando il ruolo della statale EDF. In terzo luogo è
il frutto dell'asse Agnelli-Berlusconi. Ora bisogna vedere se l'operazione
diventerà un rilancio della presenza energetica o si limiterà
ai suoi risvolti politici.