ALTO CANAVESE - Già
ci siamo soffermati, nel recente passato, sul restauro della chiesa di
Santa Croce presso la Rocca di Sparone. I lavori, per un importo di circa
200 milioni di lire, hanno condotto alla pulizia dell'area esterna, ai
restauri del campanile e delle coperture e, soprattutto, alla scoperta
nell'abside di splendidi affreschi di buona fattura, fatti risalire ai
primi anni del Quattrocento, fino ad oggi rimasti interamente nascosti
e sconosciuti.
L'intervento effettuato
a Sparone rientra in un più ampio progetto condotto dalla Comunità
montana Alto Canavese con il contributo dell'Unione Europea e della Regione
Piemonte nell'ambito dell'iniziativa comunitaria Interreg II "Medioevo
delle Alpi". In quest'ambito sono stati effettuati anche i recuperi della
chiesa cimiteriale del Carmine a Prascorsano e della cappella di San Grato
a Canischio.
Il progetto e la direzione
dei lavori sono stati realizzati dallo Studio Ingaramo di Torino, in accordo
con le Sovrintendenze preposte, mentre le opere di consolidamento e di
restauro sono state effettuate dalla società Arkaia e dalla Sogeco,
con la collaborazione dello Studio Fenice.
La pressoché
sconosciuta cappella di San Grato a Canischio, in località Rua di
Sotto, a dispetto dell'umile aspetto esteriore contiene un importante ciclo
di affreschi quattrocenteschi, con la parete di fondo contenente una deposizione
dell'anonimo maestro di Canischio, di chiara scuola jacqueriana; sulle
pareti laterali sono invece raffigurati i santi Rocco, Antonio, Bernardo
da Mentone e Grato. Per i lavori sono stati spesi all'incirca 50 milioni
di lire, utilizzati per la ripulitura della vegetazione infestante, il
consolidamento della struttura muraria con la sigillatura delle lesioni,
il restauro della volta e delle coperture, serramenti, intonaci, pulizia
delle pavimentazioni e dotazione di panche in muratura, illuminazione interna
ed esterna. I lavori hanno anche consentito di recuperare gli importanti
affreschi e di riportarli alla brillantezza originaria dei colori e delle
linee.
Anche la chiesa cimiteriale
del Carmine di Prascorsano, con una bella struttura che in parte (torre
campanaria, capitelli angolari della navatella laterale) ricorda le sue
origini romaniche, conserva al suo interno un importante ciclo di affreschi
risalenti ai secoli XV e XVI, alcuni dei quali, a causa della corrosione
e dei furti, erano ridotti in stato di conservazione davvero precario.
160 milioni investiti hanno condotto al consolidamento e restauro della
facciata, del voltino interno della torre campanaria, degli archi della
navata principale, della pavimentazione, serramenti, intonaci, illuminazione
e dotazione di arredi, e soprattutto al restauro degli affreschi.
Il ricco ciclo di affreschi
di Prascorsano comprende, nell'abside della navata principale, sopra all'altar
maggiore, una Natività mutilata in passato per ricavare una nicchia,
ai cui lati si trovano le figure di sei apostoli, tre per parte. Nella
navata di sinistra sono conservati altri interessanti affreschi attribuibili
a due diversi maestri: un grande Presepio datato sul bordo superiore (1522)
e, in testa alla navata, l'affresco della Vergine della Misericordia datato
al 1524, opera di buona qualità di Bernardino Rossignolo da Trino
e Gabriele Petiti da Chieri. Sulla stessa parete del Presepe si trovano
alcune figure di santi: Santa Lucia a sinistra, Sant'Anna, San Rocco, Santa
Caterina e San Sebastiano sulla destra.
Il progetto "Medioevo
delle Alpi" ha dunque consentito il restauro e il recupero di alcune significative
emergenze architettoniche ed artistiche medioevali dell'Alto Canavese,
e sta sviluppando attività di tipo organizzativo, formativo e promozionale
necessarie alla costruzione di un itinerario turistico attraverso il patrimonio
storico di epoca medioevale alto canavesano.