Prime uscite internazionali di Berlusconi,
il discorso per ottenere la fiducia e l'investimento definitivo, mentre
Bossi ritorna a Pontida. Intanto la preparazione del G8 a Genova accende
paure e polemiche.
USCITE INTERNAZIONALI Il vertici dei paesi Nato a Bruxelles
e l'incontro dei premier dell'Unione europea a Goteborg hanno presentato
un Berlusconi dimesso, teso più a farsi accettare che non ad imporsi.
Anche se ha cercato di farsi portavoce degli interessi di Bush, Berlusconi
ha poi accettato la linea degli altri paesi europei. Quindi un si agli
accordi di Kyoto, dubbi sullo "scudo spaziale" e un si all'allargamento
ai paesi dell'est. All'osservatore attento non è sfuggito comunque
un atteggiamento nuovo nella politica europea italiana. I punti di riferimento
non sono più Germania e Francia, bensì Spagna e, anche, Gran
Bretagna.
BOSSI A PONTIDA Intanto Bossi ha partecipato all'ormai
tradizionale raduno leghista a Pontida con il rituale del giuramento padano.
L'episodio non va ingigantito. Bossi sta perdendo di credibilità
preso il popolo leghista. I moderati dono passati a FI; i duri lo accusano
di imborghesimento. Bossi aveva bisogno di dare un segnale forte. L'episodio
però non va sottovalutato. Consideriamo che regioni come quelle
del nordest e il Piemonte sono sottorappresentate nel governo. Potrebbe
nascere una insoddisfazione che il Bossi di Pontida potrebbe ricuperare.
In ogni caso è una spia delle contraddizioni della maggioranza.
IL DISCORSO
PROGRAMMATICO Anche nel suo discorso programmatico
Berlusconi ha mantenuto toni dimessi. C'è chi lo ha definito un
discorso democristiano. Probabilmente il premier vuole tenere basso il
livello di scontro, dopo la fatica per formare il governo. Però
anche questo discorso rivela alcuni intendimenti del governo. Il primo
- riprendo il tema della politica estera - è di giocare fra fedeltà
all'Europa e legame con gli USA. In pratica sarebbe negare che l'unità
europea sia una realtà politica nuova, bisognosa di una costituzione
comune, e non una semplice alleanza. L'Europa è una necessità
soprattutto di fronte alla globalizzazione: divisi i diversi stati non
possono che subire le regole imposte da altri. Senza Europa il legame con
gli USA è quello di vassallaggio. Il secondo è quello di
uno stato presidenziale. Il terzo è quello di una economia liberista.
Il quarto è il fastidio per una vera soluzione del conflitto di
interessi. D'altronde era questo il programma, al di là delle bugie,
che la CdL aveva presentato.
IL G8 A GENOVA Le reazioni che accompagnano le
riunioni dei paesi più ricchi sul tema della globalizzazione hanno
scatenato polemiche sulla scelta di Genova come sede del prossimo appuntamento.
Polemiche fasulle se il Parlamento votò quella scelta con sole 15
astensioni e un voto contrario. Oltre le polemiche sull'ordine pubblico
resta il problema di creare regole che tutelino i paesi più poveri.
Ne riparleremo.