IVREA - "Nient'altro
che d'istanti". E' il titolo del quaderno di poesie che il liceo Gramsci
ha pubblicato anche quest'anno. Ce l'aspettavamo, perché è
ormai una tradizione che dura da sedici anni. Tuttavia i libretti sono
sempre diversi e significativi di un clima che cambia, di una stagione
sempre nuova. Le poesie, che quest'anno si raccolgono attorno ai temi del
"futuro" e del "doppio", sono illustrate da opere grafiche dei ragazzi
che aderiscono alla proposta di creare qualcosa "a tema". Il tutto fa parte
di un progetto chiamato tanti anni fa "il piacere di leggere" e "il piacere
di scrivere" e si propone di stimolare e incoraggiare l'espressione
delle proprie sensazioni attraverso una produzione semplice, ma disciplinata
da alcune regole, sempre ricca degli umori e della vita dei ragazzi.
Il titolo del libro
è il verso di una poesia, che ben esprime la situazione di questa
generazione di giovani, proiettata nel futuro, ma capace di cogliere nel
presente solo istanti slegati tra loro, nella loro immediatezza,
"perché d'istanti siamo fatti , / nient'altro che d'istanti…", dice
Sara Casiccia.
"E in quell'istante,
/ durato non più di un respiro, / sono racchiuse due vite, / due
anime, per sempre prigioniere di quella triste / canzone" dice Stefania
Delazzo. "I secondi come gocce / le ore come piogge / i giorni come onde
/ gli anni come bufere", aggiunge Floriana Buzzetti usando la metafora
dell'acqua.
In questi istanti c'è
la gioia dell'incontro con le persone o con la natura, ma ci sono più
spesso le paure, l'angoscia, le ambivalenze, i misteri.
"E' un mistero,/ un
enigma,/ una teoria./ Si impossessa di te / e non puoi fare
nulla / per liberarti./ E allora aspetti, / aspetti che qualcosa / possa
distrarti / da quell'ossessione,/ da quella paura, / da quell'illusione",
scrive Roberta Usai.
Non manca però
la forza di pensare al futuro, con la fiducia "che il futuro / sia
migliore del presente".
Alla fine dell'anno
scolastico è stata fatta nell'auditorium della scuola una lettura
pubblica di queste poesie, accompagnate da musiche significative. E' stato
un modo simpatico per valorizzare i ragazzi compositori e per ringraziarli.
C'è un ultimo
aspetto da mettere in evidenza, Quest'anno il libretto è dedicato
ad Alberto de Witt e finanziato con i suoi risparmi, che i genitori hanno
donato. E' stato un allievo attivo e impegnato di questa scuola, che aveva
collaborato ad altre edizioni del quaderno e che l'anno passato ci ha lasciati
per precederci in un viaggio più lungo e senza ritorno. L'affetto,
il ricordo, la nostalgia della sua presenza sono ben espressi, anche se
indirettamente, dalla poesia di Anna, che termina così:
"Un giorno senza fare
rumore, / te ne sei andato per sempre/ ed hai lasciato dentro di noi una
tristezza / ed un dolore eterno. / Le nostre anime si sono svuotate, i
nostri occhi non possono fare altro che / piangere / e il nostro cuore
giace spezzato, immobile, / pieno di interrogativi, di sentimenti e di
/ ricordi".
Grazie Alberto per
la tua vita e per la tua voglia di futuro!
rosanna tos