IVREA - Il direttore
del consultorio familiare dell'associazione per la Consulenza Familiare,
dr Giancarlo Marcone, ha presentato durante il convegno recentemente tenutosi
in Santa Marta alcune osservazioni nella sua veste di consulente familiare.
Le separazioni sono
un grave sintomo di disagio e sofferenza della coppia e dei loro figli.
Quelle formalizzate in Tribunale sono in numero inferiore a quelle reali,
in quanto sono presenti le separazioni di fatto, che non sempre giungono
di fronte al Giudice. Le difficoltà, anche insuperabili, del rapporto
interpersonale fra i coniugi e all'interno della famiglia sono espresse
da incomprensioni e disamore, diverbi, violenze psicologiche e fisiche
con tremende ripercussioni sulla prole. Talora è impossibile non
ricorrere alla separazione.
Occorre prevenire quei fattori e
quelle situazioni che portano ad un disaccordo invincibile. Occorre prevenire
e nel consultorio familiare si opera prevalentemente la prevenzione.
1. Dal punto di vista
della prevenzione secondaria (diagnosi precoce): nel consultorio familiare
si presentano persone che sono frutto di una autoselezione: queste si pongono
degli interrogativi: "che cosa fare? cosa è meglio fare?": sono
coniugi problematici, riflessivi, potenzialmente autocritici, colgono l'aspetto
relazionale interpersonale nella coppia e nella famiglia. In questi casi,
talora è possibile riprendere il filo del discorso coniugale, partendo
da quando gli sposi si sono innamorati, si sono scelti e "messi insieme",
dal perché e dal come si sono sposati: si ripercorre un percorso
di vita irto di difficoltà ed incomprensioni, che però si
possono ancora superare . E' da oltrepassare senz'altro il danno che è
provocato dalla litigiosità, dall'acredine, dalla strumentalizzazione
degli affetti e dei figli. Ci si rende conto che si è diversi, anche
profondamente diversi nel corpo e nello spirito, per la propria storia
individuale e soprattutto per le attese reciproche, per le prospettive
del futuro.
· Non sempre,
anzi raramente affiora il senso religioso della vita e del matrimonio inteso
come sacramento. In tal caso i coniugi in disaccordo richiedono espressamente
di essere sostenuti nel percorrere una vita di coppia, che di solito è
da mutare e da rifondare.
· Spesso occorre
operare una semplice "mediazione familiare", in preparazione alla separazione
legale, per diminuire il conflitto e giungere sufficientemente sereni alla
separazione consensuale, senza danneggiare il coniuge più debole
dal punto di vista affettivo ed economico e senza strumentalizzare il diritto
dei figli ad avere comunque due genitori ancorché separati
· Spesso emerge
che ai coniugi non risulta più (se mai lo è stato) evidente
perché si sono sposati: talora è stato, per dirla con il
sociologo Franco Garelli, "per sfinimento" di una relazione che si trascinava
da molto tempo, oppure per una gravidanza inaspettata, oppure ancora per
la pressione sociale dei parenti, raramente per innamoramento repentino
(colpo di fulmine). Non vi è una decisione meditata con un progetto
proiettato al futuro.
2. E' da affrontare
il problema "e dopo?", con quest'approccio si può tentare "la separazione
di prova", per sperimentare gli effetti della separazione stessa: è
meglio la separazione oppure è meglio continuare la convivenza matrimoniale?
(prevenzione terziaria)
3: Nell'ottica della
prevenzione primaria si possono predisporre due filoni d'interventi:
· preparazione
remota: nelle famiglie e nelle scuole: educazione all'affettività
ed alla sessualità, alla relazione interpersonale che supera il
narcisismo individuale;
· preparazione
prossima: ai giovani, ai fidanzatini, ai nubendi: illustrazione delle caratteristiche
del matrimonio, dei diritti e dei doveri soprattutto sotto i profili psicologico,
medico, sessuale, sociologico, legale, etico. Sarebbe anche una delle forme
di prevenzione dell'aborto volontario legale, ormai evidenziata come necessaria
anche da tutti i politici.
· Chi dovrebbe
farsi carico di questa preparazione? Il consultorio familiare dell'A.C.F.
intende promuovere iniziative, in collaborazione con il consultorio familiare
dell'ASL, il servizio Pollyanna della divisione neuropsichiatria infantile,
il servizio mediazione familiare del Comune d'Ivrea, il consorzio socio-assistenziale
INRETE, l'Associazione "donne contro la discriminazione" già finanziata
per interventi in merito e quanti altri ritengono intervenire.
· Nell'ottica
della tanto sbandierata sussidiarietà, è possibile un intervento
da parte delle scuole e delle amministrazioni pubbliche, che non possono
essere insensibili al dramma di un così alto tasso di separazioni
in persistente aumento, che provocano disagio sociale, psicologico ed economico
con pesanti ricadute sui servizi-socio assistenziali dei Comuni e dei loro
consorzi. Un Sindaco può dare il patrocinio del Comune, fornire
attrezzature e servizi, collaborare per la programmazione e l'organizzazione.
giancarlo marcone