La sosta silenziosa di questa sera
ad Ivrea, a Porta Vercelli, per appoggiare un appello di 350 personalità
israeliane a protezione del popolo palestinese merita una profonda riflessione.
Credo che il mondo occidentale debba provare un profondo pudore quando
vuole ergersi a giudice del conflitto medio-orientale. Un pudore di fronte
al mondo ebraico, oggetto di persecuzioni e di pregiudizi. Persecuzioni
e pregiudizi che non sono estranei alle attuali durezze e intemperanze
dei governanti di Gerusalemme. Altrettanto pudore deve guidare la considerazione
del popolo palestinese. Un popolo che rischia di essere sempre più
privo di difese. Per la propria debolezza politica. Per certi atteggiamenti
fanatici. Per essere lontano dalla cultura occidentale. Non possiamo ergerci
a giudici, ma possiamo lavorare per la pace. In primo luogo evitando di
sfruttare quel conflitto per interessi nostri (vendita di armi, sfruttamento
del petrolio). In secondo luogo smitizzando le motivazioni religiose dello
scontro. Infine appoggiando ogni iniziativa di incontro che nasca dalle
parti in conflitto. E' poco, ma è qualcosa.
beppe scapino