Conclusione delle elezioni amministrative,
mentre si riunisce la Confindustria e Berlusconi è alle prese con
la formazione del governo. Polemiche sulle assegnazioni dei seggi proporzionali.
I BALLOTTAGGI L'esito dei ballottaggi, soprattutto
nei centri più significativi, ha registrato una vittoria dell'Ulivo.
Non è giusto parlare di rivincita, anche se le dichiarazioni di
Fini - con il voto di Roma sperava di azzerare la sinistra dalla scena
politica - potrebbero giustificare questa interpretazione. Ma non è
giusto parlare di rivincita per diversi motivi. Il primo è che queste
elezioni miravano a eleggere amministratori locali, non a valutare il quadro
politico generale. Il secondo è che il voto era a doppio turno.
Questo sistema cambia la logica elettorale. Non un voto di rivincita, ma
un voto non privo di risvolti politici. In primo luogo l'elettorato ha
dato fiducia alla linea politica che ha governato le città in cui
si è votato, anche con nuovi candidati. In secondo luogo l'Ulivo
ha vinto con candidati ulivisti e ritrovando una unità. In terzo
luogo la CdL vede sfumare l'effetto traino della vittoria alle politiche
e, forse, è troppo dipendente dalla presenza di Berlusconi. In prospettiva
l'esito di queste elezioni può essere un'utile lezione sia per dare
prova di sé con una buona amministrazione delle città, sia
per ricostruire una seria alternativa alla coalizione in carica.
BERLUSCONI E
IL GOVERNO Berlusconi lavora per creare il
nuovo esecutivo. Il suo obiettivo è di presentare un esecutivo frutto
di sue scelte autonome e non di contrattazioni con gli alleati. E' un obiettivo
difficile. A questo scopo sta cercando un aiuto nel presidente Ciampi,
con il quale si intensificano i colloqui. In questa maniera però
Berlusconi diventa un premier sotto tutela e Ciampi svolge un ruolo politico
molto più marcato di quello che fu attribuito a Scalfaro. Questa
tutela non impedisce ai suoi alleati di opporre una resistenza, a volte
anche aperta come nel caso di Bossi.
LA CONFINDUSTRIA Altri limiti alle decisioni di Berlusconi
vengono posti dai poteri che lo hanno appoggiato. Il presidente della Confindustria
D'Amato ha presentato una serie di richieste di stampo liberista, contrarie
allo Stato sociale, alla tutela del lavoratore e al ruolo del sindacato.
Berlusconi ha risposto sostanzialmente con un "obbedisco". D'altra parte
Agnelli è lo sponsor di Ruggiero come ministro. Bisogna aggiungere
che dal mondo imprenditoriale giungono a Berlusconi richieste contrastanti.
I grandi imprenditori vogliono stabilità sociale, i piccoli e i
medi vogliono far saltare ogni concertazione. Le cose ora non sono compatibili.
I VOTI NEL PROPORZIONALE Il sistema dello scorporo nel voto
proporzionale mira a limitare l'effetto del maggioritario per una più
esatta rappresentatività. Le liste civetta permettono di eliminare
questo intendimento. Lo spirito della legge dovrebbe punire chi ha abusato
di queste liste. Ma a decidere sarà la ragion politica.