MAZZE' - Dopo 45 anni
tornano in Italia alcuni reperti recuperati dalla cassaforte dell'Andrea
Doria, la lussuosa nave da crociera, gioiello della flotta italiana, inabissatasi
nel 1956 dopo una collisione con una nave svedese. I reperti, banconote
in ottimo stato di conservazione da 1000, 500 e 100 lire, sono incorniciate
in una teca dopo aver ricevuto il trattamento conservativo dall'equipe
del dottor Peter Sparks, direttore del Restauro della Biblioteca del Congresso
americano, e certificate dal consulente artistico Paul Zerler.
Il pacco è arrivato
per posta al castello di Mazzè direttamente dalla Adventures &
Esploration, Inc. Kellog Joslyn Trust, California, la fondazione che si
è occupata recentemente dell'esplorazione del Titanic.
La storia è
una tipica storia di Internet: "Sono stato contattato da questa fondazione
- afferma Riccardo Salino, proprietario di un sito (www.visitalia.it) -
grazie al sito che ho realizzato e che illustra il patrimonio di castelli
e musei in Italia. Mi hanno proposto quindi la donazione che ho accettato:
questa fondazione per statuto si occupa di conservare e rendere visibili
i reperti che hanno fatto la storia del mare e ha il mandato di distribuirli
donandoli a strutture storiche visitabili nel mondo".
Questi reperti recuperati
con il "Doria Project", una spedizione diretta da Peter Gimbel e Elga Andersen,
a 74 metri di profondità, sono stati donati oltre che al Castello
di Mazzè anche al "Peabody Museum of Salem" nel Maryland, al "Mystic
Seaport Museum" nel Connecticut, al "Mariners Museum of Newport New" nel
Wyoming e in Europa al "Southampton Maritime Museum" in Inghilterra.
Nel 1973 Peter Gimbel
cominciò il suo lavoro di recupero della cassaforte del Doria. Nel
1981, grazie ad un foro praticato nella fiancata, venne recuperata e sistemata
nella vasca degli squali a New York Aquarium. Tutto venne organizzato in
modo che l'apertura avvenisse in diretta Tv internazionale, ma quando venne
aperta, il 16 agosto 1984 fu una delusione: all'interno furono recuperati
solo certificati argento americani e banconote italiane. Da oggi alcune
di quelle banconote sono conservate e visibili al castello di Mazzè.