Le elezioni imminenti ripropongono
il problema del ruolo dei cattolici. Vorrei fermarmi su alcune considerazioni
utili per un dibattito. In primo luogo credo sarebbe molto utile che i
cattolici riprendessero l'affermazione di Paolo VI, secondo la quale la
politica è uno dei nomi della carità. In questo momento nel
quale la politica lascia il passo ai leader carismatici è necessario
riscoprire il senso dell'impegno, della partecipazione e degli ideali.
In secondo luogo i cattolici devono respingere la tentazione di ridursi
ad una lobby: il voto in cambio di alcuni favori economici o legali. In
terzo luogo i cattolici devono evitare il rischio dell'integralismo o del
fondamentalismo. Fra valori e decisioni esistono mediazioni che possono
condurre ad una pluralità di posizioni. Infine credo che il criterio
più importante che il Vangelo offre consista nel valutare dal punto
di vista dei poveri. Il resto - istituzioni, costruzioni teologiche, interessi
economici o altro - è secondario.
beppe scapino