IVREA - Sopra e sotto
terra, rivista canavesana di archeologia e scienze del territorio, è
tornata di recente in libreria. L’iniziativa editoriale, sostenuta da Bolognino
tipografo ed editore in Ivrea, al suo secondo numero con cadenza annuale,
è stata realizzata con il contributo qualificato di 16 autori.
Come da tradizione,
sono affrontati temi relativi alla geologia, flora, fauna, archeologia,
storia e didattica.
Vediamo ora in sintesi
gli argomenti trattati dai vari autori.
I caratteri geologico - stratigrafici
della zona Canavese, nel settore compreso tra Levone e Montalto Dora, sono
indagati da Cristiano Cavacciuti, Carlo Dellarole e Simona Ferrando. Si
tratta di un documento con taglio divulgativo che illustra gli studi avvenuti
sull’argomento a partire da fine Settecento al primo Novecento, con approfondimenti
per gli anni ‘60 e ‘70 e con le nuove teorie degli anni ‘80 e ‘90, in particolare
riguardo al basamento.
Viene poi illustrata
la stratigrafia geografica della zona del Canavese e viene presentato un
ampio glossario.
Umberto Righero riprende
un tema a lui familiare, quello dei laghi dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea,
analizzando le origini e l’evoluzione dei laghi e delle torbiere nell’area,
dal Pleistocene inferiore a quelli medio e superiore.
Fiori belli nel Canavese,
come i gigli, gli iris ed i narcisi, sono presentati con immagini e brevi
descrizioni da Diego Marra; il naturalista ricorda che in Canavese si contano
della famiglia delle Liliacee 12 specie, delle Iridacee 4 specie e delle
Amaryllidacae 3 specie. Raccomanda di astenersi dal raccogliere specie
rare, in particolare tutte le specie di Orchidee.
Le anatre di superficie
al lago di Viverone sono studiate da tempo dal ricercatore Ilario Manfredo.
Quest’area è importante per la migrazione e lo svernamento di numerosi
uccelli acquatici.
Alcuni massi coppellati
dell’area dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, già scoperti ed indagati
dal Gruppo Archeologico Canavesano, sono rivisitati e presentati da Angelo
Fassin, Enrico Gallo e Adele Ventosi. Si tratta dei massi di Loranzè
e di Biò e delle rocce incise del monte Appareglio (Paraj Auta,
Pavone), di Fiorano e Lessolo.
Sullo scavo condotto
sulla Paraj Auta nelle campagne 1999 e 2000 da una ventina di soci
del G.A.C., Mauro Rossignoli fornisce note preliminari. Questo progetto,
con il sostegno della Soprintendenza Archeologica del Piemonte e del Comune
di Pavone, ha portato al ritrovamento di materiali fittili, litici e ceramici
databili all’età del Bronzo finale e del Ferro, relativi a villaggi
dei Salassi, prima della fondazione di Eporedia. Il riuso di manufatti
di età romana è il tema affrontato con perizia da Giorgio
Cavaglià; riguarda lapidi funerarie, are, miliari, sarcofagi, stele
funerarie, laterizi e reperti vari.
La celebrazione dei
21 secoli dalla fondazione di Eporedia viene ricordata da Pietro Ramella
con un documento di carattere storico ed archeologico. L’autore presenta
la scoperta dell’antica città iniziando dagli storici e geografi
dell’antichità, continua con le cronache e le ricerche archeologiche
degli ultimi secoli ed in particolare con i ritrovamenti della seconda
metà del Novecento. Il contributo è completato con le immagini
più significative di monumenti e reperti di Eporedia.
Torino romana viene
documentata con un ampio contributo da Fabrizio Diciotti (Gruppo Archeologico
Torinese). L’autore illustra il territorio, la città quadrata, la
cinta muraria, le porte, il foro, le terme, le aree di spettacolo e di
culto, le necropoli. Una guida interessante per il turista.
Un breve contributo
di archeologia sperimentale, sulla produzione di asce litiche levigate,
viene firmato da M. Rossignoli. Infine Irene Pacchierotti e Rosa Grillo
espongono un’esperienza didattica d’interesse archeologico ed ambientale
tenuta nella Scuola Media di Pavone, con il sostegno di Luigi Chiaverina
(Gruppo Archeologico Canavesano).
Sopra e sotto terra
è una rivista utile per il docente, per l’allievo e per lo studioso
dell’area subalpina. Si trova nelle migliori librerie, prezzo lire 30.000.
L’opera è ben documentata, anche sotto l’aspetto iconografico.
pietro ramella