KRAGUJEVAC - Ivan ha
sei anni e ne dimostra la metà. Ha un cerottone in fronte e non
sorride mai. La sua voce è appena un filo, guarda con occhioni scuri
e dice "no" con la testa. Ivan è uno tra i circa sessanta bambini
di Mladost, l'orfanotrofio di Kragujevac. E' arrivato lì da due
settimane, difficile sapere la sua storia, difficile sapere quale era la
sua vita prima di approdare a Mladost. Mladost, in serbo, vuol dire "gioventù"
e lì dentro ce n'è davvero tanta. Ci sono adolescenti e piccolini
e, per tutti loro, si fanno in quattro due soli educatori. L'arrivo a Mladost
della delegazione di Ivrea (composta da Enrico Levati, Nevio Perna, Manuela
Nardini, Vittoria Burton e Rita Cola) capita casualmente in un momento
di festa, quella del primo compleanno del "nuovo Mladost".
Nuovo perché, in questi anni, in molti si sono dati da fare per
risistemare una struttura che non ce la faceva più. Tra questi,
anche Ivrea, che un anno fa, attraverso il Comitato cittadino di Solidarietà
che riuscì a catalizzare interesse e beni, fece recapitare all'orfanotrofio
una cucina attrezzata. Che la cucina sia diventata una sorta di "biglietto
da visita", lo si vede da sorrisi e dichiarazioni. Tutti coloro che mettono
piede in Mladost, passano inevitabilmente anche attraverso la cucina, mostrata
con orgoglio ed utilizzata per cucinare paste e dolci dai profumi invitanti.
Se l'arrivo a Mladost
è una festa, non ci può nascondere dietro i facili sorrisi
di circostanza. Gli aiuti sono ancora indispensabili. Anzi. La direttrice
dei servizi sociali Nevena Bodganovic e la direttrice di Mladost Nada Laketic
spiegano che ci sono stati miglioramenti e progetti a favore dell'orfanotrofio,
ma le cose da fare cono ancora molte: gli interessi, da parte, loro, sono
ad ampio raggio. E l'entusiasmo è tanto, la voglia di cominciare
anche. Chiedono aiuti, ma soprattutto dialogo, scambi culturali. Vorrebbero
essere ospitati, ma anche ospitare: "Quando?".
FINESTRE ED INFISSI.
Un progetto per il
quale il Comitato di Ivrea si è impegnato è quello di completare
la ristrutturazione con infissi nuovi. Questa era, infatti, una tra le
necessità evidenziate dalla direzione di Mladost. E poi proseguire
con eventuali progetti di scambi tra operatori. Un anno fa, la cooperativa
Alce Rosso di Ivrea aveva contribuito all'istituzione di uno spazio gioco,
una camera (una volta adibita a sala da pranzo di rappresentanza) che ora
è stata riempita di materiali ludici e dove i bambini possono giocare.
La cooperativa Alce Rosso è disponibile a proseguire ed ampliare
gli scambi. Dopo gli incontri a Mladost, sarà ora il momento di
verificare la possibilità di attuare alcuni progetti. Così
come, in collaborazione con il comune di Carrara (che ha avviato anche
iniziative di solidarietà con Mladost) dovrà essere valutata
la possibilità di ospitare per un soggiorno estivo in Italia i bambini
di Mladost ed i loro accompagnatori.
UNA VOLTA ANTICAMENTE.
Mugnaia, Generale ed
un piffero in pasta di sale. I piccoli guardano, incuriositi: arance di
carta? Tra il materiale didattico portato ai bambini di Mladost c'è
un omaggio degli alunni della scuola elementare "Adriano Olivetti" di Ivrea.
Perché i progetti internazionali vanno bene e proseguono, ma l'obiettivo
del Comitato è quello di costruire piccoli-grandi rapporti. Così,
ha una valenza nuova il regalo degli alunni della scuola elementare "Adriano
Olivetti" ed i disegni a pennarelli che i bambini di Mladost improvvisano
in un pomeriggio un po' speciale. Da Mladost i contatti si allargano anche
alla scuola elementare frequentata dai bambini ospiti dell'orfanotrofio.
E anche da questa classe può nascere una corrispondenza con gli
alunni di Ivrea.
DAL ‘CENA’ ALLA
SKOLA EKONOMSKA.
I rapporti tra scuole
significano automaticamente rapporti tra giovani generazioni che crescono.
Così si consolida anche il rapporto tra l'Istituto Cena di Ivrea
e la Skola Ekonomska di Kragujevac. Scambi di lettere, di libri, di informazioni
e, entro breve tempo, si spera anche di ragazzi. L'obiettivo (e già
sono state avviati i primi preparativi volti a superare gli ostacoli della
burocrazia) è quello di ospitare ad Ivrea una classe della Schola
Economica e di far ospitare a Kragujevac una classe dell'Istituto Cena
di Ivrea. Durante la permanenza ad Ivrea di allievi ed accompagnatori,
sarà possibile ovviamente organizzare momenti di scambio di esperienze
anche tra insegnanti.
INTANTO, IL BASKET…
Il primo e nuovo appuntamento
che contribuisce a rafforzare il ponte tra Ivrea e Kragujevac è
il prossimo viaggio che la squadra giovanile eporediese del basket (classe
1986) sta preparando dal 2 al 6 maggio. Dopo la prima edizione di "Canestri
senza reti", realizzata ad Ivrea in gennaio, dove aveva partecipato la
squadra del KK Kolonac di Kragujevac, è ora il momento di restituire
la visita, in occasione della festa patronale. I ragazzi dell'Ivrea Basket
ed i loro accompagnatori saranno ospitati per un torneo che vede, tra i
protagonisti, le squadre giovanili più forti serbe e di altri paesi.
CRESCE LA DEMOCRAZIA.
La democrazia
è un sospiro, un respiro lento, ma intenso. Il cammino è
difficile, i problemi (soprattutto economici) sono tanti. Le città
sono piene di ferite ancora aperte, la vita quotidiana è densa di
preoccupazioni. Il lavoro tarda a riprendere, la Zdastava, la fabbrica
che garantiva il lavoro a tutta la città, è ancora ferma
e non si sa se, quando e come la produzione potrà ricominciare.
I soldi in circolazione sono pochi, la diffidenza nel futuro ancora molta.
Il Comitato di Ivrea (insieme con altri organismi che da anni lavorano
con progetti di solidarietà con la ex Jugoslavia come la Casa della
Pace di Trento, l'associazione delle municipalità di Brescia) partecipa
ad un progetto finanziato dal Consiglio d'Europa e che ha come partners
locali varie organizzazioni istituzionali e non governative serbe. Obiettivo?
Costruire una Agenzia per la Democrazia Locale", capace di radunare attorno
ad un unico tavolo la miriade di esperienze che sono nate e cresciute attorno
a varie iniziative. Dalla somma di queste esperienze e di questo lavoro
in rete, stanno nascendo iniziative mirate di sostegno e di formazione
basate sulle esigenze che via via vengono evidenziate