IVREA - Anche gli eroi
negativi hanno avuto ed hanno, tuttora, il loro fascino. Non fa eccezione,
naturalmente, Giuda, colui che i vangeli presentano come il traditore di
Gesù.
Sono in molti a pensare
che un atto di portata così drammatica non potesse ridursi ad una
banale questione di soldi, ad una squallida tentazione venale. Nonostante
la sobrietà dei racconti evangelici, si ha ragione a sospettare
che vi fossero in gioco questioni più gravi.
Il tradimento del Signore
affonda le sue radici in quel “mistero dell’iniquità” che si gioca
nell’intimo della coscienza personale, nel complesso intrecciarsi di motivazioni
che possiedono una loro plausibilità sul piano razionale. Il “Giuda”,
pièce teatrale di Bruno Musso, che sarà messo in scena il
prossimo sabato 24 marzo al “Giacosa” di Ivrea, su iniziativa della Cisl
di Ivrea, nell’ambito di una strategia sindacale che punta anche sulla
ricerca e diffusione culturale, tenta di penetrare fra le pieghe di quel
tradimento.
Nell’opera di Musso
- ex dirigente industriale, scrittore, esperto di dottrina sociale cristiana
- il cui testo è già stato, opportunamente, messo in circolazione,
si intrecciano principalmente due motivi. In primo luogo, quello che deriva
da una difficile decifrazione, anche nella cerchia dei discepoli, della
missione messianica di Gesù. Un messianismo che non “scenda in campo”,
sul piano politico, sembra destinato ad essere drammaticamente innocuo
e inefficace. Quale rapporto fra salvezza cristiana e liberazione umana?
Al fondo di tutto,
però, c’è la pretesa della ragione umana - ed è il
secondo motivo portante dell’opera - di stabilire le regole all’agire dell’Inviato
di Dio, anziché abbandonarsi, con fiducia, alla sua azione e alla
sua proposta. Nel tradimento di Giuda, insomma, si svela la caratteristica
di ogni peccato: la ragione umana può diventare arrogante al punto
di prestarsi al gioco dell’incredulità e del rifiuto di Dio.
Temi e spunti di riflessione,
dunque, che rendono assai interessante questo saggio di teatro religioso
che, pur basandosi su di una storia lontana nel tempo, si affaccia in modo
suggestivo, sull’attualità culturale del nostro tempo.
d.p.a.