La polemica elettorale registra
toni molto al di sopra delle righe. La Confindustria intanto rivendica
un ruolo centrale nella vita politica.
SATYRICON E
BERLUSCONI L'intervista a Travaglio, autore
di un libro critico su Berlusconi, nel programma satirico del comico Luttazzi
ha scatenato le ire del Polo. L'Ulivo è intervenuto in nome della
libertà della satira. A me pare che quella trasmissione sia stata
inopportuna. Inoltre non credo che la libertà di satira impedisca
a chi si sente diffamato di controbattere con i mezzi che crede più
opportuni. D'altronde mi pare che fosse stata altrettanto inopportuna l'intervista-comizio
che Vespa aveva permesso a Berlusconi poco tempo fa. In mancanza di regole
cresce il rischio di un uso improprio del mezzo televisivo.
LA TRASPARENZA Detto questo rimane il fatto che
alcune questioni poste da Travaglio necessitano di una risposta pubblica.
Penso a quelle sulle origini della ricchezza del leader del Polo. O ai
suoi rapporti con Mangano. Non è sufficiente l'esito giudiziario:
un cittadino non è costretto a rivelare alla Magistratura notizie
che lo possano incriminare. E' la Magistratura che deve cercarle. Ma chi
pretende di guidare il Paese deve essere trasparente. Ma né Berlusconi,
né i suoi alleati sembrano disposti a questo passo, trovando più
proficuo l'atteggiamento di vittime che non quello di cittadini sinceri
che non hanno nulla da nascondere.
LA CONFINDUSTRIA Convegno a Parma della Confindustria.
D'Amato ha esposto con chiarezza le richieste degli imprenditori. Richieste
che possono essere sintetizzate così. Il ceto imprenditoriale deve
essere il perno intorno al quale ruota il sistema italiano. La piena libertà
di impresa assicurerà una crescita tale per cui tutti i ceti riceveranno
benefici. Questo programma include la perdita di tutti i sistemi di sicurezza
per il lavoro dipendente. Quello del Presidente degli imprenditori è
stato un discorso chiaro e politico. Le reazioni sono state abbastanza
prevedibili. Una apertura di Rutelli, l'affermazione di una consonanza
da parte di Berlusconi, le resistenze della CGIL. Quali possono essere
le nostre riflessioni? In primo luogo è necessario dare maggiori
possibilità di sviluppo all'impresa, anche per favorire la concorrenza
internazionale. In secondo luogo questa libertà non va data in un
sistema privo di regole. E le regole riguardano anche gli interessi del
lavoro dipendente. In terzo luogo è falsa l'equazione maggior beneficio
all'impresa uguale a maggior ricchezza per tutti. Spesso avviene il contrario.
Cioè il risultato è la concentrazione dei profitti.
LA LEADERSHIP
DELL'ULIVO Rutelli ha ribadito il suo ruolo
di leader richiamando ad un maggior impegno la sua coalizione. In effetti
nell'Ulivo sono molti coloro che sembrano rassegnati alla sconfitta e preparano
il terreno per il dopo. E' un atteggiamento miope. Non si costruisce niente
sulle rovine. Buona e necessaria la presa di posizione del candidato premier.