IVREA - In una casa
di Monte Navale, ad Ivrea, l’11 aprile 1901 nasceva un bambino, figlio
dell’ingegner Camillo Olivetti e della signora Luisa Revel. Una famiglia
particolare, il padre israelita e socialista, la madre, figlia del pastore
Valdese di Ivrea. Due mondi diversi, uniti dall’amore e dal culto per la
libertà. Al bambino veniva imposto il nome di Adriano.
Da quell’evento, per
la storia di Ivrea, sono trascorsi 100 anni. Per ricordare Adriano e le
sue opere, in particolare come imprenditore, sabato scorso si è
tenuto a Milano, presso la Banca Popolare, un convegno con la partecipazione
di manager e studiosi.
Due personaggi, che
hanno operato con l’ingegner Adriano Olivetti, han portato le loro testimonianze.
“L’accompagnai, con
la macchina che mi aveva regalato, alla Stazione Centrale. Qui, da solo,
salì sul treno Milano-Losanna”, ricorda l’ing. Ottorino Beltrami.
Era la sera del 27 febbraio 1960; verso le 22 l’ingegner Adriano veniva
colpito da una trombosi cerebrale. I soccorsi portati, alla stazione e
all’ospedale di Aigle, non servirono più. Adriano Olivetti era spirato.
Nella notte la ferale
notizia giunse ad Ivrea, immersa nel Carnevale. Il giorno dopo la città
era in lutto.
La morte prematura
dell’ingegner Adriano condizionerà il futuro della società
Olivetti, di Ivrea e del Canavese.
Beltrami, già
direttore della Divisione Elettronica e poi Amministratore Delegato Olivetti,
afferma che lo sviluppo dell’elettronica in Olivetti non potè più
essere portato avanti, nonostante che il calcolatore Elea fosse alla pari
dell’analogo calcolatore Ibm. Su questo argomento bisogna però tener
conto che il contemporaneo acquisto e poi risanamento della società
americana Underwood costò alla Olivetti circa 300 milioni di dollari
Usa, una cifra imponente che dissanguò la Casa di Ivrea negli Anni
Sessanta e Settanta.
Pier Giorgio Perotto,
già direttore della Ricerca Olivetti, ricorda che la società
eporediese è stata una importante scuola di manager in Italia. L’ing.
Adriano ha creato un’impresa globale ante litteram, dando grande valore
all’innovazione. In quell’ambiente culturale ed operativo, il gruppo dell’ing.
Perotto progettò e realizzò il primo micro-computer al mondo,
la Programma 101.
L’economista Marco
Vitale ha definito l’ing. Adriano un “imprenditore sovversivo”. Infatti,
osserviamo, ebbe contro il mondo dell’industria, della finanza e della
politica, per le sue iniziative sociali e culturali proiettate in avanti
con audacia, fantasia e generosità. Vitale ha concluso il suo intervento
affermando: “Non vi è nessuno in Italia - e non molti nel mondo
- che abbia sviluppato una concezione così corretta, così
profonda, così attuale dell’impresa, società di uomini e
non di capitali, e che l’abbia realizzata concretamente”.
Gianfranco Dioguardi
(Politecnico di Bari) ha ricordato l’ottica sociale dell’imprenditore Olivetti,
creatore di un’impresa-rete con servizi, con attenzione all’estetica dei
prodotti ed al territorio ove l’impresa operava. Ha figurato la società
Olivetti come una portaerei, dalla quale sono partiti, per il mondo, managers
ed intellettuali. Giorgio Sapelli (Università di Milano) ha voluto
evidenziare la “santità” di Adriano Olivetti nella costruzione del
luogo di lavoro, della città e della società “a misura d’uomo”,
con il profitto a servizio dell’uomo.
Non l’uomo a servizio
esclusivo del profitto, come è di moda oggi; e purtroppo nessuno
si scandalizza neanche più.
Nell’opera “L’ordine
politico delle Comunità”, Nuove Edizioni Ivrea, 1945, nell’incipit
Adriano scriveva: “Servire la pace e la civiltà cristiana con la
stessa volontà, la stessa intensità, la stessa audacia che
furono usate a scopo di sopraffazione, distruzione, terrore”.
Per quanto fu in suo
potere, nella sua vita, Adriano Olivetti portò avanti questi ideali.
Arno Penzias, Premio Nobel per la Fisica, 1978, ha poi presentato il nuovo
Premio Internazionale Adriano Olivetti per l’innovazione nell’I.C.T. (Information
and Communication Technology). L’iniziativa, con cadenza biennale, è
rivolta a cittadini italiani residenti ovunque nel mondo. Premio di 50.000
Euro; sito Internet: http://www.a-olivetti.it.
L’attrice Laura Curino
e colleghe hanno ravvivato l’ambiente con un frammento dello spettacolo
“Adriano Olivetti”, prodotto dal Teatro Stabile di Torino ed in cartellone
nei teatri italiani.
Laura Olivetti, figlia
dell’ingegner Adriano e presidente della omonima Fondazione, ha fatto gli
onori di casa. Presente un folto pubblico, con personalità del mondo
della cultura, dell’industria, della finanza e molti ex-olivettiani.
Il centenario della
nascita di Adriano Olivetti sarà occasione per la realizzazione
di manifestazioni ed iniziative culturali, nei prossimi mesi, in Ivrea
ed in Italia.
pietro ramella