Il commento agli avvenimenti politici
rischia di essere ripetitivo, perché le questioni in campo - soprattutto
in questo clima preelettorale - sono spesso le stesse. Bisogna però
distinguere fra motivi elettorali e la serietà di alcuni problemi.
DEMOCRAZIA Quando un sistema è democratico?
Non soltanto quando si vota: anche le dittature lo fanno. Piuttosto un
sistema è democratico quando i diversi poteri seguono un sistema
di regole che li bilanciano e riducono i rischi di prevaricazione di un
potere sull'altro. Sono le regole e la loro efficacia a determinare il
grado di democrazia di un paese. Da questo punto di vista le questioni
sul conflitto di interessi o sulle firme con le quali i candidati si impegnano
alla fedeltà al partito nel quale sono stati eletti acquistano un
significato profondo.
IL CONFLITTO
DI INTERESSI Esso esprime una regola banale per
una democrazia. Evitare che si possa usare del proprio potere politico
per interessi privati. E' una colpa grave della maggioranza non aver risolto
prima questo problema. Ciò non toglie che la situazione italiana
è anomala. Il caso di Berlusconi è il più grave ed
è pericoloso. Però mi chiedo se il ruolo di Dini, ministro
degli esteri con la moglie imprenditrice in Costarica, non dovrebbe costituire
uno dei casi che la legge dovrebbe vietare. Non si tratta infatti di eliminare
un diritto ad un cittadino, ma di impedire uno strapotere.
LA FIRMA DI
FEDELTA' E' una regola del nostro sistema
che il voto dona il mandato perché l'eletto eserciti responsabilmente
il suo ruolo nel Parlamento. La realtà ci dice che normalmente si
cambia casacca per questioni di poltrone. Però la norma per la quale
l'eletto è libero da vincoli di schieramento salvaguarda la libertà
del Parlamento. Altrimenti avremo un sistema dove le decisioni vengono
prese da un'oligarchia di gerarchi. Il male del trasformismo, purtroppo,
dipende dagli elettori che troppo spesso premiano i cacciatori di poltrone.
In ogni caso quella firma non ha valore alcuno.
CHIESA E POLITICA Galli Della Loggia scrive un articolo
sulla poca efficacia politica dei cattolici e esce la notizia degli incontri
- sotto forma di esame - del Cardinale Sodano con i leader politici italiani.
Non mi pare una bella notizia. Da un lato il Segretario di Stato vaticano
interviene pesantemente sulla vita politica e limita la responsabilità
del laicato. Dall'altro lato la corsa all'approvazione vaticana non depone
a favore del nostro ceto politico. De Gasperi reagì ben diversamente
a suo tempo.
I MUSCOLI DI
BUSH Bush junior riprende da dove si
fermò Bush senior. L'attacco all'Irak sembra una vuota dimostrazione
di forza e di vendetta. Non credo che dissociarsi da questa azione significhi
tradire un'alleanza. Significa invece rivendicare la propria dignità
nazionale e non sentirsi colonia di un Presidente che cerca di legittimare
una nomina piena di dubbi.