La vita politica continua con toni
spesso irriverenti e di basso profilo. Purtroppo l'opinione pubblica sembra
poco attenta e critica contro queste intemperanze. Nello stesso tempo si
presentano problemi che richiedono soluzioni.
INTEMPERANZE La campagna elettorale di fatto
è in atto. Come spesso abbiamo notato è difficile individuare
le proposte programmatiche fra le tante polemiche. Rutelli insiste sui
rischi che la coalizione delle destre, e in particolare Bossi, farebbe
correre all'Italia in Europa. Forse farebbe meglio ad accentuare le sue
proposte che favoriscono l'integrazione europea e, su questa base, criticare
i programmi delle destre. Dal canto suo Berlusconi imperversa, con poco
senso del ridicolo, e si presenta come il tutto e il contrario di tutto.
Fra le tante affermazioni una andrebbe ripresa. E' il suo concetto di democrazia.
Per lui la democrazia è un affare plebiscitario svincolato dalle
regole. Sono due esempi di una propaganda che è poco rispettosa
dell'elettore, che di fatto è chiamato a votare per pregiudizi e
non su programmi.
QUANDO VOTARE? Continuano le polemiche sulla data
del voto. Come abbiamo già scritto, tutti gli schieramento cercano
data e modalità secondo un presunto interesse. E' importante
che non vengano stravolti i procedimenti regolari. Si tratta di polemiche
difficilmente comprensibili per chi proclama una vittoria schiacciante.
LA RAI Le dimissioni del direttore generale
Celli pongono ancora una volta l'attenzione sulla RAI. Programmi scadenti,
faziosi. Io credo che un discorso onesto sulla RAI dovrebbe dimostrare
i limiti della concorrenza. In un mercato dominato dall'Auditel diventa
difficile la ricerca della sperimentazione e della produzione di programmi
di qualità. Nasce così la ricerca di un successo fondato
su parametri sicuri. Il tutto è aggravato dalla situazione di un
duopolio. Sembra poi che all'interno della RAI ci siano fermenti legati
alle previsioni su chi governerà dopo le elezioni.
CONCERTAZIONE La Confindustria è andata
all'attacco contro la concertazione. La sua tesi consiste nel dire che
dopo la discussione si può anche andare ad accordi separati con
i sindacati. Una maniera per dire "emarginiamo la CGIL". Reazioni diverse
nello stesso governo. Due commenti. Il primo è che la Confindustria
sta affossando definitivamente ogni ipotesi di unità sindacale.
La seconda è che rischia di affossare anche la pace sociale e di
rilanciare la sinistra conflittuale.
LIBERTA' DI
RICERCA? Protesta di prestigiosi ricercatori
italiani contro le limitazioni poste alle ricerche biotecnologiche. Una
protesta che sembra aver trovato una soluzione. Rimangono alcune considerazioni
da fare. La ricerca scientifica è una necessità ed un bene.
Ma sarebbe ingenuo pensare che i ricercatori da soli siano capaci di darsi
delle regole perché la ricerca non diventi manipolazione. Come e
chi dare queste regole?