DAI RICORDI DI RIGONI STERN ... A NOI OGGI
    La Valle Soana da gustare col palato e con il cuore 
     
    “In una valle felice’’ intitolava uno dei racconti del suo Amore di confine, tanti anni fa, lo scrittore di Asiago Mario Rigoni Stern, il celebre autore del Sergente nella neve, la storia del ritiro dalla Russia degli Alpini durante la Seconda Guerra Mondiale, perché proprio in una valle felice, la Valle Soana, aveva passato gli ultimi mesi prima della guerra. Ricordando che il pane che si preparava a Valprato “non era pagnotta che sapeva di caserma, e quel sapore ci venne da sognarlo in Russia e nei Lager: un pane di segale cotto nel forno a legna, basso e rotondo, croccante e con la crosta bruna. Quando arrivava portato sù dal nostro mulo ne sentivamo il profumo anche se eravamo in palestra di roccia...’’. 
    La tradizione continua, in una valle che ha avuto alcune trasformazioni positive, in grando di mantenerne intatta la bellezza, e per esempio a Piamprato si possono gustare, mentre la sera le montagne vicine allungano le loro ombre fino a stringerci in un abbraccio, nell’accogliente casetta della famiglia Chiolerio trasformata in gradevole centro agrituristico, piatti come i gnocchetti di semolino con spinaci, la polenta concia o la polenta con cinghiale, delle ottime torte rustiche alle verdure, o le crespelle con verdure, e magari chiudere con una profumata toma d’alpeggio. 
    Mentre i genitori Roberto e Renza si occupano dei tavoli - ai quali è facile sentir parlare molte lingue e dialetti non solo locali, perché gli emigranti tornano sempre d’estate al loro paese - i figli, il più giovane, Gigi, che è un provetto cuoco diplomato, ed il fratello Sandro che si occupa degli antipasti, lavorano in cucina. 
    Da dove infatti escono ancora le fragranze di crostate di mele, prugne e così via, che cominciano fin dalla colazione del mattino, che è forse il momento più attraente in assoluto, quando arrivano in tavola il burro d’alpeggio ed un’incredibile marmellata di mirtilli che aprono come meglio non si potrebbe la giornata. 
    Se, per Rigoni Stern, che era insediato a Campiglia, il soprastante Piano dell’Azaria restò nel ricordo “come il luogo più bello della terra, come un posto sognato e non vero dove l’acqua limpida scorreva leggera tra cuscini di fiori, con i larici che rinverdivano lungo i fianchi della valle’’, per noi, che siamo d’accordo, altrettanto bella è la cascata del Santanel, sopra Piamprato, un gesto di luce superbo ed altissimo, o l’inaspettata scoperta, al ritorno dalla salita al colle Larissa, di una costa intera piena di stelle alpine, che da anni non vedevamo, sui cui steli il tramonto lascerà una traccia d’ombra. 

    domenico carosso e maria pia donat-cattin