SPIGOLANDO FRA LE NOTIZIE DEI GIORNALI ...
    Partite vendute e ipocrisie della nostra carta stampata
 
    Le cronache nazionali e internazionali ci presentano avvenimenti che spesso meritano una riflessione anche sul nostro piccolo giornale. 
      
    LA PARTITA VENDUTA 
    "La Famiglia Cristiana" ha pubblicato la lettera - non anonima ma non firmata - di un portiere di calcio che confessa di aver "venduto" una partita importante per un contratto a lui favorevole. Intorno alla pubblicazione di questa lettera dobbiamo registrare reazioni violente. Anche giustificate? direi di no. I giornali sportivi - con qualche esitazione per quelli del centro-sud - si sono scandalizzati per delitto di leso calcio. La credibilità del calcio è anche all'origine delle loro fortune. Non importa poi se spesso, per motivi geopolitici, siano i primi a lanciare sospetti sull'uno e sull'altro risultato. Ma peggiore è stato l'atteggiamento dei giornali "politici". Molti a pretendere che il direttore di "Famiglia Cri-stiana" faccia i nomi oppure ritiri quanto pubblicato. Raramente penso possa essersi visto un atteggiamento più disonesto ed ipocrita. In primo luogo infatti un direttore deve sincerarsi della persona che scrive e della credibilità dello scritto. Non deve e non può dire il nome per segreto d'ufficio. La credibilità dello scritto sta nella credibilità del direttore, non nel tradire la fiducia di chi ha affidato uno scritto. In secondo luogo chi si straccia le vesti spesso fa parte di giornali che hanno pubblicato brani coperti da segreto d'ufficio. Pubblicazioni di questo genere costituiscono partecipazione ad un reato: eppure si sono sempre rifiutati di fornire i nomi dei loro complici in nome della "libertà di stampa". Ma se è necessario fare nomi bisogna farlo quando si è complici di un reato. Famiglia cristiana non ha contribuito a vendere la partita. Altri giornali hanno contribuito a svelare segreti d'ufficio. Chi deve vergognarsi? Stupisce, ma non troppo che "L'Osservatore Romano" non abbia notato queste contraddizioni e si sia unito al codazzo dei denigratori del settimanale dei Paolini. 
      
    IL PAPA IN IRAK 
    Sembra che il Papa voglia recarsi ad Ur, in Irak. Potrebbe anche incontrarsi con Saddam Hussein. Gli Usa non vogliono. Se il Papa si pronuncia contro le guerre c'è chi si lamenta per le ingerenze clericali. Come possiamo definire le ingerenze clintoniane? 
      
    UN ESERCITO DI PROFESSIONISTI 
    E' la proposta del governo D'Alema, caldeggiata dal ministro Scognamiglio. Preoccupazioni per il volontariato sociale. Ma preoccupazione ben più grandi per il futuro del nostro esercito. Dopo quel che si intuisce intorno alla Folgore. Avremo un esercito con un forte spirito di corpo? Meglio gli Alpini con un altro spirito in corpo… 

                               b.s.