Guerra del Kosovo:
non è ancora da consegnare alla storia
La guerra nel Kosovo sembra ormai appartenere alla storia e non più
alla crona-ca. Invece - soprattutto grazie alle istituzioni umanitarie,
quali la Caritas e il Consorzio italiano di solidarietà - riceviamo
degli stimoli e delle notizie che ci aiutano a capire come la guerra non
ha risolto i problemi e come continuano le sofferenze. Sono notizie che
facilmente trascuriamo e che pertanto vanno ri-chiamate. Le sofferenze
della ricostruzione. Una ricostruzione meno facile di come si credeva.
Ma anche le sofferenze che nascono dagli odi, dalle divisioni che la guerra
ha acuito. L'esodo, questa volta, dei serbi e dei rom. Un esodo che viene
seguito con minor partecipazione perché l'ideologia ha costruito
intorno al serbo l'immagine del crudele, meritevole di quanto gli accade,
mentre è difficile provare compassione per il rom, cioè lo
zingaro. Continua la necessità di trovare forme di aiuto per tutte
quelle popolazioni, dal denaro all'ospitalità. Gratitudine pertanto
a tutti coloro che ce lo ricordano. E non sono i generali, né
i grandi mass media.
beppe scapino
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