INTERVISTA AL RESPONSABILE DELL'INIZIATIVA, TORNATO
PER UNA "VACANZA"
Catavento, progetto che cresce
Danilo Grindatto e i bimbi di strada di Barreiras
Quando si programmano le vacanze,
abitualmente si pensa a un periodo di riposo per il corpo e per lo spirito.
Anche Danilo aveva pensato con la moglie Adelaide a una vacanza, dopo due
anni di Brasile, di tutto riposo. In realtà, non è stato
proprio così: amici da incontrare, gruppi da aggiornare, visite
d'obbligo con tanto di pranzi e cene... Alla fine, di tempo per il riposo
ne rimane sempre troppo poco. Siamo, comunque, riusciti a fare qualche
domanda essenziale a Danilo Grindatto, iniziatore insieme con Marco Mabrito
del Progetto Catavento tre anni or sono, e attuale responsabile del Progetto
stesso.
Qual è la situazione dei
bambini di strada a Barreiras?
In Barreiras ci sono pochi bambini
di strada e un numero molto grande di bambini nella strada. Spiego brevemente
il problema. Dopo quasi tre anni di lavoro nelle strade, facendo un censimento
settimanale per il monitoraggio degli spostamenti dei bambini, posso dire
che il fenomeno è sotto controllo. E' chiaro che esistono delle
eccezioni, ma con l'organizzazione che siamo riusciti a creare, quando
arriva un bambino da altre zone, normalmente, non passa più di due
giorni nella strada, perché con le ronde notturne e con l'aiuto
della popolazione, riusciamo in breve tempo a prendere i dovuti provvedimenti.
Per quanto riguarda il grande numero
di bambini nella strada, cioè quelli che a causa delle precarie
condizioni economiche delle famiglie devono lavorare o elemosinare nella
strada, stiamo intervenendo a più livelli: siamo presenti direttamente
nella strada, nel tentativo di dare ai bambini un'educazione e un'idea
di vita differente, attraverso giochi e attività varie (pedagogia
di strada) e di inserire nei Progetti i casi più disperati.
Facciamo, inoltre, pressione sul
Comune perché adotti politiche sociali per creare posti di lavoro
e aumentare il reddito pro-capite, istituendo borse di studio per i più
poveri (progetto del partito dei lavoratori con il governo federale).
Di pari passo stiamo lavorando con
la Chiesa per chiedere la cancellazione del debito nazionale con l'estero.
Come affronta il problema dei bambini
di strada il Progetto Catavento nelle sue varie articolazioni?
Il Progetto Catavento è articolato
su diversi interventi.
Il primo è l'incontro diretto
con i bambini, tramite le ronde o la segnalazione da parte dei collaboratori.
Poi, è necessario guadagnarsi
la loro fiducia, alcune volte dando loro da mangiare, altre volte giocando
con loro, sempre dedicando un'attenzione speciale a chi non ne riceve mai.
Un altro intervento molto importante
è sulle famiglie di origine, che seguiamo scrupolosamente nell'ambiente
in cui vivono, nelle difficoltà che incontrano.
L'ultimo intervento è l'inserimento
del bambino nel Progetto, dove, secondo l'età e la classe frequentata,
entra in una delle articolazioni esistenti (scuola, scuola-cantiere, fazenda).
Il tutto è finalizzato a
offrire al bambino una possibilità per cambiare vita e stimolarlo
a rientrare nella famiglia e nella comunità.
Che cosa pensano del Progetto Catavento
la Diocesi locale (Vescovo, Padri, laici impegnati nella pastorale), le
autorità politiche e la gente?
La comunità religiosa ci
ha seguiti e sostenuti fin dai nostri primi passi nel Progetto ed è
consapevole che Catavento ha portato un notevole cambiamento nella parrocchia
e nella città di Barreiras, pur essendo una goccia d'acqua nel mare,
data la modesta percentuale di bambini che possiamo aiutare. Il Progetto
ha contribuito a far prendere coscienza a molte persone (compresi i politici
e la polizia locale) che il problema dei bambini di strada esiste ed è
grave. Anche i giovani hanno capito di poter fare qualcosa per la propria
comunità e la propria città.
Quali prospettive di sviluppo esistono
per il Progetto Catavento?
Catavento prevede per il futuro
delle attività che portino all'autofinanziamento, almeno parziale,
e alla formazione di persone di Barreiras che siano in grado di gestire
l'intero Progetto, creando le condizioni per superare eventuali problemi
che si potrebbero incontrare, a motivo dell'insufficienza, o della mancanza
di finanziamenti provenienti dall'estero. Si propone anche di sviluppare
ulteriormente una coscienza sociale nei giovani volontari del luogo che
li porti ad impegnarsi attivamente del Progetto, dando supporto e
prendendo gradualmente il posto dei missionari italiani. |