PONT - DA UN LATO SI TEME PER AMBIENTE E SALUTE, DALL'ALTRO
PER LA POSSIBILE PERDITA DI POSTI DI LAVORO
Vicenda Liri: si attende il parere della Regione
Dopo un mese di aspre polemiche, adesso tutti sono schierati contro l'inceneritore
PONT- Tanto "tuonò'' - la gente di Pont contro la richiesta
avanzata dalla ditta "Liri Industriale'' di costruire un impianto di "termoutilizzazione''
dei propri rifiuti ubicato all'interno dello stabilimento pontese di via
Caviglione, costituendo per opporsi a questo progetto un apposito "Comitato''
e raccogliendo in paese oltre mille firme in due settimane - che alla fine
anche l'Amministrazione Comunale, che all'inizio della vicenda era apparsa
agli occhi di molti piuttosto riluttante ad assumere una posizione netta
e precisa in merito, nel Consiglio Comunale "aperto'' del 12 agosto scorso
ha approvato all'unanimità un ordine del giorno in cui, per tutta
una serie di motivazione di ordine ambientale e tecnico, esprime parere
negativo sul progetto di termoutilizzazione dei rifiuti della ditta, costituiti
da polverino di levigatura e sfridi di lavorazione di pannelli di laminato
plastico, finalizzato alla produzione di energia termica, presentato ad
inizio lugloio alla Regione Piemonte dalla Liri Industriale.
Si smorzano così, almeno per il momento, le aspre
polemiche che hanno quanto mai "scaldato'' l'estate pontese, sopperendo
così alle pessime condizioni meteorologiche che hanno regalato tanta
pioggia e poco sole.
Ma la partita decisiva per la costruzione o meno dell'impianto
di incenerimento dei rifiuti prodotti all'interno dello stabilimento Liri,
specializzato nella produzione di laminati plastici, si giocherà
a settembre in Regione, dove il progetto passerà al vaglio della
Conferenza dei servizi per la procedura di valutazione dell'impatto ambientale
del medesimo, per poi essere successivamente inoltrato al Ministero dell'Ambiente
che, dopo averlo a sua volta esaminato, lo ritrasmetterà alla Regione
per la pronuncia definitiva.
Un "iter'' dunque estremamente complesso e sul cui esito
finale peseranno certamente sia il "no'' del Consiglio Comunale di Pont
che le numerose ed articolate osservazioni presentate ad inizio agosto
in Regione congiuntamente da Legambiente Piemonte, Italia Nostra e dal
"Comitato per la difesa e la tutela della salute e del'ambiente di Pont
Canavese''.
Ma, tra la presentazione ufficiale del progetto della
Liri, resa nota con un "avviso al pubblico'' apparso lo scorso 5 luglio
su di un giornale locale, e la pronuncia ufficiale dell'Amministrazione
Comunale avvenuta con l'approvazione dell'ordine del giorno nella seduta
del 12 agosto scorso, sono passati quasi quaranta giorni "caldissimi''
con un crescendo di polemiche che le due assemblee pubbliche, convocate
a luglio dal Comune sull'argomento, anziché stemperare, sono riuscite
paradossalmente solo ad alimentare.
I pontesi accorsi in gran numero alle due riunioni pubbliche
hanno infatti chiesto fin dal primo momento agli amministratori comunali
di far conoscere con chiarezza quale fosse la loro posizione (favorevole
o contraria) in merito al progetto del termoutilizzaore di rifiuti presentato
dalla Liri; ma sia le parole del Sindaco Dante Barinotto che gli interventi
di altri assessori e consiglieri non sono riuscite a rassicurare gli animi
dei cittadini, che temevano futuri rischi per la salute e l'ambiente pontese.
Cosicché la polemica è costantemente salita
di tono, sia per le strade che nei bar del paese e sui giornali, concentrandosi
anche sul fatto che una comunicazione sull'intenzione da parte della Liri
di costruire un nuovo termoutilizzatore dei rifiuti (in sostituzione del
vecchio impianto bloccato mesi or sono), era già pervenuta per conoscenza
in Comune il 22 dicembre dello scorso anno, anche se circa un mese dopo
la Provincia di Torino informava anche il Sindaco di Pont che il progetto
in questione necessitava di alcune integrazioni da parte della ditta richiedente
e ne sospendeva i termini del procedimento.
A tale proposito la minoranza consiliare lamentava il
"black-out'' informativo sull'argomento da parte di Barinotto, nonché
la mancata convocazione della Commissione consiliare competente; sottolineando
che già il 10 luglio aveva richiesto al Sindaco con una interrogazione
di convocare un Consiglio Comunale urgente sull'argomento, e stigmatizzando
il fatto che della comunicazione pervenuta in Comune nello scorso mese
di dicembre il consiglio non era mai stato informato.
Comunque, polemiche a parte, anche grazie alla forte mobilitazione
di numerosi abitanti pontesi e di qualche villeggiante (che, per un paese
che aspira ad essere "turistico'', è un segnale positivo), alla
fine l'ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale, facendo proprie
alcune integrazioni proposte dall'esponente di Legambiente Michele Bertolino,
esprime e condensa molti dei dubbi che, per la verità fin dall'inizio,
hanno alimentato in paese un diffuso dissenso sul progetto di costruzione
dell'impianto di termoutilizzazione dei rifiuti predisposto dalla Liri.
Tra questi: la vicinanza di aree protette di alto valore
ambientale quali il Parco Nazionale Gran Paradiso e la Riserva Naturale
del sacro Monte di Belmonte; la possibilità di rischi di impatto
ambientale sul territorio valligiano "individuabili soprattutto nella prevista
ricaduta al suolo delle polveri di combustione e dei microinquinanti immessi
in atmosfera''; la prossimità dell'impianto al centro dell'abitato
di Pont; il sovradimensionamento dell'impianto progettato (che avrebbe
la capacità di smaltire tramite incenerimento ben 3.500 tonnellate
all'anno di rifiuti) "rispetto alla quantità dei residui di lavorazione
prodotta presso lo stabilimento di Pont Canavese''.
Il documento approvato dal Consiglio comunale ritiene
"pertanto auspicabile e credibile che i rifiuti prodotti nello stabilimento
trovino una destinazione diversa da quella del recupero mediante combustione
nell'impianto proposto'', e chiede l'inserimento di Pont nella rete di
rilevamento della qualità dell'aria della Provincia.
Resta poi da valutare con attenzione anche l'altra faccia
della medaglia: cioè il futuro di questa industria (che, tra l'altro,
ha da tempo in progetto di realizzare un nuovo stabilimento in frazione
Doblazio) e dei circa duecento operai che all'interno di essa lavorano.
Il presidente della Liri, Dario Bellantuono, che era presente ed è
intervenuto più volte durante il Consiglio comunale aperto del 12
agosto scorso, rispondendo ad una domanda non ha infatti del tutto escluso
eventuali ripercussioni negative sul fronte occupazionale, visti i maggiori
costi per la ditta in caso di mancata realizzazione del previsto impianto
di termoutilizzazione dei rifiuti a Pont.
Sembrerebbe dunque che al momento sulla testa dei pontesi
stiano penzolando minacciose ben due "spade di Damocle'': quella "ambientale''
e quella "occupazionale'', entrambe in qualche modo legate alla concessione
o meno alla ditta Liri dell'autorizzazione a costruire l'impianto di incenerimento
per il recupero energetico dei propri rifiuti.
Si ripropone dunque anche a Pont l'eterno contrasto tra
le esigenze di sviluppo delle attività economiche e produttive umane
e la conservazione dell'ambiente naturale, contrasto aggravato in questo
caso dal fatto che il Comune di Pont sembrava puntare, almeno fino ad un
anno fa, ad un rilancio turistico corroborato anche dall'ipotesi
di inserire una parte del proprio territorio nel Parco Nazionale del Gran
Paradiso.
m.p. |
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