Castellamonte e il Risveglio
    perdono l'ironia di Ivo Tinetti

    CASTELLAMONTE - La nostra amicizia risale al lontano 1954, anno in cui, giovane prete appena ordinato, venni a Castellamonteura ed un'organizzazione diversa da oggi. Tutto era nelle mani e nella responsabilità del viceparroco, che a sua volta si serviva dei giovani più grandi in qualità di collaboratori. Ivo Tinetti, giovane brillante d'intelligenza e fedele all'Oratorio, di quella fedeltà che aveva appreso dai Salesiani, si mostrò subito disponibile alla collaborazione.
       Avevamo ambedue il bernoccolo del giornalismo e, incominciando dalla gavetta con lui si riuscì a far uscire i primi numeri di un giornaletto che veniva distribuito tra i ragazzi. Lavorando con i mezzi rudimentali di allora si iniziò con il ciclostile fino ad arrivare ad uno dei primi duplicatori ad alcool con il quale si potevano stampare anche i disegni. Erano anni belli e noi giovani eravamo ricchi di entusiasmo. Ivo cominciò allora a scrivere i primi articoli e questa sua passione è continuata negli anni, perfezionandosi sempre più, fino a diventare in questi ultimi anni la penna più letta a Castellamonte, sia sul nostro giornale parrocchiale, sia sul settimanale diocesano "Il Risveglio Popolare''.
       Il suo stile accattivante con pochi tocchi indovinati riusciva a portare il lettore nel vivo dell'argomento, guidandolo a cogliere con estrema chiarezza il tema in questione. Le sue cronache degli avvenimenti riuscivano ad andare al di là del semplice racconto, facendo amare ed apprezzare quanto di positivo veniva realizzato dai gruppi più disparati per la vita sia ecclesiale che sociale ed amministrativa di Castellamonte. E' così che il nostro giornale parrocchiale è nato e fiorito anche per la sua pena brillante. Ma di Ivo vogliamo ricordare non solo i suoi scritti, che peraltro esprimevano il suo carattere.
       Natura gioviale per eccellenza, aveva sempre una battuta spiritosa per tutto e per tutti, rendendo piacevole la sua presenza. La sua conversazione brillante era sempre ricca di quell'humour che tiene viva la compagnia. Ma la sua intelligenza spaziava in molti altri campi. Dalla musica di cui era un esperto, fino al punto da meritare di essere scelto a guidare come Presidente la locale Società Filarmonica, alle conoscenze tecniche ed informatiche che lo portarono, anche se autodidatta in questo campo, a posizioni altamente specifiche nel suo lavoro di bancario.
       La sua capacità amministrativa in questi ultimi anni, aveva dato il meglio di sé a favore della Croce Bianca del Canavese, che, in difficoltà, l'aveva chiamato come aiuto, in qualità di vice-Presidente, nella soluzione di complessi aspetti amministrativi. I suoi interessi tecnici spaziavano dalla meccanica all'elettrotecnica ed all'informatica, al punto da essere richiesto come consulente da amici sia pur del mestiere. In questi ultimi anni da pensionato aveva sviluppato così sensibilmente quell'aspetto di volontariato che lo aveva accompagnato per tutta la vita, fino a riempire quasi completamente il suo tempo nelle più disparate attività, tanto da farlo diventare uno dei personaggi più presenti nella vita castellamontese e meritarsi l'elezione a personaggio più in vista nella figura di Re Pignatun dello Storico Carnevale locale.
       E con quale soddisfazione e malcelato orgoglio teneva nel suo studio la copia in cotto del suo busto modellata da Enzo Igne per la gigantesca figura del protagonista carnevalesco. La sua scomparsa improvvisa lo ha colto nel pieno delle sue attività e certamente molti soffriranno della sua assenza, primi fra tutti la vita e le attività parrocchiali. Ma oltre il dolore per il vuoto da lui lasciato, credo sia mio dovere dire a lui un grosso grazie per tutto quanto ha dato di sé negli anni della sua presenza in mezzo a noi. Grazie Ivo. 

    vincenzo salvetti