I risultati dei ballottaggi di domenica scorsa sono molto chiari. Un
forte astensionismo; una sconfitta del centro-sinistra; una vittoria del
Polo, in particolare di FI.
L'ASTENSIONISMO
L'astensionismo è un fenomeno crescente in Italia e meriterebbe
una analisi approfondita. Dipende certamente dal sistema maggioritario.
E' un segnale di sfiducia nella politica. Ma forse esistono radici più
profonde e gravi. Infatti sembra che l'astensionismo si manifesti anche
in aree politicizzate. Se questo fosse vero l'astensione sarebbe anche
il segno di una perdita di identità politica che potrebbe sfociare
in forme di protesta non facilmente controllabili.
LA SCONFITTA DEL CENTRO-SINISTRA
La sconfitta del centro-sinistra assume dimensioni nette. Ha assunto
un valore simbolico la perdita di Bologna da parte dei DS. La sconfitta
però si misura su altri dati: la perdita di 9 province su 55 e di
7 grandi comuni su 25. Quali i perché di questa sconfitta? In primo
luogo la coalizione è apparsa disunita e troppo interessata ad alchimie
di potere. I DS agiscono spesso con poca attenzione verso gli alleati.
Bologna è emblematica. Le componenti centriste sembrano guidate
da personalismi. In secondo luogo non è chiaro quale siano le riforme
che il centro-sinistra intende portare nella vita politica italiana. Le
uscite sulle pensioni non hanno certamente rassicurato quell'elettorato
dubbioso sul valore sociale della politica della maggioranza. Bisogna aggiungere
che la sconfitta del centro-sinistra è netta ma non è una
disfatta. Infatti 46 province e 18 comuni vanno al centro sinistra, mentre
il Polo governa in 20 province e 10 comuni.
LA VITTORIA DEL POLO
Il Polo ha migliorato nettamente le proprie posizioni. Questa vittoria
è più significativa che quella alle europee, perché
il sistema è quello delle politiche. Quali i motivi di questa vittoria?
In primo luogo l'aver trovato candidati credibili, spesso al di fuori dell'ambito
dei partiti. L'esempio estremo è Guazzaloca a Bologna che ha quasi
messo a tacere i partiti che lo appoggiavano. In secondo luogo il ridimensionamento
di AN che ha permesso di allargare i consensi nei ceti medi. Dubbio invece
è l'appoggio della Lega, mentre l'astensionismo questa volta sembra
avere favorito il centro-destra.
LE CONSEGUENZE
Il Governo non dovrebbe subire direttamente le conseguenze del voto:
che sia delegittimato è solo propaganda. Piuttosto le sorti dipendono
dalla capacità della coalizione di centro-sinistra di superare le
tensioni eccessive che la minano. Per il centro-sinistra può essere
una sconfitta salutare. Deve però ritrovare una unità, ricostruire
un contatto con la società civile (non esistono più voti
sicuri) e precisare i contenuti del suo riformismo. Il Polo ora cerca di
far rendere la vittoria. Non mancano però motivi di tensione. Berlusconi
si conferma leader, ma Fini accetterà di rimanere ai margini?
beppe scapino