Giro di opinioni sugli orintamenti dell'elaborato
rivarolese dopo le ultime votazioni
RIVAROLO - Siamo partiti da una constatazione: Rivarolo è uno
dei pochissimi Comuni del Canavese e praticamente l'unico tra quelli di
maggiori dimensioni in cui il candidato del centrodestra Alberto Ferrero
abbia largamente sconfitto la rivale di centrosinistra Mercedes Bresso,
tanto al primo turno che al ballottaggio per l'elezione del presidente
della Provincia. E ciò nonostante il fatto che poco più di
sei mesi fa si sia riconfermata alla guida della città, con oltre
il 50 % dei voti, una variegata coalizione di centro-sinistra estesa dai
Popolari a Rifondazione Comunista.
E’ un dato che incuriosice, anche se soltanto un
ingenuo potrebbe pensare che Rivarolo non abbia un'anima marcatamente "moderata",
che nel recente passato ha trovato albergo soprattutto in Forza Italia
e, con alterne fortune, nella Lega Nord e in Alleanza Nazionale. Non fidandoci
troppo della nostra memoria storica, abbiamo voluto sviluppare il ragionamento
sulla base di dati concreti. Così, nella tabella* a fianco, abbiamo
riportato con precisione i risultati elettorali ottenuti dai principali
partiti nelle consultazioni degli ultimi cinque anni, scegliendo quelle
in cui sopravviveva una parte proporzionale in modo che a contare veramente
fossero solo i simboli e non i personaggi che vi si erano via via associati
e il cui personale carisma (positivo o negativo) poteva "alterare" le valutazioni.
Le nude cifre (sopra il numero di preferenze, sotto la percentuale) parlano
da sole. Nel campo del centro-sinistra si assiste a un costante declino
dei Popolari, ad una sostanziale stabilità dei Ds, a una progressiva
crescita di Rifondazione bruscamente interrotta dalla scissione dei Comunisti
Italiani, al fresco boom dell'Asinello. Ma non ci vuole molto a capire
che, presi complessivamente, i partiti del centro-destra non sono praticamente
mai scesi nel corso degli anni sotto il 50% dei voti, pur con notevoli
fluttuazioni. Le più cospicue riguardano la Lega, che paga oggi
una crisi profonda a livello nazionale (pardon, padano), ma anche la mancanza
di referenti locali. Chi invece in questi giorni parla volentieri è
il coordinatore di collegio di Forza Italia Gianni Terracciano, che non
ha dubbi a riguardo: ”L'anomalia non è che una città guidata
da un centrosinistra con maggioranza bulgara esprima poi alle europee un
forte orientamento verso il nostro partito e la nostra coalizione, piuttosto
è il contrario - dice -. Sei mesi fa Gaetano ha capitalizzato i
quattro anni precedente di grande visibilità: noi stiamo lavorando
adesso per cercare sul territorio persone nuove e non riciclate e il consenso
dei tanti che ci hanno votato ci conforta in questo cammino”.
Solo parzialmente d'accordo è il sindaco Edo Gaetano,
componente del coordinamento provinciale dell'asinello: “E' la lezione
vincente di Berlusconi che insegna che una certa quota di personalismo
aiuta a far arrivare i propri messaggi alla gente, ma se la mia amministrazione
avesse lavorato male non sarei stato rieletto - afferma -. C'è di
vero che i partiti sono avvertiti come sempre più distanti dalla
vita reale, il successo dei movimenti come il mio, nato dal basso, dai
sindaci, è lì a testimoniarlo e impone una riflessione e
una riorganizzazione del centrosinistra ad ogni livello”. Per Fabrizio
Bertot, coordinatore di zona di An e protagonista alle provinciali di un
ottimo successo personale (ha catalizzato attorno alla sua candidatura
il doppio dei voti del proprio partito) bisogna effettuare dei precisi
distinguo: “Intanto bisogna paragonare sempre dati analoghi, politiche
con politiche, europee con europee, ecc. e da ciò risultano fluttuazioni
minori. E poi mi sembra si possa dire che in linea di massima il Polo è
vincente al proporzionale, il meccanismo del maggioritario premia un centro-sinstra
che ha forse maggiori capacità di aggregazione". Secondo Giovanni
Fragale, consiliere comunale di Rifondazione "... nel bene e nel male contano
sempre di più la persone. Il caso del nostro Comune è emblematico:
nel 1994 vincemmo solo grazie alle divisioni degli avversari; dopo quattro
anni in cui abbiamo fatto conoscere ai cittadini la nostre facce e abbiamo
potuto dimostrare di saper governare con correttezza e trasparenza, abbiamo
ottenuto una generosa riconferma. A livello nazionale o anche solo provinciale
questa personalizzazione della politica che fa sparire ogni traccia di
dibattito sui programmi e sulle idee non mi sembra invece un dato positivo".
* La tabella è presente sull'edizione cartacea.
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