IVREA - Sono arrivati martedì scorso,
i 33 profughi provenienti dal Kosovo che hanno trovato ospitalità
in terra canavesana. Sono arrivati da Brindisi, dove sono stati sbarcati
lunedì da un peschereccio che aveva trasportato 250 persone da Valona.
Per loro il Comitato di solidarietà con la gente della ex-Jugoslavia
e il Comune di Ivrea hanno preparato l’accoglienza presso appartamenti
messi a disposizione dai Comuni di Banchette, Chiaverano, Borgofranco e
Pavone, ed altre strutture predisposte dalla Parrocchia di Borgofranco
e dalla Fraternità carmelitana di Lessolo, nonché in alloggi
concessi da privati a Piverone.
L’accoglienza dei profughi - cui, salvo novità dell’ultim’ora,
sarà concesso un permesso di soggiorno valido fino al prossimo 31
dicembre - è regolata da una convenzione tra la Prefettura torinese
e il Comitato di solidarietà:si prevede, tra l’altro, una contribuzione
pari a 24 mila lire giornaliere per il vitto degli adulti e 14 mila lire
per il vitto dei ragazzi fino a 12 anni; inoltre si parla della concessione
di 10 mila lire pro capite per quanto riguarda l’alloggio.
Uno dei principali problemi che il Comitato si trova ad affrontare
sul momento - se ne è parlato mercoledì pomeriggio, nel corso
di una riunione organizzativa - è quello della lingua:per ora ci
sono due donne disponibili a dedicarsi al lavoro di interpretariato, ma
si teme che da sole non basteranno. Altri problemi sul piatto della bilancia:
l’iscrizione al servizio sanitario nazionale, i riferimenti in campo socio-assistenziale,
le occasioni aggregative. Tutte questioni che, con l’impegno e la buona
volontà, saranno affrontate e superate.
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