.La nota politica
IL NUOVO PRESIDENTE Prima di ogni analisi credo sia necessario sottolineare il valore del nuovo Presidente. Personalità di prestigio, alto senso delle istituzioni e onestà di comportamenti. Penso sia difficile trovare motivi per svalutarne la personalità. Personaggio autorevole e serio, anche se la sua storia lo ve-de più protagonista nelle vicende economico-finanziarie del Paese che non in quelle legate alla Costituzione. Eppure noi crediamo che il primo compito del Presidente non è di essere garante delle parti, ma della Costituzione. La sua Presidenza dipenderà molto dai collaboratori che si sceglierà. ELETTO DAL PARLAMENTO Può sembrare banale questa osservazione, che anche Ciampi è stato eletto dal Parlamento con i rappresentanti delle Regioni. Ma non è così. Infatti in molti - politici e mass media - hanno cer-cato di lanciare l'immagine del Presidente che ristabiliva un legame fra politici e popolo. L'ele-zione di Ciampi invece è il risultato di una complessa operazione politica, in gran parte sotter-ranea, guidata dai DS, soprattutto da D'Alema, appoggiata da parte del Polo, tendente a mettere in un angolo i progetti dei centristi. E' evidente la sconfitta dei Popolari che miravano all'ele-zione di un loro candidato. Ma anche Berlusconi, che pure esulta come un vincitore, deve mette-re da parte i suoi progetti di un grande centro e accettare le linee di Fini e Casini. CONTRADDIZIONI NEI POLI Dal punto di vista dei rapporti fra le forze politiche l'elezione di Ciampi, in maniera sotterranea, ha acuito le tensioni esistenti nei Poli, tensioni che rischiano di diventare più acute con le pros-sime elezioni. Nel Centro-sinistra è sempre più chiara la leadership dei DS. Il ruolo degli alleati sembra ridotto a quello di portatori di voti ed esiste il rischio che componenti di centro diventi-no evanescenti. Non più l'Ulivo ma i DS allargati. Nel Centro-destra, in forme più nascoste, av-viene lo stesso fatto: e Fini che detta la linea. L'elezione di Ciampi avrebbe così realizzato la ri-vincita in Parlamento della sconfitta subita nell'ultimo referendum. E questo indipendentemente dal valore di Ciampi… E LA GUERRA? La guerra in Serbia prosegue seguendo linee sempre meno razionali. Nello stesso tempo cresco-no i movimenti di protesta e le forme di scontento. Intanto pian piano trovano consensi i tentati-vi di trovare soluzioni politiche alla crisi. Credo siano due le condizioni perché questi tentativi abbiano successo. La prima è che Milosevic dimostri realmente di voler fare un passo indietro nel Kosovo. La seconda è che la Nato lasci l'iniziativa all'Onu o a altro organismo sovrannazio-nale. Che questo diventi realtà è difficile prevederlo. beppe scapino |