• per le strade del mondo
Pacifismo e testimonianza evangelica
Il viaggio”pacifista” a Belgrado dei primi giorni di maggio mi ha portato
a due Conseguenze, che ritengo pienamente coerenti.
La prima è stata la parteci-pazione ad una serata di riflessione
sulla guerra e la pace in Serbia al famoso (per alcuni “famigerato”) Centro
sociale Leoncavallo di Milano. Devo riconoscere che, salvo qualche intempe-ranza
verbale nel corso della discussione, la serata s’è svolta in modo
molto serio e... pacifico. La maggioranza dei partecipanti (in genere giovani)
sì sono mostrati, oltreché sorpresi, anche lieti di avere
un vescovo tra di loro come amico.
La seconda è stata la parte-cipazione alla Marcia per la pace
Perugia-Assisi di
domenica 16 maggio. Pei essa ho rinunciato ad altr impegni (ringrazio
chi ha capito e ha dovuto sostituir-mi); ma m’è sembrato coe-rente,
in particolare con compagni del viaggio Belgrado, esserci anch’io.
La presenza di un vescovc è stata notata, e nelle intervi-ste
iniziali ho puntualizzato che voleva essere oltretutto una forma di solidarietà
verso l’impegno incessante del Papa, che vuol far capire che si poteva
e si può ancora trovare un modo “pacifico” di difendere i Kosovari.
La manifestazione, iniziata come un appello alla pace al di sopra delle
contrapposi-zioni politiche, ha poi assun-to un tono marcatamente partitico,
con gli interventi dei politici in dissenso dal Governo. Ed è significativo
allora che nei resoconti anche di giornali più vicini sia scomparsa
la presenza di tanti responsabili e membri di gruppi e associazioni, confessionali
e non, che si sono adoperati da sempre per questo ideale, ed anche quella
di un vescovo (salvo il palestinese mons. Cappucci, giunto all’ultimo momento),
che ha camminato per ventiquattro chilome-tri a testimonianza di una lunga
dedizione per la pace e in compagnia di tanti amici di anche recenti espe-rienze
pacifiste; oltreché... in piena solidarietà col Papa!
Preciso che prima di parte-cipare alle due manifestazio-ni avevo chiesto
- come ho fatto sempre - il parere e il consenso dei vescovi locali. E
ritengo comunque “evan-gelico” far riflettere, anche chi per tanti motivi
è lonta-no dalla Chiesa, che il Vangelo è un messaggio di
pace, di “pace in terra agli uomini che Dio ama”, quin-di di pace concreta,
storica, da cercare e da attuare con impegno, con fatica, a prez-zo anche
della vita, come ha fatto Gesù, che è la “nostra pace” (v.
Ef 2,14).
+ luigi bettazzi
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