ALBIANO - L’INIZIATIVA E’ NATA GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE CON LA CARITAS DIOCESANA EPOREDIESE

Gli obiettori e la scelta della comunità

Il Cisv ospita al castello un gruppo di ragazzi che sta svolgendo il servizio civile ALBIANO - Chi non conosce il sobrio ed elegante profilo dell’edificio che ormai da qualche secolo emerge, quando le pioppaie non lo nascondono, dall'abitato di Albiano? Antica fortificazione, subì distruzioni e riedificazioni e divenne, nel corso dei secoli residenza del nobile ecclesiastico che rivestiva, nel medesimo tempo il titolo di Vescovo di Ivrea e Conte di Albiano. In tempi più recenti il solido maniero ha ospitato diverse persone di più modesto li gnaggio che, animate però da un nobilissimo ideale, hanno, con modalità diverse, tentato di realizzare a partire dalla fede, esperienze comunitarie. Nel 1989 un gruppo di famiglie, tutte provenienti dal mondo del volontariato internazionale, ebbero la possibilità di iniziare in questa struttura un progetto di vita fraterna. Per alcuni di loro la vita comune non costituiva una novità; le radici del loro sogno si trovavano infatti a Torino, in una realtà nata negli anni sessanta proprio attorno ad una comunità.

Il nome di questa esperienza più che trentennale e che costituisce il suo stesso programma di vita è: CISV -omunità Impegno Servizio Volontariato.

A testimonianza della centralità del valore comunitario, il CISV ha sempre sostenuto l’esperienza della a vita comune e il risultato è l’esistenza oggi al suo interno di altre due comunità oltre a quella del Castello di Albiano, tutte e due a Torino.

A partire dai primi secoli della Chiesa antica, valori evangelici come la fraternità, la spiritualità, la solidarietà, la condivisione dei beni, la fiducia nella Provvidenza, l’accoglienza, modellarono nuove coesioni tra gli individui dando vita a forme inedite di vita che suscitavano interesse, talvolta simpatia oppure incomprensione se non ostilità. Il messaggio cristiano, per sua natura "pratico" e "critico" ha sempre ispirato uomini e donne che hanno dato inizio, nel corso della storia, a progetti di vita che in qualche modo tentavano di rendere evidente e tangibile la logica del Regno: una vita vissuta come fratelli che si amano, avvolti dall’amore misericordioso di Dio.

Nel periodo successivo al Concilio Vaticano II, la riaffermazione della vocazione universale alla santità che proviene dall’essere battezzati, portò alla riscoperta del ruolo dei laici nella comunità ecclesiale. 

In questo clima spirituale videro la luce numerose esperienze comunitarie all’interno della Chiesa che tentarono di realizzare una modalità di esistenza cristiana in cui fosse possibile coniugare comunione con Dio e quotidianità, dimensione monastica e domestica. Crediamo che la nostra povera esperienza comunitaria si possa collocare all’interno di questo cammino ecclesiale in cui i laici sonc chiamati, in forza del battesimo, a riscoprire ed esprimere in libertà e maturità la lorc fede. La nostra esperienza poi si caratterizza per il fatto che, come molte altre Organizzazioni non governative di ispirazione cristiana federate nella FOCSIV, trova il suo impegno nel mondo del volontariato internazionale.

Nel corso degli anni, la comunità del CISV ha sostenuto programmi di solidarietà in molti paesi del sud del mondo ed è ancora presente in tante realtà soprattutto dell’Africa e dell’America centrale e meridionale. Sostiene progetti di promozione umana e, attraverso i volontari che invia, collabora con le persone che in queste realtà, provate da condizioni di vita drammatiche, tentano di costruire un futuro più dignitoso.

In Italia il lavoro del CISV si colloca sul piano della informazione e della educazione alla pace alla mondialità e alla solidarietà. Un aspetto che è diventato significativo per la Comunità del Castello negli ultimi anni è la possibilità che ci è stata data dalla Caritas Diocesana di allargare la nostra comunità anche a giovani che hanno fatto la scelta dell’obiezione di coscienza al servizio militare. La loro presenza è anche un modo attraverso il quale la comunità appoggia la scelta dell’obiezione di coscienza e nello stesso tempo ci ha permesso di potenziare il lavoro di proposta sul territorio eporediese dei temi che il CISV approfondisce. Il loro inserimento nella vita della comunità è un arricchimento per noi e crediamo anche per loro che in questo modo possono sperimentare le gioie e le fatiche della vita comune.

Le loro giornate scorrono operose nel servizio quotidiano in comunità nelle mansioni suddivise tra i membri, nel servizio di accoglienza ai gruppi che usufruiscono della struttura per corsi di formazione, nelle attività educative all’esterno della comunità, nei momenti di spiritualità e .di convivialità.

Nel periodo di servizio nascono tra gli obiettori e la comunità relazioni di amicizia che continuano nel tempo e che ci confermano molto positiva della loro presenza in Comunità.

la comunità del castello