Op Computers, ecco i giorni del fallimento
Tra i lavoratori più sconforto che rabbia

SCARMAGNO - Quello che era nell’aria da tempo si è puntualmente verificato lunedì scorso. L’assemblea degli azionisti della Op Computers non ha dato gli esiti sperati: Edward Gottesman non ha fatto un passo indietro rispetto alle sue posizioni, facendo venire meno le condizioni per proseguire l’amministrazione controllata. Risultato: martedì mattina il giudice Antonio De Marchi ha avviato le procedure per il fallimento dell’azienda di Scarmagno. "Sono amareggiato e deluso - ha commentato il presidente del tribunale di Ivrea, Luigi Grimaldi -. Ma faremo tutto il possibile per salvare l’attività e l’occupazione della Op".

Tra le ipotesi, ora che l’azienda è in fallimento, c’è quella dell’affitto da parte della New Company, società formata dal management di Op e che sarà capitalizzata con 50 miliardi di Olivetti.. "Al momento - è l’analisi degli addetti ai lavori - è l’unica soluzione possibile, per evitare la chiusura definitiva". Con l’affitto, inizia quindi un percorso che si concluderà con la vendita all’asta nel giro di pochi mesi.

Ieri si è riunito in Prefettura a Torino il "tavolo di crisi", mentre già il giorno prima a Roma i sindacati avevano incontrato i rappresentanti del Ministero dell’Industria e i vertici di Op e della Olivetti. "Nel corso dell’incontro - recita una nota del Ministero - è stato confermato l’impegno di tutti i soggetti per il proseguimento dell’attività di Op Computers".

I lavoratori, intanto, sono tornati a manifestare in piazza. Mercoledì circa 300 persone hanno sfilato per le vie di Ivrea, e altrettante ieri sono andate a Torino. Grande amarezza e sconforto tra i manifestanti: "E’ da un anno che sentiamo parole e promesse. Ora non ci fidiamo più di nessuno".