MONS.. MIGLIO: «VERO
INIZIO, ANCHE SE FACILITATO DAI RAPPORTI
GIÀ ESISTENTI»
Primi impegni per il Vescovo "novizio" La prossima Pentecoste incentrata sulla richiesta di pace Carissimi, questi primi giorni dell’inizio del mio ministero episcopale in mezzo a voi sono stati un prolungato rendimento di grazie al Signore, che guida la vita delle persone e delle chiese secondo un suo disegno di amore, anche quando si attraversano passaggi e momenti imprevisti e tumultuosi per il cuore e per la mente. Lo ringrazio perciò profondamente, davanti a voi tutti, per la giornata di domenica scorsa: per il pellegrinaggio semplice e silenzioso ai tre santuari canavesani di Misobolo, di Cuceglio e di Morano, visitando i quali ho idealmente visitato tutti gli altri e tutti i luoghi di silenzio e di preghiera della nostra diocesi; per l’accoglienza riservatami al pomeriggio, in piazza Duomo; per la solenne celebrazione in Cattedrale, veramente corale e partecipata, che ha coinvolto sia i presenti sia quanti si trovavano nelle chiese vicine. Ringrazio il vescovo Mons. Luigi Bettazzi per le mille attenzioni, pubbliche e private, che ha avuto nei miei confronti, cercando di facilitare in ogni modo il mio inizio di ministero. Ringrazio i vescovi e le autorità presenti, insieme ai rappresentanti delle altre confessioni religiose. Grazie per l’affetto e la comprensione dimostrati verso i fratelli di Iglesias: per un momento mi è sembrato di avere un’unica famiglia, e prego il Signore che questa esperienza interecclesiale possa diventare un legame in più, un ponte nord-sud, che potrà aiutarci ed arricchirci molto. Un ringraziamento particolare all’imponente organizzazione, in gran parte di volontari, che ha saputo trasformare la Cattedrale e tutto il quartiere alto - il "Vaticano" - in una grande casa accogliente e ospitale.
Le mie prime impressioni. Mi sento inevitabilmente un po’ frastornato e "nuovo", anzi novizio, più di quanto non immaginassi. Il vescovado, i primi conratti, mi fanno toccare con nano quanto avevo già inuito: è un vero inizio, anche se facilitato dai rapporti personali preesistenti, che spero che possano continuare per utti ad essere "normali", come deve essere nella famiglia dei figli di Dio, dove tutti siamo chiamati a servire. Il primo passo che ho compiuto è stato qu.ello di chiedere a Mons. Mabrito e al Can. Favillini di continuare il loro servizio di Vicario Generale e di Provicario Generale: li ringrazio per aver accettato e ne do’ perciò pubblica comunicazione con queste righe. Parimenti intendo confermare tutti gli altri organismi e uffici diocesani, almeno fino a quando non saremo in grado di varare un nuovo progetto studiato e preparato insieme. Lunedi sera 26 aprile ho incontrato la presidenza del Consiglio Pastorale Diocesano, con cui abbiamo fissato alcuni impegni per i prossimi mesi di maggio e di giugno, in particolare per la soIennità di Pentecoste, festa della Chiesa locale e per una prossima assemblea del Consiglio Pastorale Diocesano, la Ìenersi in giugno. Mi pare importante si concluda la riflessione iniziata nei mesi scorsi sul nostro essere Chiesa, in vista dell’arrivo del movo Vescovo, e che si intensifichino la preparazione e la programmazione per l'anno giubilare, ormai alle porte. Per questo secondo argonento si chiederà la collaborazione dell’apposito Comiato e si curerà di mettere in evidenza alcuni aspetti fondamentali: anzitutto la cenralità della persona di Gesù, perché il Giubileo celebra i 20 secoli del grande evento dell’incarnazione, in secondo luogo la dimensione del pellegrinaggio, a cominciare da quelli più semplici e più vicini a noi, per ricordarci che dobbiamo essere Chiesa in cammino, sulla strada, in atteggiamento di conversione, In terzo luogo l’attenzione biblica ed ecumenica, nello spirito dell’enciclica Ut unum sint e del documento giubilare Incarnationis Mysterium, poiché sarebbe ipocrita contemplare la persona del Maestro e non essere attenti ai nostri fratelli, quelli che hanno sofferto e soffrono per le divisioni createsi nel passato e quelli che soffrono per le ingiustizie che oggi li schiacciano. Non dimentichiamo che nell’Antico Testamento, Giubileo è anzitutto liberazione e giustizia. Questi aspetti: Cristocentrismo, ascolto della Parola, pellegrinaggio, attenzione premurosa ai fratelli; ci renderanno una Chiesa autenticamente mariana, poiché in Maria ritroviamo tutte queste caratteristiche, che ne fanno il vero modello della Chiesa. Con Lei dunque camminiamo verso la Pentecoste, invocando dal Risorto il dono dello Spirito, che compia in noi il mistero pasquale di morte e di risurrezione. Sento io per primo il bisogno di una rinnovata, abbondante effusione dei doni dello Spirito, per la mia vita di fede, per il mio cammino di conversione, perché il mio servizio non sia vano. Lo invoco per questa nostra Chiesa particolare e per tutta la Chiesa, perché viva con gioia il passaggio al nuovo millennio e la chiamata alla nuova evangelizzazione. Lo invochiamo con particolare intensità per il mondo, perché pieghi i cuori induriti e li apra al desiderio della pace. Desidero che la prossima Pentecoste, festa della Chiesa locale, sia dedicata in modo speciale ad implorare dal Signore il dono della pace. Per questo pregheremo, nella veglia di Pentecoste e nella celebrazione solenne del pomeriggio di domenica 23 maggio, e questa è l’intenzione particolare che affido a tutti per il mese di maggio che stiamo per iniziare, pregando con Maria Regina della Pace. Vi saluto e vi ringrazio, in attesa di incontrarvi nelle vostre parrocchie, nei vari gruppi, e ovunque sarà possibile. |