Il referendum sull’abolizione della quota proporzionale nell’elezione
della Camera è fallito. La parola ritorna pertanto al Parlamento.
IL SISTEMA POLITICO
Il referendum di domenica scorsa si inserisce nei tentativi di riformare
il sistema politico italiano. Un sistema che ha mostrato e continua a mostrare
limiti per quanto concerne la stabilità del Governo. Il gran numero
di partiti ed i trasformismi creerebbero questa instabilità e sarebbero
la conseguenza della presenza del proporzionale. L’introduzione del maggioritario
risolverebbe questi problemi.
L’ESITO
L’esito del referendum ormai è noto. Non è stato raggiunto
il quorum, cioè il numero minimo di votanti necessario a rendere
valido il voto. Fra i votanti avrebbe stravinto il sì. Che signiticato
va attribuito a questo esito? In primo luogo va registrata la sconfitta
dei fautori del sì. Una sconfitta che non dipende nè dall’assenza
di informazione, né dalla guerra che avrebbe distratto l’elettorato.
E' una sconfitta invece che dimostra una sfiducia di gran parte dell’elettorato
e che dipende dallo scetticismo sulla validità del maggioritario
come panacea dei mali italiani. Non è privo di significato il fatto
che il sud, dove i problemi seri sono più pesanti, abbia determinato
la sconfitta del referendum.
I fautori del sì spesso hanno insistito su atteggiamenti non
solo anti-partitici, ma anche antipolitici: probabilmente la loro propaganda
in parte si è ritorta contro essi stessi. In secondo luogo non è
una vittoria del no. Non si può trarre dal voto un’adesione ad un
ritorno al proporzionale. Però va aggiunto che le ragioni nei faurori
del no non possono essere squalificate dal dibattito futuro, anzi...
LE ASTENSIONI
Il significato dell’esito però dipende molto dal senso che va
attribuito alle astensioni. Sicuramente vi è una percentuale di
elettorato che si sente lontana da ogni competizione elettorale. Però
domenica è stata decisiva la percentuale di chi coscientemente -
e, va aggiunto. lecitamente - ha voluto astenersi. Una parte voleva contribuire
ad affossare il referendum, ma una parte riteneva che questo referendum
fosse minato da alcuni vizi di fondo, e cioè fosse demagogico, inutile
ed inadeguato. L’astensione equivale in questo caso ad una richiesta che
la politica si assuma le proprie responsabilità.
E ORA?
Il referendum ha dato il suo esito che va rispettato. Ora sta ai politici
o giocare con i ricatti ed allontanare sempre più dalla politica
od affrontare con serietà la soluzione dei problemi istituziorìali.
Forse va ricordato che bisogna essere onesti nelle affermazioni: quando
si parla di adeguare l’Italia all’Europa non si può far finta che
in Germania esista il maggioritario.
E IL KOSOVO?
Intanto la guerra continua e le vie di uscita sembrano ridursi sempre
più. Anzi il conflitto sembra allargarsi.
beppe scapino
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