SCRIVONO I RAGAZZI DEL "BOTTA" 
  
Gli alberi "sfrattati": 
ed ecco sparute aiuole 

"Aggredito sul far del giorno dal segone che sibila, cantando miserere, mi sento raspar la corteccia e morder la fibra e la carne...’. 

E così che inizia la poesia di un poeta friulano ed è così che intendiamo esordire con questo articolo riguardante un problema molto grave della città di Ivrea. E infatti risaputo, proprio in questi giorni, del continuo taglio di alberi in varie zone e quartieri della città. Gli alberi che sono stati abbattuti non erano malati ma, a quanto pare, ostacolavano l’opera di riassetto urbano che prevedeva e prevede tutt’ora moditiche nelle piazze e nei parcheggi, proprio nei punti prima occupati dal rimanente verde. 

Così al posto degli ultimi e talvolta anche centenari alberi stroncati sono state allestite aiuole con fuscelli sparuti che certamente danno un aspetto più ordinato all’ambiente urbano ma non reggono il confronto con i precedenti "fratelloni assassinati". 

E così ci rendiamo conto quanto non ci sia interesse da parte della gente, verso questo patrimonio storico dell’ambiente in cui viviamo. O comunque quanto l’opposizione sia debole. 

Crediamo sia molto importante la tutela degli ultimi esemplari di natura eporedìese rimasta intatta e pensiamo che sensibilizzare la gente, soprattutto all’interno delle scuole su questo argomento, sia un obiettivo fondamentale. 

studenti del liceo classico 
e linguistico "c. botta" 



Uno dei problemi ai quali si dà un importanza crescente è quello della qualità della vita. Almeno nel nostro ricco occidente. Ci rendiamo conto infatti di come le città siano cresciute o siano state progettate spesso senza tener conto di questo valore. Città senza spazi verdi, caseggiati come formicai, assenza di spazi dì incontro. Oggi giustamente la nostra sensibilità si è fatta attenta a questi aspetti. 

Comprendiamo come molta violenza nasca da queste condizioni di vita. Per questo l’abbattimento di alberi suscita reazioni di protesta. Il verde è stimato giustamente un bene importante. Una seconda considerazione da fare riguarda il difficile equilibrio fra questa esigenza, la moderna circolazione e la struttura delle città antiche. E un equilibrio che dipende da scelte amministrative, ma anche da abitudini e costumi consolidati (come l’abuso dell’auto). Un’ultima considerazione vorrei fare. E riguarda il rischio della demagogia. Non voglio dar giudizi sugli ultimi fatti. Mi ricordo però che alcuni anni fa si elevarono aspre proteste perché era stata fatta una drastica potatura degli alberi in tutta la città. Nessuno poi si scusò quando ci si rese conto che quella potatura aveva permesso il rifiorire di alberi destinati a morire. Gli intcgralismi sono tutti pericolosi. 
beppe scapino

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