CERVINO TRAVERSATA CRESTA DEL LEONE - CRESTA HORNLI

Questa si che č una gitona! Abbiamo deciso di prendercela comoda, e abbiamo lasciato la macchina a Tasch per salire con gli impianti di Zermatt fino al Trockener Steg (2939 m). Avremmo voluto pernottare al bellissimo rifugio/albergo dell'Oriondč ma non c'era posto, quindi ci siamo fermati al rifugio del Teodulo (3317 m). Al mattino, seguendo la strada e la pista Bontadini, siamo scesi fino a Plan Maison (2548 m). Seguendo il sentiero 35, aggirando i valloni morenici, siamo arrivati all'Oriondč (2802 m). Da qui il sentiero sale evidente verso NE, per risalire le balze detritiche, fino alla Croce Carrel (2920 m). Si continua sul pendio detritico, superando qualche canalino roccioso per arrivare sotto alla parete della Testa del Leone. Traversando a destra si raggiunge il colle del Leone, dove di solito ci si lega. Si risalgono i gradoni di roccia e una serie di placche (placche Sailer II+ chiodi). Proseguendo si superano gradoni rocciosi e si incontrano alcune corde fisse, per arrivare al terrazzino dove si incontra la faticosa corda fissa (III+) che ha sostituito la Cheminče, distrutta dal crollo del 2003. Risalendo un canalino ed un pendio detritico si arriva all'affollatissima Capanna Carrel (3829m), dove abbiamo pernottato, dormendo per terra. Al mattino il buongiorno č dato dalla famosa Corda della sveglia , che consente di risalire un leggero strapiombino (III+). Aggirata la Grand Tour, si risalgono ripidi canalini (II+) e si incontrano altre fisse. Si sale in cresta e si traversa a destra, su cenge esposte (Mauvais Pas III). Proseguendo si incontra il cavo d'acciaio che consente di superare il Linceul. Poco oltre ci attende la famosa Grande Corde (4080 m), in realtŕ una catena, che consente di superare un leggero strapiombo (III+). Proseguendo sul filo di cresta si raggiunge il Pic Tyndall (4241 m). Si segue in piano l'affilata ed esposta cresta Tyndall, si scende una balza di una decima di metri,  per poi scendere ad un intaglio (Enjambče). Con una spaccata si traversa sul versante opposto. Proseguendo senza difficoltŕ eccessive si raggiunge il Col Fčlicitč, dove inizia l'ultima serie di corde fisse che portano alla scala Jordan, leggermente strapiombante e molto faticosa. Salita la Corda Pirovano, che consente di superare un faticoso risalto, un'altra serie di canaponi conduce finalmente alle facili roccette della vetta italiana (4476 m). Qualche metro sotto troviamo la famosa croce di vetta. Un'affilata crestina nevosa porta alla vetta Svizzera, 2 metri piů alta. Tutta la salita, ad esclusione di un paio di brevissimi tiri, č stata affrontata in conserva.

La discesa verso l'Hornli č meno impegnativa di quella italiana, ma comunque da non sottovalutare e, soprattutto, interminabile. Il primo tratto č su un ripido pendio di misto, attrezzato ogni trenta metri con fittoni di calata. A quota 4003 m c'č il bivacco Solvay, solo per emergenze, con 10 posti. Non descriverň l'itinerario di discesa perché molto complesso e comunque reperibile altrove.

 

Tempo di salita: circa 5 ore da Plan Maison al Carrel. Da qui alla vetta troppo dipende dalle condizioni della montagna e dal traffico

Dislivello: 1300 m circa fino al Carrel, 650 m fino alla vetta.

Difficoltŕ: D-

Condizioni: lato italiano praticamente senza neve, percorso interamente senza ramponi. Ottime condizioni anche sul versante svizzero. Si scende con i ramponi fino al nevaio, volendo in doppia usando i ravvicinati fittoni. Corde fisse aiutano nei tratti piů impegnativi. L'itinerario non č facilmente identificabile, ma tracce di passaggio e qualche bollino aiutano a districarsi tra una serie interminabile di torrioni.

Attrezzatura; casco, piccozza, ramponi, un paio di friend medi, 4/5 rinvii, qualche fettuccia, mezza corda da 60 m

 

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