Nel 1900 la società Mediterranea presentò il progetto di un nuovo raccordo:
questo costituito da singolo binario, si staccava a sud della stazione
ferroviaria di Civitavecchia e per una lunghezza di 1.300 metri giungeva
alla banchina a nord del Forte Michelangelo.
Il raccordo venne realizzato nel 1906, ma il binario si arrestò a sud
del Forte Michelangelo. L'attraversamento su Viale della Vittoria era senza
barriere.
L'attraversamento a Viale della Vittoria e l'interno del porto nel 1951
Negli anni a seguire fino al 1935, nel porto di Civitavecchia vennero
realizzate parecchie opere ferroviarie (posa del binario su diverse banchine,
potenziamento del fascio binari a sud del Forte Michelangelo).
Venne anche studiato il collegamento con la ferrovia
Civitavecchia - Capranica - Orte (un raccordo
diretto che sarebbe entrato in porto con un grosso fascio binari in
corrispondenza dell'attuale molo Vespucci), ma malgrado il parere favorevole
da parte del Ministero dei Lavori Pubblici, non venne mai realizzato.
Nel 1931 ebbe inizio il primo servizio viaggiatori da e per il porto di
Civitavecchia con Roma (in coincidenza con i piroscafi con la Sardegna).
Viene realizzata la fermata Civitavecchia Marittima a ridosso degli attracchi
passeggeri.
Il collegamento con la Sardegna, con navi traghetto, era stato sempre
impedito da ragioni tecniche (condizioni del mare non sempre ottimali e
lunghezza della tratta assai lunga: 210 Km).
Nel 1928 avvenne la prima traversata sperimentale con nave traghetto: il
carico era costituito da materiale rotabile nuovo che avrebbe sostituito
quello in uso in Sardegna, ormai deteriorato. L'imbarco avveniva con
gru. La traversata andò per il verso giusto.
Dal felice risultato si decise di ripetere annualmente con più corse questo
tipo di trasporto, specialmente nel periodo estivo (mare più navigabile).
Negli anni a seguire, i carri destinati alla rete ferroviaria sarda
cominciano a viaggiare carichi di merci utili nell'isola.
Nel 1938 venne elettrificata la linea Roma - Pisa e con essa anche il
raccordo per il porto di Civitavecchia per la lunghezza di 1.300 metri.
Allora nel porto, lo sviluppo dei binari arrivava a circa 7 chilometri.
Nel 1949 venne istituita la fermata di Civitavecchia Viale della Vittoria,
costituita solo da un marciapiede sul un solo lato.
Al finire degli anni '50 venne posato il binario nel varco dell'antica Rocca
(creato nel 1945 dagli americani per farsi largo nel porto bombardato) e si
realizza l'invasatura per le navi traghetto, costituita da un ponte mobile con
binari.
Nel 1961 la motonave Tyrsus inaugura il regolare servizio traghetti
delle Ferrovie dello Stato con la Sardegna.
La M/N Gallura, gemella della Tyrsus oggi disarmate, la fermata Civitavecchia Marittima e una locotender sul raccordo negli anni 60
A seguire negli anni, viene costruito un secondo punto di approdo
per le navi traghetto e tutte le banchine sono state fornite di binario.
Inverno 1971, il fascio mare affollato di vagoni e la locotender da manovra Gr. 835 sotto i bastioni del forte Michelangelo
Negli anni 80, viene studiato e successivamente approvato il nuovo
piano regolatore del porto di Civitavecchia, divenuto ormai insufficiente a servire
i sempre maggiori traffici sia merci che passeggeri.
Nel progetto è previsto l'ampliamento del porto a nord. Negli anni 90 iniziano i lavori per
centinaia di miliardi: con l'obiettivo di spostare tutte le operazioni
commerciali nel costruendo nuovo porto e lasciare nel vecchio porto
i soli traffici passeggeri.
Negli anni 90, ecco come si presentava il raccordo e la fermata di Civitavecchia Marittima
Il nuovo porto commerciale di Civitavecchia verrà collegato alla
linea Tirrenica da un nuovo raccordo ferroviario che si staccherà da quest'ultima
in corrispondenza del deposito locomotive di Porta Tarquinia.
A tal fine, per il vecchio raccordo, insufficiente per i nuovi e sempre
maggiori traffici e oltremodo dannoso per la città, ne viene decisa
l'eliminazione, non appena realizzato il nuovo.
Il raccordo nell'ultimo periodo della sua attività
Negli ultimi tempi tutto il raccordo riversava in stato di incuria.
Frequenti erano infatti i deragliamenti dei convogli merci, per le pessime
condizioni dell'armamento. Nelle foto è possibile vedere l'ultimo treno
che è transitato sul raccordo: una tradotta che doveva recuperare gli
ultimi 4 carri rimasti sul fascio binari intorno al Forte Michelangelo.
La locomotiva è sprofondata per il cedimento di alcune traverse ormai marce.
Per il recupero è intervenuto un treno soccorso da Roma S. Lorenzo.
18 ottobre 2000: l'ultimo treno in transito sul raccordo è deragliato.
L'opera di smantellamento del raccordo e relativo fascio binari intorno al
forte è iniziata a luglio del 2000 per concludersi a novembre dello
stesso anno.
Le immagini dello smantellamento del raccordo
Dopo 94 anni la parte più bella a mare di Civitavecchia viene liberata dai
binari. Attualmente nell'area è stato realizzato un parcheggio e degli spazi
attrezzati a verde, ma il comune di Civitavecchia ha in progetto il
recupero dell'intera area con la realizzazione del Water Front, un'opera
da 20 miliardi che ridarà a questo tratto del litorale di Civitavecchia un
nuovo volto.
Testo e HTML Project Stefano Foschi, Novembre 2000
Fotografie d'epoca
Angelo Cannatà,
Gigi Seghenzi
Fotografie
Stefano Foschi
Bibliografie
Il Mondo dei Treni - Roma, 2001 Civitavecchia, vedetta imperiale sul mare latino - Civitavecchia, 1932
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