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Tu che visiti il Parco di Naquane hai sensibilità meritevole di godere un'altra bellezza camuna

 

 

IL SANTUARIO DELLA

Via Crucis monumentale

di Cerveno

 

 

Fotografie parzialmente tratte dal testo "Cerveno e il suo santuario" di Don Giacomo Gasparotti

   

 

 

 

 
 

CERVENO sorge sul versante destro della media Valcamonica, alcuni chilometri a Sud di Capo Di Ponte. Il complesso della sua Chiesa parrocchiale comprende il Santuario delle Cappelle, o Santuario della Via Crucis.

 

Questa è la veduta esterna della facciata del Santuario, al quale si accede normalmente dall'interno della Parrocchiale.

 
     

 

Stazione Seconda

 

 

Stazione Sesta

 

 

Stazione Settima

 
     

Stazione Decima

   

Stazione Dodicesima

 
   

Data la grandezza naturale delle statue lignee, le stazioni sono ospitate in cappelle disposte sui due lati di una scalinata che percorre tutta la lunghezza del Santuario. Cancelletti a rete proteggono le composizioni.

 

 

 
 

 

 

 

 

 
       
   

La figura del Cristo manifesta negli atteggiamenti e nelle espressioni del volto i sentimenti che da lui ci si aspettano: dolore, pazienza e rassegnazione

 

 

 

 
   
           

         
   

Il volto delle donne, dai tratti delicati e signorili, è dolente, mai disperato, nell'accettazione di una volontà severa, ma superiore.

 

 

 
 

 

 

 

 

 
   
   

Ai ceffi maschili, l'artista ha riservato solo espressioni volgari, di cattiveria, indifferenza e crudeltà. Suoi modelli potrebbero essere stati alcuni degli stessi camuni locali, giudicati particolarmente adatti allo scopo.

 

 
 

 

 

IL SANTUARIO DELLA VIA CRUCIS

(Estratto adattato dal testo "Cerveno e il suo santuario" di don Giacomo Gasparotti, reperibile presso il santuario stesso).

 

La Via Crucis è una pratica di pietà che consiste nella meditazione di alcuni episodi della passione di Cristo rappresentati in stazioni, L'origine della devozione non si conosce, ma indubbiamente ricevette forte impulso nei secoli XII-XIV all'epoca delle Crociate, quando crociati e pellegrini, tornati dalla Palestina, rappresentarono visivamente per l'immaginario del popolo cristiano quell'evento .

All'inizio le varie stazioni non erano fisse e variavano anche nell'oggetto. Nella sua forma definitiva e canonica, la Via Crucis apparve in Spagna verso l'inizio del secolo XVII, probabilmente per opera dei Francescani, per i quali costituiva un esercizio di pietà quotidiana. Da qui passò in Sardegna e poi in Italia e in Francia. Fu solo nel XVIII secolo che l'autorità ecclesiastica stabilì in quattordici il numero delle stazioni e il relativo episodio. Principale propagatore della Via Crucis fu San Leonardo da Porto Maurizio, che, nel corso delle sue missioni per l'Italia (1731-1751)  ne eresse 572.

Fu in questo clima di fervore che maturò la proposta per l'erezione del Santuario di Cerveno. L'idea fu promossa dal parroco don Pietro Bellotti che resse la parrocchia per quarant'anni (1692-1732). Ottenute le autorizzazioni pontificie nel 1731, un primo progetto fu affidato a Andrea Fantoni, celebre scultore ligneo bergamasco, che prevedeva un percorso sui monti disseminato di stazioni autonome non piacque al parroco e alla comunità, che preferivano un complesso unitario presso la chiesa. Il successori del Bellotti portarono avanti l'idea, la cui realizzazione fu affidata a Beniamino Simoni, camuno abitante a Brescia, già noto come eccellente artista del legno e dello stucco. L'opera prese avvio nel 1752. Presero corpo l'edificio con le sue nicchie, nelle quali il Simoni, nel frattempo trasferitosi a Cerveno, collocava, via via i complessi di statue, non senza intoppi e dissapori con i committenti.

La fabbrica del santuario procedette per oltre un secolo con varie vicende e artisti fino al 1874, quando fu inaugurata la XIV stazione conclusiva (scultore Selleroni).

 

 

 
      198 statue policrome in legno e stucco in grandezza naturale      
      14 cappelle      
      Beniamino Simoni fra il 1752 e il 1763 : stazioni 1-2-3-4-5-6-7-11-12-13      
      Grazioso e Donato Fantoni fra il 1763 e il 1765: stazioni 8-9-10      
      Giovanni Selleroni nel 1869: stazione 14      
                                   
       
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