Venezia 22. 10.03  I Germani e la scrittura  Raffaele De Rosa


Il sistema scrittorio runico: è il sistema scrittorio germanico più antico (I-II sec.).

2. Il sistema scrittorio runico
- è originariamente costituito da 24 segni fonetici chiamato anche fuþark;
- le prime sei lettere della serie f u Þ a r k;
- le più antiche attestazioni di serie fuþark sono in iscrizioni su vari oggetti risalenti al V-VI sec. e provenienti da una vasta area geografica.

2.1. Il significato delle serie runiche fuþark
- nelle lingue germaniche il termine germ. *rûnô "segreto, mistero" è legato etimologicamente probabilmente ad una tecnica non accessibile a tutti che potrebbe essere riconducibile a pratiche religiose di tipo sciamanico;
- le serie runiche potrebbero avere avuto un significato magico-religioso-cultuale di tipo apotropaico oppure mirato semplicemente a memorizzare le lettere;
- in alcuni casi la successione di segni fuþark è suddivisa in 3 serie di 8 lettere (an. ættir);
- in area scandinava, nell'VIII sec., si assiste ad una riduzione dei segni runici da 24 a 16 segni, per cui un segno runico poteva rivestire più di un valore fonologico;
- in area anglosassone, nell'VIII sec., si assiste invece ad un ampliamento dei segni runici da 24 a 28 segni, che arrivano addirittura a 33 segni in attestazioni provenienti dalla Northumbria (Inghilterra centro-settentrionale);

2.2.  La decifrazione delle rune
- il fuþark segue il principio acrofonico;
- i nomi delle rune e il conseguente valore fonologico del segno sono attestati in numerosi testi medievali a partire dal IX sec. contenenti trattati grammaticali e affiancati spesso ad altri alfabeti antichi;
- i nomi delle rune sono anche soggetto di quattro poemetti medievali risalenti ad un periodo compreso tra il IX ed il XIV sec. e provenienti da quattro aree geografiche distinte;
- i nomi delle rune fanno riferimento a credenze che dovrebbero essere state comuni alle popolazioni germaniche: nomi di antichi dei ed esseri sovrannaturali; eventi atmosferici; piante sacre; terminologia particolare legata ad uno stato dell'essere umano (ricchezza, bisogno, ecc.).


2.3.   Le iscrizioni runiche più antiche e la loro localizzazione geografica
- le prime sono datate generalmente intorno al I-II sec. d. C.;
§ la fibula di Meldorf (Schleswig):
hiwi;
§ la punta di lancia di Øvre Stabu (Norvegia sud-occidentale):
raunijaR;
- la zona geografica in cui sono concentrate le iscrizioni runiche più antiche (III-VII sec.) è compresa tra lo Schleswig a meridione e la Norvegia meridionale a settentrione, con un gran numero di ritrovamenti nella penisola dello Jutland, le isole della Danimarca e la Svezia meridionale;
- le rune si sono propagate materialmente con le migrazioni delle popolazioni germaniche nel continente europeo e nelle isole britanniche: Inghilterra (V sec.), Germania (V-VI sec.), Europa orientale (IV sec.);
- in area scandinava si tende generalmente a suddividere le iscrizioni appartenenti un periodo arcaico linguisticamente omogeneo fino all'VIII sec. (protonordico) da quelle in cui si iniziano ad individuare alcune differenze linguistiche dialettali a partire dall'espansione vichinga in poi IX-XI sec. (antico nordico).

2.4. L'uso delle rune

- uso epigrafico su vari tipi di oggetti e di materiali: spille, fibule, bratteate, bracciali, punte di lancia, cofanetti e monili di varia natura, massi, rocce, croci, colonne, ecc.;
- la forma a linee prevalentemente rette e "angolose" delle rune è stata attribuita al tipo di materiale poco malleabile su cui sono riportate le rune (per esempio legno, metallo, osso);
- la terminologia legata alla scrittura delle rune è legata a particolari verbi attestati su varie iscrizioni come germ. *writan "incidere", *talgjan "incidere, intagliare", *tawjan "fare",  *faihjan "tracciare, dipingere" e *wurkjan "fare, comporre" e *rêdan "interpretare, leggere";
- i testi delle iscrizioni runiche contengono generalmente di tre tipi di formulazione:
§ la formula "classica" con pron. ek + nome di persona (o soprannome) + verbo + oggetto + destinatario dell'oggetto (naturalmente con variazioni);
§ termini formulari sostantivali di tipo augurale come
ajua "salve", leub "caro", alu "protezione", o laukaR "porro, prosperità";
§ formule runiche per cui una runa poteva avere sia un valore effettivamente fonologico che ideografico come la runa j = /j/ = germ. *
jêran "(prospero) anno" o o = /o/ = germ. *othila- "proprietà ereditaria";
- nella maggior parte dei casi nelle iscrizioni runiche sono riportate brevi dediche con numerosi antroponimi;

- i runologi hanno individuato in queste formulazioni due tipi di figure legate alla scrittura delle rune: il Runenmeister, cioè colui che elaborava il testo, ed il Runenritzer, cioè colui che incideva materialmente le rune è chiaro che allo stato attuale non è possibile fissare delle divisioni nette tra le due figure ed è molto probabile che in molti casi le due figure corrispondessero anche con colui che aveva fabbricato l'oggetto;

2.5.  Chi erano i possessori della conoscenza delle rune?
- secondo Giulio Cesare (metà del I sec. a. C.) gli antichi Germani non avevano delle vere figure sacerdotali;
- l'uso delle rune potrebbe essere essere stato ristretto ad un limitato gruppo di persone preposte nella loro scrittura;
- in varie iscrizioni è riportato l'appellativo di erilaR "erulo" etimologicamente affine ad ags. eorl, an. jarl "nobile, signore";
- secondo molti studiosi le rune potevano essere dunque legate a questo tipo di nobiltà con compiti magico-religiosi legati a pratiche non cristiane;
- in Inghilterra, intorno all'VIII sec., le rune furono utilizzate anche per brevi testi di carattere religioso cristiano;

2.6.   L'ambito culturale in cui potrebbero essere nate le rune
- Tacito nella sua opera conosciuta con il nome di Germania fa riferimento a tumuli con iscrizioni latine e greche (cap. 3) che potrebbero essere intese anche come "rune" e all'uso di segni incisi su schegge di legno per scopi divinatori, cioè le notae interpretate dai runologi come "rune" (cap. 10);

2.6.1. Perché delle popolazioni analfabete sentono il bisogno di introdurre la scrittura?
- fin dall'antichità l'uso di segni scritti è legato a pratiche cultuali ed è circoscritto alla conoscenza di poche persone;
- in seguito la scrittura si sviluppò anche per scopi più pratici, come la redazione di leggi, ma non perse mai il suo aspetto elitario;
- con ogni probabilità anche le antiche etnie germaniche utilizzarono il sistema scrittorio runico originariamente allo stesso modo, anche se non esistono codici giuridici scritti con il sistema scrittorio runico come è invece avvenuto per altre civiltà antiche;

- dal punto di vista culturale le etnie germaniche erano legate piuttosto alla tradizione orale;

2.6.2.  Quali sono i modelli scrittori che stanno all'origine del sistema runico?

- sono state formulate diverse teorie:
§ la teoria "germanico-indoeuropea": le rune sono le varianti germaniche di un ipotetico originario sistema scrittorio utilizzato dalle popolazioni indoeuropee;
§ la teoria "latina": le rune presentano diversi punti in comune con alcune lettere (soprattutto maiuscole) dell'alfabeto latino;
§ la teoria "greca": nelle rune vi sono diverse lettere somiglianti effettivamente a quelle greche;
§ la teoria "nordetrusca": il sistema scrittorio runico presenta notevoli punti in comune con i sistemi alfabetici di origine etrusca adottati dalle popolazioni alpine;
· la tesi più accreditata vede oggi una filiazione delle rune in particolare dall'alfabeto retico o venetico a causa della prima attestazione in una lingua germanica come quella dell'iscrizione runica sull'elmo di Negau in Stiria del III-I sec. a . C.:
harigasti teiwa "all'ospite dell'esercito Teiwa";

2.6.3. Chi furono gli "inventori" delle rune?
- il periodo nel quale potrebbe essere avvenuta l'elaborazione delle rune potrebbe essere compreso tra il I sec. a. C. e il I sec. d. C.;
- sono state addotte varie vie e molte popolazioni germaniche sono state chiamate in causa per l'invenzione delle rune: Cimbri, Teutoni, Marcomanni, Quadi, Goti, Eruli, ecc.;
- le popolazioni germaniche venute in contatto con celti, romani o greci avrebbero appreso da loro l'arte di scrivere e l'avrebbero "esportata" verso settentrione;

2.7. La documentazione runica per la ricostruzione delle lingue germaniche antiche


- le iscrizioni runiche rappresentano la documentazione più antica delle lingue germaniche;
- sono molto vicine linguisticamente alla fase ricostruita del germanico comune;
- le iscrizioni runiche del Nord Europa e della Scandinavia meridionale del II-VIII sono sostanzialmente omogenee dal punto di vista linguistico e vengono considerate appartenenti allo stadio linguistico più antico delle lingue nordiche altrimenti definito come protonordico;
- le iscrizioni runiche anglosassoni e frisoni già dal V sec. presentano le caratteristiche tipiche di queste lingue, come per es. la metafonia palatale di germ. */a/ > ags., fris. /æ/, ampiamente attestate nella produzione letteraria successiva;
- le iscrizioni runiche tedesche del V-VI sec. non presentano praticamente ancora tracce della II mutazione consonantica antico alto tedesca; sulla punta di lancia di Würmlingen del VI sec. Idorîh (o Dorîh) è attestata la prima forma con questa mutazione fonologica con <h> per preaat. /kc/ (< germ. */k/);
- le iscrizioni runiche gotiche del IV sec. presentano una differenza morfologica fondamentale rispetto a quelle dell'area nord-europea con -s vs. -R per il nom. m. sg. (scomparso invece in area inglese e tedesca);

2.8.  La decadenza del sistema scrittorio runico
- la scrittura runica non fu mai utilizzata per stesura di documenti letterari ma ricoprì un ruolo quasi esclusivamente epigrafico;
- essa era utilizzata solamente per brevi testi;
- probabilmente l'uso delle rune era legata a pratiche pagane che mal si conciliavano con il cristianesimo che si stava diffondendo anche tra le etnie germaniche;
- con la fondazione dei centri scrittori cristiani nei quali veniva utilizzato l'alfabeto latino, le rune furono sempre più marginalizzate;
- alcune rune come x (thorn) e w (winn), tuttavia, servirono ad integrare fonemi germanici che non potevano essere resi con le lettere latine;
- questi espedienti grafetici si svilupparono in Inghilterra, proprio laddove ci fu la maggiore utilizzazione dei caratteri runici anche per testi religiosi cristiani, e poi fu esportato in area tedesca dove maggiormente operarono missionari di origine anglosassone che fondarono anche numerosi centri scrittorio monasteriali;
- il ricordo del sistema scrittorio runico fu comunque salvaguardato dalla presenza di intere serie runiche, accompagnate dai relativi nomi delle lettere, all'interno di trattati grammaticali attestati in numerosi manoscritti medievali.
le attestazioni runiche linguisticamente gotiche sono praticamente coeve (cfr. la punta di lancia di Kowel);