Corso IV B –
anno scolastico 1999/2000
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INDIRIZZI DI PROGRAMMAZIONE:
in un’ottica
interdisciplinare si pensa sia possibile verificare alcuni degli obiettivi
nostri nelle altre discipline di indirizzo. In particolare i sette titoli di
metodologia da noi individuati possono trovare riscontro in una più ampia
verifica in discipline plastiche e pittoriche, ritenendo che nulla esista senza
un LUOGO, che debba ESPRIMERSI; che nulla possa essere al
di fuori della STORIA e nulla della
storia può raccontarsi senza “usare” la MEMORIA;
che i nostri pensieri nel divenire oggetti, usano MATERIALI tecnologici; che nulla possa esistere senza comunque “FUNZIONARE”; e che la STRUTTURA è la logica sulla quale
giocare per “inventare” e realizzare “pensieri”. Lo spirito nel quale porsi forse potrebbe essere quello della
bottega del ‘400 e del ‘500, nella quale l’operatività creativa, non
distinguendo marcatamente le professionalità artistiche, poneva fianco a fianco
lo scultore, il pittore e l’architetto, o, come spesso accadeva, l’uno si
sostituiva all’altro. Unica conquista è la progettualità del fare in una
visione unitaria di spazi urbani, paesaggistici o di singoli elementi
compositivi. Le Corbusier ha reso ampiamente acquisito che progettare un
cucchiaino richiede le stesse logiche necessarie per progettare una città.
Allora, concordi nel ritenere che ogni creatività è fatta di progettazione e
che tutto lo si fa per procurare piaceri, emozioni e passioni nel quotidiano
col superamento del “banale” e che quindi uno dei compiti dell’arte è questo,
si può pensare di far convergere le progettualità delle discipline di indirizzo
nella esperienza della progettazione architettonica, che tutto racchiude e
tutto restituisce. E’ pertanto ipotizzabile lo studio di uno spazio
architettonico in un luogo “inventato”, destinato alla ricreazione, nel quale
strutture architettoniche possano giocare ruoli strategici nel disegnare una
piazza pedonale, ove arredi e morfologie simboliche possano interpretare una
decorazione tettonica dello spazio architettonico.
·
OBIETTIVI-
Acquisiti gli strumenti base
di analisi architettonica, con appropriazione dei codici morfologici, avendo
sempre come finalità la capacità di percepire lo spazio architettonico, gli
obiettivi disciplinari sono riconoscibili nella individuazione delle qualità
compositive.
Sinteticamente
possono così enunciarsi:
1.
Acquisizione
dei dati di un ambito e di un contesto: in quanto l’architettura si pensa ed
“esiste” solo dentro di essi.
2.
Capacità
di lettura dei codici espressivi della forma: in quanto l’architettura non è
forma, ma espressione in dialettica con la sua sostanza.
3.
Capacità
di lettura delle qualità spaziali attraverso la struttura.
4.
Lettura
dello spazio urbano: emergenze e monumenti storici e della nostra cultura come
definizione di qualità percettive della forma e del disegno dei quartieri.
5.
Concettualità
tecnologica dell’uso del materiale.
6.
Capacità
di composizione e riassemblaggio dei codici geometrici in contesti funzionali,
nell’ottica che la funzione aiuta l’organizzazione dell’insieme, ma resta
parziale.
7.
Lettura
della storia attraverso le esperienze del Movimento Moderno.
8.
Capacità
di “raccontare” se stessi attraverso mistificazioni della struttura,
falsificazioni della materia e metafore dei significati.
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METODOLOGIA:
Attraverso
lezioni classiche, lezioni a diapositive, lezioni itineranti sui luoghi oggetto
di studio dei temi o di paradigmi della nostra disciplina; con lezioni
collettive sugli elaborati che di volta in volta porteranno avanti
concettualità e tematiche; e fondamentalmente con l’istituzione del LABORATORIO
interdisciplinare nell’ambito della architettura, della prospettiva, della
decorazione, e della ricerca plastica si tenterà di lavorare tutti assieme
intorno ad un macro tema, all’interno del quale singoli e più piccoli aspetti
progettuali verranno sviluppati singolarmente dagli allievi.
In
particolare :
1.
Il
LUOGO e le culture entro le quali si configura l’architettura.
2.
Architettura
come ESPRESSIONE del rapporto dialettico tra la forma e la sostanza.
3.
Espressività
della sua forma attraverso la STRUTTURA e mistificazione dello spazio.
4.
Rapporti
con la STORIA: la storia come sostanza portante e non come linguaggio.
5.
La
natura attraverso il linguaggio del MATERIALE: conoscenza delle tecnologie
specifiche e loro superamento.
6.
La
FUNZIONE come supporto alla disposizione organica dell’insieme. I nodi
funzionali come parti incisive della soluzione dello spazio.
7.
La
MEMORIA resa attraverso ricordi, trasposizioni personali e libere scelte
nell’ambito di simbolismi e metafore.
·
TECNICA - elementi operativi-
1.
Il
LUOGO e IL QUARTIERE URBANO: analisi del territorio, specificità ambientali,
analisi del contesto e dell’ambito ristretto.
Cenni di
urbanistica o meglio le nostre posizioni sull’urbanistica delle città e dei
suoi quartieri di periferia, attraverso il testo del sottoscritto “Il primato
dell’architettura sulle scelte della città”
2.
L’ESPRESSIONE:
rapporti dialettici tra forma e significati, rapporti tra spazio e tempo.
3.
La
STRUTTURA: scomposizione geometrica dello spazio nei suoi infiniti piani e
punti- la maglia regolare. Cenni sulle strutture usuali puntiformi e continue
in muratura, c.a. e ferro.
4.
La
FUNZIONE: elenco, analisi dei dimensionamenti minimi, scomposizione e
riassemblaggio. L’organigramma funzionale e l’organigramma compositivo.
Organicità degli insiemi e i cinque punti di Le Corbusier.
5.
Il
MATERIALE: uso tettonico della decorazione ed uso tecnologico dei materiali.
Materiali poveri – pietre, cotti, tufi etc. – e cenni su materiali moderni.
6.
La
STORIA e la MEMORIA: attraverso un taglio trasversale nella storia della
architettura, ed in particolare con riferimento all’architettura in Italia tra
le due guerre ( supporti essenziali saranno i testi a cura di De Seta sia su
PAGANO che sul periodo storico) si proporranno indagini e spunti – in
particolare nel ‘900 – per una creatività stimolata dalla interpretazione di
immagini e pensieri di alcuni autori italiani, in particolare Michelucci,
Rossi, Scarpa e Terragni.
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TEMI da SVOLGERE
Si tenterà di
studiare un intero quartiere della periferia di Napoli: quartiere San Giovanni
a Peduccio.
Attraverso
un’analisi sulle quantizzazioni essenziali dell’esistente, con particolare
riferimento alle Ville Vesuviane ed alle emergenze comunque storiche o
ambientali, si dovrà pervenire ad una proposta di recupero spaziale e
funzionale dell’area.
Singoli temi su
le preminenti funzioni saranno l’approfondimento e la verifica delle teoriche
del corso.
In particolare
vorrei sviluppare il tema dello “spazio della ricreatività”, già
introdotto nel corso dell’anno scorso con la IV di allora, ma questa volta
confrontandoci con il luogo reale. All’interno, o meglio, come idea trainante,
immagino piazze attrezzate pedonali con emergenze finalizzate a funzioni
attualissime. Mi riferisco all’idea di “inventare” una “nuova forma” per una
nuova funzione: “La Torre Telematica delle Comunicazioni”.
Un luogo dove
intrattenersi percorrendo sale, corridoi, scale e rampe disegnate in funzione
di schermi, video, monitor attraverso i quali proiettarsi nella realtà virtuale
del nostro mondo attuale pervaso ed invaso dalle comunicazioni in tempo reale.
Un moderno museo dell’attuale e del futuro: un luogo ove i giovani ed anche i
meno giovani possano recarsi per trascorrere tempo collegandosi ad internet,
sciattando, giocando interattivamente con gente del nostro pianeta. Un luogo
ove poter realizzare conferenze o incontri da soli in camera, dinanzi a monitor
o schermi giganti attraverso i quali percepire gli odori i suoni ed i sapori di
luoghi lontani.
·
VERIFICHE e VALUTAZIONI
La proposta di temi progettuali, sviluppando e verificando le acquisizioni di metodo saranno un costante esercizio di verifica attraverso correzioni e discussioni singole, di gruppo o collettive.
Il tema di ampio
respiro permetterà di verificare e valutare le capacità degli allievi a
manipolare le capacità cognitive acquisite in creatività stimolata dal corso.
Tali verifiche
in pratica saranno costanti e direttamente proporzionali all’impegno degli
allievi. Si tenterà inoltre di verificare le capacità di sintesi delle teoriche
sviluppate nel corso.
La valutazione
complessiva degli elaborati prodotti avverrà in fasi aggreganti alcuni salienti
punti programmatici ed in funzione degli obiettivi proposti.
Napoli, 3
Ottobre 1999
Il
docente
(ARCH.
ERMANNO CORSARO)
LICEO ARTISTICO di NAPOLI
Classe IV B – anno scolastico 1999/2000
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OBIETTIVI :
1.
Analisi
dello spazio tridimensionale
2.
Capacità
di traduzione dello spazio tridimensionale in spazio bidimensionale.
3.
Capacità
di lettura dei rapporti oggetti – spazio
4.
Percezione
delle qualità dello spazio architettonico.
5.
Comprensione
della prospettiva come ricerca di codici, segni, simboli.
·
TECNICA:
1.
Cenni
di richiamo alla geometria proiettiva: dalle corrispondenze e dal v postulato
di Euclide al concetto di punti all’infinito per un ampliamento della geometria
euclidea: lo spazio proiettivo.
2.
I
metodi della proiezione centrale: metodi diretti ed indiretti.
3.
I
metodi indiretti: metodo dei due punti di fuga, metodo delle rette a 45° e del
punto di vista, metodo dei punti misuratori.
4.
I
metodi diretti: il metodo del ribaltamento ed il metodo del taglio dei raggi
visuali.
5.
La
prospettiva a schizzo: tecniche di impostazione e rapporti dimensionali.
6.
Le
scelte possibili: motivazioni per la restituzione o per lo studio progettuale.
Il quadro ed il punto di vista.
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METODOLOGIA:
Partendo da
esercizi di solidi geometrici e dalla rappresentazione degli elementi teorici,
si perverrà allo studio dei temi architettonici. Pertanto la prospettiva sarà
di ausilio all’architettura in quanto servirà sia a studiare i singoli oggetti
o l’insieme organico, sia a restituirne la progettazione tridimensionale. Nella
prima fase sarà opportuno stimolare costantemente gli allievi a disegnare a
mano libera.
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VERIFICHE e VALUTAZIONI:
Le verifiche
delle acquisizioni generali, nonché delle capacità di applicazioni avverranno
attraverso una lettura e correzione sistematica degli elaborati di
architettura, in quanto a questa strettamente legata.
La valutazione
complessiva degli elaborati prodotti avverrà a conclusione del ciclo previsto
per il tema di architettura.
Napoli, 3
Novembre 1999 il docente
ARCH. ERMANNO CORSARO