Architettura Italiana 1

Il primato dell’architettura sulle scelte della citta’

 

IPOTESI SU CENNI DI METODOLOGIA DELL’ARCHITETTURA URBANA DELLE PERIFERIE IN UNA VISIONE UNITARIA DI URBANISTICA ED ARCHITETTURA NELLA QUALE L’ARCHITETTURA ABBIA IL PRIMATO.

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QUINTO

NON SI PUÒ’ RITENERE CHE LO SPAZIO SIA IL LUOGO DEI PURI FATTI, PRIVO DEI VALORI SIMBOLICI E PSICO-MATEMATICI.

Aquino –Concorso Nazionale - 1987 – aree

di parcheggio attrezzate.

Uno spazio così privato è lo Spazio Fisico.

E poiché Panofsky ci insegna che i parametri dei codici interpretativi sono un puro fatto artificiale e che essi interferiscono sempre tra loro, si può ipotizzare che la lettura dello Spazio Architettonico Urbano apra all’interpretazione psicologica.

Pertanto abbiamo l’obbligo di rimuovere i nostri retini sui vari P.P. – P.R.G. – P.R., se non rispondono ad uno Spazio "Psico – Matematico", che è, per dirla con Tafuri, "il risultato di un’operazione intellettuale dell’ambiente umano".

Si devono tradurre i sistemi dei segni elaborati nella storia, senza ricavarne semplici simbologie e senza tagliare fuori il valore delle combinazioni, che i segni simbolici acquistano una volta immersi in una struttura complessa quale quella architettonica. Il non aver fatto tali considerazioni è alla base di molte cattive opere post-sisma ’80, realizzate nelle nostre periferie da Architetti, che non hanno saputo tradurre "i sistemi dei segni elaborati dalla storia".

Una volta stabilito il valore simbolico di un’intera area, di una cupola, di una villa, di una geometria, dell’antropomorfismo dei mondi proporzionali, l’indagine si deve spostare ad un ulteriore livello, nel quale predomina la combinazione e la trasgressione dei sistemi simbolici stessi.

La crisi delle nostre periferie non concerne, oltre tutto quanto detto sino ad ora, soltanto forme, leggi o rapporti interni al sistema architettonico, ma soprattutto concerne i fini della progettazione di CITTA’ – NUOVE.

L’Architettura, se è Architettura, sarà anche costruzione di utopie: il valore ed i significati dell’architettura – ai quali noi siamo obbligati – devono superare ciò che l’architettura riesce a realizzare nella società, o meglio, che la burocrazia e l’ignoranza non permettono si realizzi.

Tutte le grandi opere sono testimonianza di idee, che vanno oltre il loro comportamento o funzione sociale. E noi vogliamo, improvvisamente, veder comparire "quel dirigibile" sulle ciminiere o sulle nuove case, che non riescono a dar vita al pensiero. Ed ecco, sentire rompere il silenzio e sperare ! stando con Bataille con i piedi nel fango e la testa nell’azzurro del cielo.

 


Post scriptum

Infine a proposito del verde a che punto siamo?

Mentre già trenta anni or sono io studente del primo anno proponevo di aprirla realmente al quartiere ed alla città. In quanto le strade e il tram costituivano barriere architettoniche alla reale fruibilità del verde. Anzi ipotizzavo l’apertura di villa Pignatelli ed il suo collegamento con verde alla villa comunale, fino a proiettarsi a mare, interrando il tram e parte delle due strade.

Invece, catenacci e barriere!

A Copenaghen una legge impone ai proprietari o condomini di più di otto alloggi di costruire almeno un campo per il gioco dei bambini e di versare poi un canone per manutenzione. A Kassel un’altra legge stabilisce per i privati un rapporto tra superficie di alloggi di loro proprietà e aree da attrezzare a loro cura sia per il gioco dei bambini, che per lo sport degli adulti.

Norme di questo tipo sono in vigore da anni in moltissime città europee, nelle quali notevoli superfici sono già destinate a campi di quartiere per lo svago, sono parte integrante gli alloggi. E si potrà rilevare che questi parchi e campi, oltre ad essere di gran lunga superiori per numero ed ampiezza a quelli della nostra città, sono aperti ed integrati; sono parte inscindibile della città; e pertanto usati non a ore.


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  • Le immagini dei progetti di Ermanno Corsaro sono tratte dalle opere pubblicate e dal repertorio dell’autore.

    Nota biografica.

    Ermanno Corsaro è nato a Catania il 6-9-53. Si è laureato con lode a Napoli nel ’78. Ha collaborato fino all’83 all’Istituto di Progettazione della stessa Facoltà. Vincitore di concorso è docente di Discipline Architettoniche al Liceo artistico di Napoli. Ha partecipato a numerosi concorsi e mostre Nazionali ed Internazionali, ricevendo premi e segnalazioni ufficiali. Molte opere sono pubblicate su varie riviste e cataloghi.

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