PROF. ERMANNO CORSARO

architetto

 

MOSTRA DIDATTICA DEL

LICEO ARTISTICO DI NAPOLI

 

CLASSE   IV B

 

 

 

 

 

 

 IL PRIMATO dell'ARCHITETTURA

 DIDATTICA HOME


NUOVO QUARTIERE SAN GIOVANNI

 

 

 

 

Il corso di Architettura di quest’anno scolastico ha preso spunto da un mio breve saggio su “Il Primato dell’architettura sulle scelte della città” del  1994.

Ho voluto che i giovani miei allievi si soffermassero su alcune mie riflessioni, che mi hanno dettato anni fa alcuni punti fermi sull’intendere l’urbanistica e l’intervento di architettura nelle città, certamente in controcorrente se non, molto spesso, in rottura con i codici classici dell’urbanistica.

Ma io ritengo che sia doveroso proporre ai ragazzi il pensiero libero da costrizioni di ogni genere, pur se a volte incerto o anche discutibile, ma certamente propositivo di creatività nuove e comunque aperto a quel dibattito culturale, unico strumento di crescita, non conformista, pur se profondamente radicato nella storia, nell’armonia “classica” della composizione, nelle memorie e nel quotidiano colto.

Attraverso quel testo abbiamo tentato di proporre fattivamente un nuovo quartiere San Giovanni, il perché ed il per come San Giovanni, il quartiere e le scelte di progetti nelle scelte del progetto, forse saranno più chiari leggendo alcuni brani del “Primato” .

Mi auguro che ci scusiate per qualche approssimazione, qualche ingenuità e tanti errori; ma il lavoro che i miei bravi allievi della IV B ha svolto è stato veramente immane e faticoso. Spero che, considerando anche la loro giovane età, possiate apprezzare il loro lavoro, che a mio avviso merita un plauso di riconoscimento oltre che di incoraggiamento.

 

 Ermanno Corsaro

 


 GLI ALLIEVI PER LE ANALISI DI QUARTIERE


 

MARIA               DE PASCALE

ALFREDO          FRANCIOSA

DOMENICO       FRATERNO

FILOMENA        GAROFALO

ELENA                INGROSSO

ALESSANDRO   PANNONE

TOMMASO        PEZZELLA

LAURA               SCHETTINO

 

 


 


QUARTIERE  NUOVO  SAN GIOVANNI

Il progetto nasce dallo studio de “IL PRIMATO dell’ARCHITETTURA sulle SCELTE della CITTA’ “ del Prof. Corsaro.

Tale saggio è in una linea di netta antitesi rispetto all’urbanistica ufficiale: esso vuole “ridare” all’architettura quel primato che la storia le aveva dato e che l’odierna urbanistica, basata su zonizzazioni, standard, teorie della soglia, economia e tutto quanto possa servire a sviare dal disegno della città, le ha tolto.

PERCHE’ il QUARTIERE SAN GIOVANNI?

Perché è obiettivo primario del saggio sul primato dell’architettura sulle scelte della città, recuperare le periferie urbane o per meglio dire, per disegnare una città bisogna in maniera prioritaria fare in modo che le periferie urbane divengano tutte “l’ombelico”- di  memoria Martiniana - della stessa città. E poi se il quartiere è il più periferico, il più disastrato, il più ignobile dei quartieri, perché ai margini della civiltà, è ancora più importante dimostrare come possa divenire quell’ombelico di Francesco Di Giorgio Martini.

Ecco perché San Giovanni, perché lì Dio e gli uomini amministratori, politici di ogni versante si sono fermati e non a Eboli.

 

OBIETTIVI

 

·              Restituire il quartiere alla città

·              Restituire il quartiere alla vita sociale dei suoi abitanti e di tutti i napoletani

·              Restituire al quartiere il mare defraudatogli dalla ferrovia, dalle fabbriche e dalla cementificazione.

 

METODOLOGIA  di INTERVENTO

 

§               Smantellamento della linea ferroviaria Napoli – Reggio

§               Riappropriazione del Corso san Giovanni al quartiere

§               Eliminazione della viabilità di lunga percorrenza in superficie

§               Ridefinizione funzionale del quartiere con eliminazione di attività industriali da destinare a Piani A.S.I. esterne alla stessa città

§               Riconquista del mare e della costa, che però non sia il classico lungomare, né carrabile, né semplicemente pedonale, ma una zona verde attrezzata.

§               Ridisegnare il quartiere attraverso il recupero delle Ville Vesuviane e degli edifici notevoli

Attualmente  sia la linea ferroviaria, che quelle maledette macchine infernali, che altro non sono che dei tristissimi capannoni poggiati sulle spiagge sassose e sporche, sono soltanto delle enormi ed insormontabili barriere architettoniche. Dinanzi al loro squallore non c’era niente da sublimare, ma c’era solo da avere coraggio a smantellare, a spostare, forse anche a “sventrare”.

 

“Non poter fare sventramenti non significa rispettare false memorie a tutti i costi” ( I Punto da “Il Primato….).

 pertanto non abbiamo avuto paura a demolire anche edifici fatiscenti, di pessima qualità e che nulla hanno da raccontare o anche edifici che si frappongono malamente fra il quartiere ed il suo mare. Si è ovviamente pensato ai “sopravissuti” prevedendo per loro aree propriamente residenziali, all’interno dello stesso quartiere.

 

“Non si può ritenere che i monumenti siano solo del passato e pertanto che il “monumentalismo urbano sia tutto da rifuggire” ( II punto de “Il Primato ….)

 

Questo secondo punto ci ha stimolato ad indagare sia sugli edifici preesistenti di valore architettonico e storico, sia sulla scelta progettuale dei nostri nuovi edifici, che pertanto assurgeranno a monumenti del presente.

Dallo studio di analisi sul quartiere, sono emerse evidentemente le ville vesuviane, ricordiamoci che da qui ha inizio quel famoso “miglio d’oro. Esse, tuttavia, non solo versano in uno stato di avanzato degrado architettonico, ma sono anche fagocitate dall’edilizia fatiscente e caotica del loro ambito. Così era d’obbligo - risistemati questi edifici - partire da loro, o meglio dal loro valore di preesistenza storica per risistemare l’intero quartiere.

Una volta eliminato il superfluo, si doveva procedere a rimettere il necessario, ma, “non potendo risolvere tutto con gli standard urbanistici o con leggi urbanistiche di qualsiasi tipo” (come dal III Punto de “Il Primato ….), si è proceduto ad un disegno organico ed unitario dell’intero quartiere.

In tal modo, si è reso realmente vivibile questa ex periferia.

 

Inoltre siccome di contro non si può ritenere che con la semplice integrazione di zone o con l’integrazione dei servizi degli standard con le residenze si risolva il problema delle periferie” ( come dal IV Punto de “Il Primato…) era possibile ridisegnare l’intera area del lungomare, attrezzato con strutture ricreative, sia perché la Ferrovia è stata delocalizzata, sia perché le fabbriche e i capannoni sono scomparsi, sia perché la viabilità veloce è stata interrata: ed all’improvviso è comparso il mare.Sono apparsi finalmente immensi prati verdi, alberi, giardini, piazze, e nuovi monumenti. Questi ultimi a testimonianza del nostro essere nella storia.

Essi rimarranno a raccontare ai posteri quello che con le parole non potremo mai esprimere, di tutto un microcosmo rinnovato, ma dalle radici intatte.

 

Forse l’intero intervento non avrebbe risolto veramente il primo obiettivo, – restituire il quartiere alla città – se non avessimo eliminato dal suo suolo il pendolarismo dell’intero hinterland. A tal fine si sono progettati: una linea metropolitana litoranea che, collega Piazza Garibaldi a tutti i Comuni Vesuviani ed una strada a scorrimento veloce a un livello sottostante, che grazie a numerosi ed agevoli svincoli, permette una viabilità nei limiti della norma.

Con questo intervento, si trasforma il Corso San Giovanni, perennemente intasato dalle automobili, in uno scorrevole ed alberato viale di quartiere.

Percorrendo tale viale, sarà possibile scorgervi alcune meraviglie dell’architettura moderna quali: piazze, stazioni della metropolitana e torri delle comunicazioni.

In conclusione abbiamo cercato, nella nostra risistemazione architettonica di leggere e tradurre i sistemi dei segni elaborati dalla storia, dopo aver stabilito il valore simbolico di un’intera area. Nel corso di tale operazione, abbiamo tentato di ritrovare l’identità dello spazio che ci circondava, restituendogli la dignità propria dei luoghi della memoria, in quanto “non si può ritenere che lo spazio sia il luogo dei puri fatti, privo di valori simbolici e psico-matematici”( come dal V Punto de “Il Primato ….).

 

 

 

 

 

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LE ANALISI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA TORRE DELLE COMUNICAZIONI

La cultura telematica diventa funzione architettonica ed urbana

 

 

 

 

La torre delle comunicazioni é la "voglia" di proiettare in un "futuro prossimo telematico"- dove l' interattività, non solo specifica, diverrà quotidianità - il nostro nuovo modo di rapportarci alle tecnologie e quindi alla vita. Cioè è il luogo nel quale comunicare via Internet, vivere nel "mondo globale del web", spaziare attraverso la realtà virtuale in territori lontani, consumando un panino o un caffè.

Le funzioni che si trovano all' interno di essa, cercano di essere "nuove funzioni".

La torre come elemento architettonico, in quanto simbolo di crescita e di ritrovo sociale all'interno di un quartiere.

La torre come elemento architettonico, che modifica lo spazio circostante, che con la sua altezza, fulcro di uno spazio studiato, analizzato e dove i valori psico-matematici, diventano i luoghi della memoria.

La torre eretta come spazio in cui si possono ritrovare le ragioni storiche dei luoghi in cui sorgono. Quindi anche spazi adibiti a Museo di Quartiere, dove scoprire il suo passato da non dimenticare.

La successioni di piani ci porta quasi a comporre un viaggio metafisico dal passato al futuro, non fosse altro perchè salendo ci imbattiamo in spazi multimediali: sale dove ascoltare musica, sale di lettura, sale computer collegate a Internet, sale dove "sciattare", sale dove comunicare via e-mail, oppure piccole ma numerosi box prove cd, audio, visivo, box grafici, sale giochi e così via.

Ma il cuore saranno le sale della REALTA' VIRTUALE, ove immergersi e ritrovarsi ovunque il pensiero ci porti.

Il tutto fra caffetterie, bar, paninoteca, ove intrattenersi a contatto con questo moderno e nuovo "centro sociale" delle "NUOVE FUNZIONI".

 

I PROGETTI

 

                        ALFREDO  FRANCIOSA

 

        PIAZZA E STAZIONE METROPOLITANA LITORANEA DEL MUNICIPIO

 

 

             FranciosaStazioneProspettiva.jpg (105344 byte) 

 

 

                

        LA TORRE DELLE COMUNICAZIONI E LA PIAZZA SAN GIOVANNI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                        ALESSANDRO  PANNONE

 

 

         AREA DELLA PIETRARSA E STAZIONE METROPOLITANA LITORANEA

 

 

                PannoneStazioneProspettiva.jpg (65175 byte)    Alessandro Pianta stazione EffRILIEVO.jpg (67097 byte)   Alessandro Prospettiva Stazione.JPG (120131 byte)

 

 

         LA TORRE DELLE COMUNICAZIONI A MARE

 

 

 

 

                Alessandro Planimetria ritag.JPG (65873 byte)     Alessandro sezione1TorreEffRILIEVO.jpg (62650 byte)    Alessandro sezione2TorreEffetto.jpg (76355 byte)

 

 

                        ELENA  INGROSSO

 

 

 

          LA STAZIONE DELLA METROPOLITANA LITORANEA IN PIAZZA DEL MUNICIPIO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                      

                                            DOMENICO   FRATERNO

 

 

                            PIAZZA DEL PARCO E  STAZIONE  METROPOLITANA  LITORANEA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                            LA TORRE DELLE COMUNICAZIONI NEL PARCO VERDE ATTREZZATO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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