mirror del sito dell'ex Associazione A.R.C.A. (Associazione di Ricerca Culturale e Ambientale) di Mascalucia (CT-ITALY)

1
9
9
1

arcabut.gif (2529 byte)

2
0
0
2

sito ottimizzato
per una risoluzione
800x600

  

PER  NON  DIMENTICARE...

in ricordo di Giovanni Falcone e di tutte le vittime della mafia

"...il sogno di Falcone era quello di liberare la Sicilia dalla barbarie della mafia...  un sogno che puo' diventare realta'
se tutti ci impegneremo nella lotta alla mafia e non permetteremo che ci siano eroi solitari o isolati..."

(Vanessa Ensabella, classe 3^)

Caro Giovanni Falcone... sei stato un grande uomo, forse il piu' grande giudice, in grado di scoprire i capi della mafia.
Sapevi che essi sicuramente ti avrebbero ucciso, ma tu continuavi per dare alla nostra vita una svolta verso la legalita'.
(Raffaella Torrisi, classe 2^)

titolo

i pensieri degli studenti
della scuola media di Mascalucia...

La mafia in Sicilia e' come un fuoco ardente: chi e' nel campo della mafia si brucia…
               (Maria Teresa Giuliano, classe 1^)

"La Sicilia", quotidiano di Catania, 24 maggio '98

MASCALUCIA - Nella ricorrenza della strage di Capaci, si e'  svolta  alla   scuola  media    «Leonardo da Vinci»  una cerimonia semplice ma ricca di un grande significato morale, cui e' seguita la messa a dimora di due carrubbi.   Fra le autorita' presenti, il comandante della stazione dei carabinieri, l'assessore Giudice per l'amministrazione comunale, Sebastiano Dovilla presidente dell'Arca, che ha promosso la manifestazione, e la prof.ssa Liberti, preside della scuola. Veri protagonisti, comunque, i ragazzi, che con le loro riflessioni hanno dimostrato di avere recepito il messaggio.
«La mafia tratta la vita come un cerino, la spegne quando vuole, ma noi saremo la fiamma che cerchera' di non farli spegnere»: e' il pensiero di Giuseppe Lanza della III H.    «Il sogno di Falcone - ha aggiunto Vanessa Ensabella anch'essa di terza - era quello di liberare la Sicilia dalla barbarie della mafia, un sogno che puo' diventare realta', se tutti ci impegniamo a combatterla non permettendo che ci siano eroi solitari e isolati».
Simona Mammoliti, della I A, ha rimarcato dicendo: «La mafia e' uno dei piu' grandi problemi della Sicilia, nasce dalla insoddisfazione della gente che non trova lavoro. Rubare e uccidere non risolve il problema». «La scuola - ha concluso la preside - e' il posto piu' adatto per commemorare le stragi mafiose. Non c'e' avvenire dove non c'e' liberta' e legalita', i nostri giovani quotidianamente si esercitano per l'applicazione di parametri che comportino il rispetto, la giustizia e l'amore per la vita. Oggi vogliamo ricordare le persone che hanno dato la loro vita per garantire a noi questi parametri».

(Salvo Vitale)

La mafia ha distrutto la vita di moltissime persone innocenti e di coloro che hanno lottato con tenacia per debellarla...  io mi auguro che il loro sacrificio non sia stato vano e che le loro gesta non vengano dimenticate. Spero che Dio riesca a giungere fino all'interno dei cuori dei mafiosi e li trasformi in pace e amore verso il prossimo.
                  (Angela Licandro, classe 3^)

Per fare finire la mafia, secondo me bisognerebbe dare lavoro ai ragazzi, in questo modo si riuscirebbe a diminuire il malcontento...
                      (Adele Diana, classe 1^)

I mafiosi approfittano della paura che c'e' in ogni cittadino, cioe' l'omerta', che fa si' che gli uomini non parlino; basterebbe che noi ragazzi iniziassimo a superare questa paura, e il mondo cambierebbe...
                       (Cinzia Rao, classe 2^)

Giovanni Falcone mori' per la Sicilia e la salvezza di noi siciliani combattendo la mafia. Nessuno l'aiuto' ma ha lasciato un seme che cresce nella gioventu' siciliana, che risveglia in noi lo spirito di giustizia e di legalita'.
                    (Valeria Reina, classe 2^)

La mafia in Sicilia ha ucciso molte persone. Giovanni Falcone e' stato una vittima che ha scoperto la vera professione di alcuni personaggi che nessuno immaginava falsi; pero' non e' stato aiutato, ma ucciso. Questo esempio ci deve fare capire, specialmente a noi ragazzi, che bisogna cambiare questo sistema, non bisogna avere paura di parlare e di dire la verita'.
                    (Joselita Poma, classe 2^)