Villa Belsito di Colle di Guardia Ripatransone (Ascoli Piceno) A Pranzo con i lirici tra pittura, scultura poesia e una sublime cucina (La villa è arredata con numerose opere degli artisti dell'arca dei folli in particolare Annunzia Fumagalli pittrice, Nazzareno Tomassetti scultore, Antonella Spinelli pittrice) I protagonisti del concerto in omaggio a Franco Corelli al Ventidio Basso di Ascoli Piceno Giorgio
Merighi
tenore Luciano Cirilli
Fioravanti tenore
Cronica dei coro dei divini Corelli In
codesto belsito, tra ulivi e vigne, regno degli spirituali
nazareni in patrizia maggione costruita con
italici cocci, arata e coltivata a citeroni e ove tra profumo del
pane di claudiani forni, serpeggiano spitoni e rodono martoni animali,
oggi si festeggia , nello giorno dedicato a coloro che vissero, incontro
di anime candide dedite allo dolce suono della musica, di ritorno dallo
Ventidio dei buoni corelli
canti. Lo
frate quale ha fatto cronica dello nobile Conte e cavaliere Jovanni Paolus
Micio Proiectus e di altri
nobili, lo barone Ettore della terra Nova, delle madame Ambra della
Vespasiana genti ed Adriana dei Morelli contadi,
pubblicando nel tomo dei suoi quarant’anni di recitar, lo
racconto di Re nato Bruson cantore, citando anche beati come lo
Sanctus Paolo Trevisi o
cavaliere e barone dei guitti e dei commissari come lo massimo dei
Wertmuller.Solo su di uno si tacque per
cristiana pietà, nel far
cronaca del Conte marchese Luciano Cirilli della Guffaia, a tutti noto di
già di suo per le sue ampie di ciance amorose avventure gesta. Cronica
di oggi, In codeste conventuali mura, ove visse un frate, dell’ordine
dei danarosi, qual vivono in opulente dimore, ora è tripudio di dei e
ninfe, si illumina antro, con
un dionisiaco rito ove pan
seduce Eufeme , quale
allo scultore Tomassectus Nazzarenus,
fece creare la sua opera somma, il genio, l’incommensurabile poesia del
figlio da lui disceso, che per mia modestia, frate Alindo de Tomassecetus,
non nomino. In codesto luogo ove tra cibi della tradizione non poteva
mancare la culinaria effige della vendemmia e di altri femmininei frutti,
ai vostri innocenti sguardi visibili, negli arazzi parietali, opera di
sora Annunzia dell’ordine delle carnali
Fumagalline. La sora Antonellina che si fe’ di spinelli, fu autrice di
paradisiache visione di olimpo e caduta degli dei, di corpi intrecciati in
un mare di bosco e che incise gli sguardi di bacco che penetrano a noi
corpi e sensi. Lo
giorno ad oggi precedente è stato fausto ad alcuni, per altri sorte fu
maligna per l’innominata opera, che aprì lo concerto, infausta fu per
colui che si perse dietro a un cane. Tacciamo sempre per pietà cristiana
il nome del disgraziato che ebbe sorte di non cantare come sua bestia. Opera
che tutti sanno che ella provocò poco meno disgrazie che guerra, uomini
caduti come raccontò lo Sanctus Paolo Trevisi d’infarto nella piazza de
Verona o caduti dall’alto di travature, come raccontò Il Micius e di
altre notizie che ognun che sa di canto conserva gelosamente nello core.
Di tale disgrazie lo coraggioso Donato dei Renzetti monaci cavalieri, non
ebbe timore brandendo spada di bacchetta, scacciando negli inferi, le
umane paure, con la forza del suo braccio di suono, fece brillare archi e
tromboni di quel marcotulli orchestra.
Alcuni erano ancora timorosi a dire il vero, come il cavalier
Ettore che dietro le quinte di luna già se la toccava, ma qualcuno subito
gliela tolse tra mani, dovendo ella per prima nell’arena far
ingresso. Ambra.fece luce a luna colei che prima era adombra si
rese o mio fernando, per te piena e colma delle mielose delizie che il
cuore strugge. Codesta voce scosse il tempo, prima ello era nemico della
patria, ora a
Nova grazia risorse, nella virile stagione dei giardini che
sbocciano colorati nei mille colori e profumi e gli specchi e gli argenti
e ori deli palchi assieme ad armonico vibrato risuona, e
nello Ettore verseggiare tutto si commuove. Scalpitano i Morelli
bardati di rossa gualdrappa, rossa come sangue tra boschi moventi e mura
come cavalli disarcionate, da suono che lede e fende pietre e regala
ebbrezza occhi hanno furenti nel di la vittoria. Ancor
commossi dalle imperatrici Adrianiche imprese, entrò nell’agone il
Santo Giorgio, alto e nella figura austero, qual nel pugno afferra a collo
il drago che maligno serpeggia, tra rosse fiamme ed acuti, tra armonici ed
alchemici acuti egli si spegne sublimandosi in eterno che mai amor ti
vieta, in Merighi applauso. Nella
coda di tale maraviglia viene altra donata di lombardi inni, fasciata nel
candore del bianco e nel grano dei suoi capelli, dama che di gel sei
cinta, sciogli
veste delle genti nel calore d’una d’annunziana poesia. A
tali versi si pose voi lo sapete, o mamma leggiadria della Ligi canto,
qual fece di teatro una lacrima nata da occhi di stelle, lucidi brillanti
occhi tra i palchi ad ascoltare aria del dolore e malinconia. Teatro
chiuse ancor Il San Giorgio cavaliere e fu sciolto sentimento della gente
infino all’omaggiar di fiori le dama del canto e di sublime affetto i
cantori cavalieri. Alfine
nobili miei cavalieri e dame, siamo qui a Belsito a
far penitenza, mangiando il poco: ricotta in confettura de
pomodoro, qualche fetta di prosciutto, salame, di pecora formaggio e anco
uno piccante, una sfogliata di pasta con la verza, una fetta di pane con
altra di sfoglia de pasta, un assaggio di timballo, una coscia di faraona,
qualche di fetta arista, un dolce di castagna, vino de moncaro della casa.
E se questo non bastasse siete qui ad ascoltare le mie ciacole e li versi
de Silvia degli angeli in raccichini alberi infiorata. Perdonateci, e che
sia fata a noi grazia il giorno 20 ancora di nuovo ascoltarvi, allo teatro
de Ripatransone, con maestro Arena che vuole raccontare di tal Puccini le
numerose sue donne d’opera. Danilo
Tomassetti disceso del Frate
Alindo Tomassectus trovò questa cronaca redatta nel terzo anno dopo il
mille nel giorno trenta del mese della vendemmia. Artisti
citati M°
Donato Renzetti Direttore d’orchestra Luciano
Cirilli
Fioravanti tenore Ambra
Vespasiani mezzosoprano Ettore
Nova baritono Adriana
Morelli soprano Donata
D’Annunzio Lombardi soprano Giorgio
Merighi Tenore Sandro
Marcotulli Orchestra Internazionale d’Italia Annunzia
Fumagalli Pittrice Nazzareno
Tomassetti scultore Antonella
Spinelli pittrice Silvia
Raccichini poetessa Verusca
Ciceroni Dirigente Belsito On.
Italo Cocci Amministratore delegato Belsito
e Tecnosoa Renzo
Spitoni collaboratore Belsito Gabriele
Martoni segretario Consigliere dPresidenza del Consiglio della regione
Marche
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