GLI ERRORI
PSICOLOGICI DELLA VALUTAZIONE
Nello stendere il “Rapporto Arbitrale” al G.A.P. viene
richiesto, fra le altre cose, di esprimere una valutazione sui
comportamenti e sulle prestazioni dei colleghi.
E’ questa un’attività molto importante che consente alla
Direzione Arbitrale (che non può sempre osservare direttamente le
prestazioni dei colleghi sul campo di gara) di venire a conoscenza del
percorso formativo dei nuovi colleghi e del progressivo miglioramento,
di episodi positivi e negativi accaduti alla giuria ma anche di
informazioni di tipo statistico sulla “qualità” delle Giurie designate.
Da quest’anno poi il Giudice Principale si dovrà anche
esprimere in una valutazione della qualità organizzativa dell’intera
manifestazione, compilando l’apposita sezione introdotta nel nuovo
rapporto arbitrale.
Inutile negare che “valutare” qualcosa, qualsiasi cosa, è
una delle cose più difficili che si possa chiedere a qualsiasi
individuo, e questo determina - in molti casi - una sensibile
discrepanza fra i giudizi espressi tra i vari valutatori.
Il problema più grosso è sicuramente legato al peso che
ognuno di noi da agli aggettivi e avverbi che qualificano un
prestazione. Qual è per me il significato di “frequentemente” oppure di
“sufficiente” oppure ancora di “negativo” ?
Indubbiamente anche la mancanza di un modello di riferimento
non aiuta a capire quale dovrebbe essere il comportamento da valutare di
un ideale “Ufficiale di Gara”.
Su questo aspetto è difficile dare dei suggerimenti in
quanto bisognerebbe lavorare a lungo in gruppo per allineare, con
esercizi e pratica, il significato che ognuno di noi da ai propri
valori, tanto nella vita arbitrale quanto in quella di tutti giorni.
Esiste però un secondo aspetto, ben trattato dalla
letteratura e che risulta più facile sistematizzare, che riguarda gli
errori di origine psicologica che ognuno di noi commette in qualsiasi
situazione nel valutare i comportamenti degli individui che ci
circondano.
Leggeteli con attenzione e confrontateli con le vostre
esperienze e, dalla prossima gara, cercate di non commetterli più !
I
PREGIUDIZI
I pregiudizi possono, in misura maggiore o minore, fare
interpretare le azioni compiute da una persona in un modo del tutto
soggettivo e non giustificato.
INFLUENZA DEI SENTIMENTI PERSONALI
Rapporti di amicizia, di parentela, di gratitudine, di
collaborazione, di simpatia o antipatia possono influenzare, anche in
buona fede, il giudizio.
EQUAZIONE PERSONALE
Tendenza a valutare gli altri con lo stesso metro con cui si
giudica se stessi o in base alle caratteristiche tipiche della propria
personalità.
Quindi tendenza a giudicare positivamente o negativamente
rispettivamente chi ha una o più caratteristiche del comportamento o
della personalità del valutatore.
INFLUENZA DI GIUDIZI PRECEDENTI
Giudizi precedentemente formulati su una persona possono
indurre il valutatore a mantenere costante il proprio giudizio, a
distanza di tempo, più di quanto la situazione lo giustifichi.
Ognuno tende inconsciamente a rilevare e a ricordare i fatti
del comportamento del valutato che confermano impressioni, trascurando
quelli che le smentiscono.
EFFETTO DELLA MEMORIA
La memoria tende a presentarci con maggiore evidenza i fatti
verificatisi negli ultimi tempi e quelli che hanno creato problemi per
il valutatore, trascurando quanto avvenuto in periodi precedenti o
quanto non ha richiesto l’intervento diretto del valutatore.
INFLUENZA DELLA MANSIONE
Si può talora commettere l’errore di valutare la mansione
svolta anziché la persona che la svolge, con la conseguenza che la
maggiore o minore importanza della sua mansione determina il giudizio
sulla persona.
EFFETTO ALONE
Si verifica quando una sola caratteristica della persona da
valutare, positiva o negativa, condiziona il giudizio sulle altre
caratteristiche. L’errore si può verificare anche in senso opposto
quando, formulato un giudizio globale su di una persona, la si valuta
allo stesso modo anche in ognuno dei singoli fattori.
TENDENZA MEDIANA
Si verifica quando il valutatore, preoccupato di esprimere
giudizi postivi o negativi, si colloca sulla parte mediana della scala,
con un conseguente generale appiattimento delle valutazioni.
ERRORE SISTEMATICO
La diversità degli standards di giudizio propri di ogni
valutatore fa sì che alcuni tendano ad essere sistematicamente severi,
altri ad essere indulgenti. In tali casi la norma delle valutazioni
risulta spostata verso il basso o verso l’alto.
Esistono poi alcuni rischi legati ai sistemi formali di
valutazione:
-
ANNACQUAMENTO DEI GIUDIZI:
valutare tutti medi o tutti buoni; evitare il conflitto con i
collaboratori.
-
STRUMENTALIZZAZIONE DELLA VALUTAZIONE:
dare “a rotazione” giudizi positivi a tutti; garantirsi la “pace
sociale” ed un livello generalizzato di motivazione.
-
BUROCRATIZZAZIONE DEL SISTEMA:
Riempire i moduli perché richiesto; macchinosità del sistema o scarsa
convinzione sul corretto utilizzo delle valutazioni.
Giuseppe D’Angelo
16 marzo 2012
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