Campionati Europei
Discesa Classica e Sprint
Kraljevo (Serbia)
10/15 maggio 2011
Finalmente
è arrivata la prima convocazione per una gara internazionale non
in Italia, i Campionati Europei di Discesa Classica e Sprint
a Kraljevo (Serbia) dal 10 al 15 maggio.
Dopo aver verificato
le date delle gare, mi preoccupo di come comunicare a mio figlio e
a mio marito che dovrò “abbandonarli” per 6 giorni, ma mio marito
dice di non preoccuparmi e così mi rimane solo da ottenere
l’autorizzazione alle ferie della mia azienda e poi ……..partenza.
Con i potenti mezzi
di internet verifico dove è la località e scopro che è una piccola
cittadina distante circa 150 Km da Belgrado e per raggiungerla in
macchina era impossibile (circa 12-13 ore di viaggio da Torino),
quindi dovevo trovare un’altra soluzione.
Si accavallano i
pensieri sia sul viaggio che sulla lingua, sarò all’altezza? Farò
fare bella figura alla nostra federazione? I giorni passano e i
problemi organizzativi si risolvono anche grazie a Mauro e Pamela
ed arriva il giorno della partenza con l’ultimo saluto alla mia
famiglia.
Arrivo a Belgrado in
volo insieme a Jaka in perfetto orario ma il nostro accompagnatore
è in ritardo di un’ora, ma sarà l’unico inconveniente di tutta la
trasferta. Arrivo in albergo a tarda sera molto stanca, giusto il
tempo per un saluto alla squadra italiana e vado a dormire.
Il mattino dopo mi
sveglio molto presto con la luce del sole che entra dalle finestre
senza tapparelle e tende e guardando il paesaggio attorno mi
accorgo di essere in un paese immerso nel verde ma i segni della
guerra di alcuni anni prima sono ancora evidenti. Il paese sembra
molto tranquillo, anche se fuori dal nostro albergo era sempre
presente la sorveglianza armata e il turismo non è la loro
risorsa principale.
E’ arrivato il momento
di conoscere l’organizzazione e i miei colleghi arbitri; prima di
fare colazione mi presento in segreteria gara ma non trovo ancora
nessuno. La presentazione è rimandata a dopo la colazione.
Finalmente arriva qualcuno e l’organizzazione si presenta subito
molto disponibile e cordiale nei miei confronti e mi comunica gli
orari della giornata e i trasferimenti sul campo di gara.
Arriva anche Lenka il
Chief Judge della manifestazione e incominciamo a parlare della
gara e della mia postazione che doveva essere di pre-starter.
Successivamente arrivano anche l’arbitro tedesco che sarà
responsabile dell’arrivo e un arbitro francese che doveva essere
responsabile delle partenza. Dopo uno scambio di battute decide di
invertire la mia postazione con il francese.
Arriviamo sul campo di
gara che dista circa un’ora dall’albergo e mi accorgo che il tema
trasferimenti sarà molto importante per tutti i giorni di gara, ma
l’organizzazione è sempre stata molto puntuale e precisa (quasi
tedesca).
Il fiume è immerso nella natura (anche
se pieno di bottiglie di plastica) dove i serpenti hanno vigilato
sulla gara e sulla ….partenza.
Il primo giorno di gara è utile per
collaudare tutti i meccanismi tra noi giudici, cronometristi e
segreteria gara che saranno sempre perfetti per tutta la
manifestazione. Le gare si svolgeranno senza particolari problemi
e sono molto contenta perché mi coinvolgono in tutte le decisioni
che verranno prese.
Partecipo in modo attivo a tutte le
riunioni con i capi squadra e alle cene di gala organizzate per la
manifestazione, mi rendo conto che mi considerano parte integrante
della gara ed è per me sarà una esperienza molto importante.
Per la gara a squadre durante il
consiglio di gara danno molto importanza alla fase di partenza che
è diversa rispetto al regolamento italiano. Tutte e tre le
imbarcazioni vengono trattenute a riva, quando viene dato il
segnale di partenza tutte e tre le imbarcazioni possono partire ed
è la squadra a decidere se la prima oppure la terza imbarcazione a
tagliare per prima la linea di partenza, oppure anche tutte
insieme.
Passerò 5 giorni a parlare solo in
inglese e mi stupisco di quante parole conosco. La squadra
italiana mi ha adottato per scambiare alcune frasi in italiano ed
ho festeggiato con loro le medaglie conquistate e devo dire
che sono un bel gruppo di persone.
E’ arrivato l’ultimo giorno di gara e
il mio accompagnatore è arrivato puntuale come un orologio per
portarmi fino a Belgrado per prendere in tempo utile l’aereo che
mi riporterà a casa per riabbracciare il mio piccoletto di 3 anni
ed è anche l’occasione a ripensare alla bellissima esperienza.
Raffaella Deserafini
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