CAMPIONATI EUROPEI CANOA POLO

Madrid, 8 - 11 settembre 2011

 

 

Si spengono i riflettori sugli Europei 2011 e proviamo ad analizzare qualche risultato, in questo caso arbitrale.

I fischietti azzurri hanno innanzi tutto subito la defezione di Zannoni per infortunio, ma credo che insieme a Pelli siamo riusciti lo stesso a lasciare il segno.

 

Ad una settimana dalla partenza sono stato letteralmente supplicato di svolgere il ruolo di Chief Referee, ovvero responsabile degli arbitri e loro selezionatore; tipicamente questo ruolo comporta che, per una regola non scritta, diciamo per etica, un responsabile sia fuori dai giochi, non si convochi, ma faccia il dirigente. Dico la verità, che dopo la sfacchinata di Milano, dove avevo svolto una mole di attività che andava ben oltre l'arbitraggio, avevo proprio voglia di farmi un Europei con il solo pensiero di fischiare e confrontarmi con i colleghi. Ma lo spirito di corpo, che credo che accompagni chi sceglie la nostra carriera, mi ha fatto accettare l'incarico.

 

Il giorno della riunione degli arbitri era il mio compleanno ed ho ricevuto un “regalo”, se così si può dire, con una presenza bassissima di arbitri di appena 14 arbitri in 179 partite con doppio arbitro. E così ho ceduto facilmente alle richieste dei colleghi, in particolare dei più qualificati, di scendere in campo ed arbitrare. Sempre per scelta etica, e questa volta resistendo alle lusinghe dei colleghi, ho desistito dall'affidare la finale senior ad una coppia tutta italiana, lasciando il campo al nostro Pelli.

 

Dal punto di vista tecnico il confronto con i colleghi stranieri è sempre stimolante, per quanti anni si studino i dettagli vengono sempre alla luce nuovi dubbi sulle cose importanti. Proprio da un'analisi delle partite dell'Italia, ad esempio, ci siamo trovati in riunione giorno 2 a ribadire che se dentro l'area dei 6 metri viene commesso un fallo deliberato o pericoloso nei confronti di un giocatore che sta tirando in porta si DEVE assegnare il rigore; credetemi che è curioso vedere come i migliori arbitri ancora non siano d'accordo, con i tedeschi che perdonano moltissimo i falli di pagaia, i francesi che pongono sempre l'arbitro e la sua esperienza a gestire la situazione, gli inglesi inflessibili sulle regole, e così via.

 

Dopo 18 anni sui campi di gara, da allenatore e da arbitro, sapevo bene che ogni finale offre prestigio e per questo motivo è ambita da tutti gli arbitri ben disposti ad affrontare l'enorme tensione nervosa di questa partita. Ma sapevo anche che non è la partita più difficile da arbitrare, né la più bella: queste caratteristiche solitamente appartengono alle semifinali e alle ultime partite del girone intermedio, quando gli atleti vanno spesso oltre i loro limiti psicofisici per sfidare gli avversari. Da Chief Referees mi sono giocato i “miei assi” proprio in queste partite.

 

Nel girone intermedio del Sabato ho affidato a Pelli delle partite delicatissime che hanno contribuito a costruirne la reputazione verso colleghi arbitri, tecnici ed atleti idonea per potergli affidare la finale. Ma il vero “clic” è scattato la sera di sabato, quella stoccata che lascia il segno: capita che la Giuria impone il rifacimento della partita Gran Bretagna – Svizzera, già giocata nel pomeriggio e vinta dagli inglesi, perché la Gran Bretagna aveva ottenuto il permesso formale di far giocare il suo allenatore, Alan Vessey, ma a seguito di un ricorso il Chief Official, la spagnola Susanna Vegas, ha dovuto ammettere l'errore formale che impedisce di cambiare le liste degli atleti a torneo iniziato. Da qui sono nati diversi ricorsi su ricorsi, di Italia, Svizzera e Francia, che hanno alimentato una grave tensione su questa partita da giocarsi alle 21 sotto i riflettori. Diversi dei migliori arbitri avevano già raggiunto i propri alberghi e ho avuto l'occasione di poter schierare Pelli, designazione che è stata accolta con pieno favore dalle squadre, incluso Curly Barker, team leader della Gran Bretagna. Questa approvazione non era per nulla scontata in quanto se la Svizzera avesse vinto con meno di 4 goal di scarto l'Italia sarebbe approdata alle semifinali ! Voglio sottolineare lo spirito sportivo delle squadre che non hanno battuto ciglio e mi chiedo (ma mi rispondo anche segretamente) quanti in Italia sarebbero stati capaci di vivere così in leggerezza questa designazione, malati del peggio che il calcio è stato capace di insegnare. La tensione di Pelli era palpabile e ho cercato di supportarlo fino al fischio di inizio ma poi è rimasto da solo ed ha gestito la partita in maniera superba, il suo nome per la finale è stato scritto in quel momento!

 

Come arbitri italiani, abbiamo gestito le due semifinali e le cose sono andate magnificamente, anche perché gli atleti avevano oramai capito di avere a che fare con il meglio in circolazione. Lo so...può sembrare una vanteria priva dell'umiltà doverosa nel nostro mestiere, ma dobbiamo essere consapevoli che gli sforzi che facciamo durante tutto l'anno, includendo anche il povero Zannoni ovviamente, hanno dato qualche frutto.

 

La medaglia più bella che ho portato a casa me l'ha donata Bellini, capitano del Chiavari che non aveva preso bene la sconfitta nel Campionato Italiano di poche settimane prima. A fine torneo Luca mi ha avvicinato confessandomi di avere capito di come li avessimo addirittura abituati troppo bene al punto di trovare molte pecche nell'operato dei colleghi più noti al mondo. E' un bel modo per chiudere un'annata ricca di soddisfazioni e stimolare l'avvento della prossima.

 

Andrea Donzelli