XII° Campionati Europei Velocità

Trasona (Spagna) - 30 giugno / 5 luglio 2010

           

Trasona è una località nel nord della Spagna vicino ad Oviedo nella regione Asturia. Le gare si svolgono in un piccolo bacino artificiale situato a qualche chilometri di distanza dal mare.

L’incarico che mi è stato assegnato per questa manifestazione è quello di Finish Line Judge  e sono l’unico italiano in giuria.

 

In breve le giornate di permanenza si sono svolte come segue.

 

30 giugno 2010

 

Arrivo in serata all’Hotel situato nella zona di partenza dei 1000 metri e trovo i colleghi delle altre nazioni che mi salutano calorosamente con un bicchiere di birra e soprattutto Elly, George, Rosy, Lubos, Maria e Michel mi chiedono notizie di Sante, Stefano, Onorato, ecc.

Nello stesso Hotel ci sono anche altre squadre tra cui quella dell’Italia.

 

1 luglio 2010

 

Dopo la colazione ci incamminiamo a piedi e raggiungiamo la zona di arrivo. L’aria è fresca e questo clima molto umido con temperature che variano da 18 a 25 gradi, nuvole, poco sole e frequente pioggerellina mi accompagnerà per tutto il tempo e mi rinfranca il pensiero sentendo che in Italia è arrivato il caldo torrido.

 

 

       

  Il campo di gara e la torre d'arrivo

 

La torre e le infrastrutture sono tutte nuove ed il campo è ben tracciato ed esternamente il tutto pare funzionale ed efficiente.

Dopo le formalità di accredito con relativa fotografia, ci incamminiamo per la riunione con i Capi squadra e successivamente per l’Officials meeting.

A questo campionato Europeo partecipano 33 nazioni con 384 atleti

Riunione con le squadre

Gruppo dei giudici d'arrivo

 

Io, come detto, sono all’arrivo e lavorerò con due Colleghi Spagnoli Mariel, che ha l’incarico di capo dei Giudici d’arrivo, e Alejandro oltre ad Olga, una simpatica collega Russa proveniente da Mosca.

 

Al ritorno sul campo di gara ci accorgiamo che in realtà la macchina organizzativa non ha lavorato come dovrebbe. Manca il secondo Fotofinish, non ci sono le radio per i collegamenti delle varie postazioni, non si trovano le bandierine, non c’è il “beep” sonoro al taglio del traguardo degli atleti. La torre come detto è nuova con ascensore, servizi igienici ad ogni piano, aria condizionata ed è tutta circondata da grandi vetrate. Purtroppo fuori dalla vetrata è stato realizzato un balcone con ringhiera che impedisce in parte la visuale ai giudici d’arrivo. Solo dai due piani alti della scaletta d’arrivo non ci sono impedimenti visivi.

 

Vista dalla postazione dei giudici

Il problema più grosso è però quello che non è stato predisposto il filo del traguardo né per il fotofinish né per la postazione dei giudici d’arrivo (è evidente che i progettisti della torre non hanno parlato con chi la usa per le gare). Per il fotofinish posto al terzo piano si provvederà nella notte ma non è possibile avere lo stesso traguardo per la postazione dei giudici al secondo piano (bisognerebbe poter mettere il filo facendo un foro nel solaio!). Gli organizzatori hanno assicurato Elly e tutti noi che avrebbero sistemato tutto (o quasi) per le gare.

Siamo quindi tornati fiduciosi in albergo.

2 e 3 luglio 2010

 

Prima dell’inizio delle gare constatiamo che il secondo fotofinish è stato montato ed è stato posizionato il filo di traguardo, ci sono le radio e anche alcuni telefoni, sono comparse in abbondanza le bandierine: tutto questo grazie all’intervento ed al lavoro anche notturno dei giudici spagnoli.

Purtroppo per la postazione dei giudici d’arrivo manca il traguardo ed un qualsiasi sistema visivo per rivedere l’arrivo. Il sistema acustico di arrivo, il famoso “beep”, non è stato e non sarà installato. A questo punto i colleghi spagnoli hanno sistemato con del nastro adesivo un filo sul vetro e collocato due telecamere collegate ad un computer portatile per rivedere gli arrivi.

 

Apparecchiatura di ripresa

Con questo sistema artigianale abbiamo lavorato bene e su 98 gare abbiamo fatto solo due errori in arrivi dove è stato difficile individuarne l’ordine anche con il fotofinish .

La seconda giornata di gare si è svolta con le finali 200 e 500 metri ed infine con tre gare di 5.000 metri per le imbarcazioni singole.

Anche per le gare di fondo ci sono stati alcuni problemi organizzativi. Non è stato predisposto un sistema acustico di avviso (campanella) per l’ultimo giro e nella gara femminile l’atleta Ungherese si è fermata credendo di essere arrivata perdendo così la prima posizione. Non vi era un servizio di salvamento e gli atleti rovesciati sono stati soccorsi dagli arbitri di percorso. Infine i numeri sulle canoe erano artigianali e hanno creato confusione nel loro rilevamento.

Il K4 di cioccolato

Comunque nel complesso è stata una bella manifestazione, l’accoglienza da parte delle autorità locali è stata veramente notevole. Da rilevare che alla cena offerta ai rappresentanti delle squadre e ai giudici è stato presentato un K4 di cioccolato di grandezza naturale che è candidato per ottenere il Guinness world record.

La Giuria quasi al completo

Per quanto riguarda i risultati delle gare dei 29 titoli continentali la parte del leone l’ha fatta la Germania con ben 15 medaglie di cui 6 d’oro seguita dall’Ungheria (12 in totale di cui 6 ori) e dalla Gran Bretagna (5 di cui 4 ori). Purtroppo l’Italia non ha fatto risultati di rilievo agguantando la finale in quattro gare. K4 W 500 piazzandosi 8°; K1 W 500, 8°; K1 m 200, 9°; K4 M 1000, 7°.

un C1 dopo l'arrivo, difficoltà nella lettura dei numeri

partenza 5.000 donne

 

Riccardo Guala

 

 

 

 

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