OTTICA
Alcune superfici riflettenti sfruttano le proprietà
ottiche della parabola.
Se un raggio luminoso viaggiando lungo una direzione
parallela all'asse della parabola ( più correttamente si
dovrebbe parlare di paraboloide, cioè della superficie che si ottiene facendo
ruotare di 360° la parabola intorno al suo asse) incide sulla superficie
concava riflettente allora tale raggio viene riflesso, secondo le leggi della
riflessione, lungo una direzione che passa per il fuoco della parabola.
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gli
angoli di incidenza e di riflessione sono uguali |
tutti
i raggi parassiali vengono riflessi nel fuoco |
Un fascio di raggi paralleli all'asse della superficie
riflettente viene quindi "concentrato" nel fuoco.
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L'animazione
fa vedere come un qualunque raggio parallelo all'asse della parabola viene
riflesso dalla superficie riflettente nella direzione del fuoco
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Ovviamente il percorso dei
raggi può essere invertito, nel senso che se si pone una sorgente puntiforme
nel fuoco della superficie riflettente allora i raggi luminosi formano un fascio
di raggi che viaggiano nella direzione parallela all'asse della parabola.
La proprietà descritta era nota fin
dall'antichità, e viene ancora oggi utilizzata. Il primo a farne uso si narra
che sia stato Archimede che sembra abbia
realizzato i famosi specchi ustori. Anche se
in linea teorica l'idea è corretta si nutrono forti dubbi sulla fattibilità,
in quanto è difficile che Archimede abbia potuto disporre della tecnologia
necessaria per realizzare specchi parabolici di grandi dimensioni.
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Archimede
(Siracusa 287-212 a.C.), matematico e fisico greco
dell'antichità. Si occupò di questioni geometriche: riuscì a
determinare l'area della superficie sferica il volume di una sfera.In fisica si occupò
dell'equilibrio dei corpi e delle leve, famosa è la vite
di Archimede utilizzata per sollevare l'acqua. In
idrostatica formulò il famoso principio
di Archimede. Diverse furono le sue ricerche nel campo delle macchine belliche, tra le quali si
ricordano: la catapulta e
gli
specchi ustori |
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Applicazioni moderne si ritrovano in ottica
nella realizzazione di dispositivi ottici: fari,telescopi.
ELETTROMAGNETISMO
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Altre applicazioni si ritrovano nel campo delle
trasmissioni elettromagnetiche, basti ricordare le antenne paraboliche.
La
radiazione elettromagnetica incide sulla superficie riflettente per poi
essere riflessa nel fuoco |
MECCANICA
Il moto parabolico è uno dei moti che si
incontrano nello studio della meccanica. Tale movimento è generato dall'azione
della forza peso P che agisce verso il basso
su un qualunque punto materiale di massa m
che si trova nel campo di gravità terrestre.Il moto che si genera, una volta
che un aggetto viene lanciato con una certa velocità iniziale
V0
ed una inclinazione alfa rispetto
all'asse delle ascisse.
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in figura sono
indicate
componenti del vettore
velocità iniziale
l'angolo di alzo
traiettoria descritta dal
punto materiale |
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Utilizzando la seconda legge della
dinamica (P=mg)
ed imponendo le condizioni iniziali (posizione iniziale O(0,0)
e velocità V0(V0x,V0y)),si trova la legge oraria del moto. |
Il moto risulta essere la composizione di
due moti rettilinei lungo le due direzioni degli assi cartesiani: |
ricavando
t dalla prima e sostituendo nella seconda si
ottiene l'equazione della traiettoria
Questa
equazione mette in evidenza che il moto descritto dal punto materiale è
parabolico, le principali caratteristiche di questo moto sono:
altezza massima raggiunta |
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gittata |
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gittata massima |
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