ANDY WARHOL in mostra

 

 

 

Modena – settembre 2002

Vedere una mostra d’opere di Andy Warhol senza una guida è come suonare uno strumento musicale senza lo spartito.

Andy Warhol (Pittsburgh 1928 – New York 1987), artista della pop art, non è un pittore o meglio non lo è nel senso classico del termine. Niente e nessuno si metteva in posa per essere dipinto da Andy Warhol; lui voleva una fotografia del soggetto o dell’oggetto per riprodurla a modo suo. Usava la tecnica della serigrafia per riprodurre le immagini della realtà.

Nelle sue opere egli vuole rappresentare la superficialità, l’oggettivazione della società moderna, il consumismo che disumanizza.

La riproduzione in serie di Marylin Monroe in tante immagin, in cui cambiano solo i colori, rappresentano l’effetto della società su un personaggio che è stato ridotto a sola immagine.

Le riproduzioni delle scatolette Campbell’s sono la rappresentazione del consumismo che, come una macchina, produce in serie, rende tutti uguali, omologati.

Interessante è anche l’effetto delle riproduzioni di Mao: quello che era il nemico americano numero uno, temuto e combattuto, veniva – attraverso l’uso di immagini in serie – privato della sua personalità, cioè rimane solo l’immagine, la facciata ……. e non fa più paura.

Termino con le parole di chiusura della guida: "Se dalla fotografia alla riproduzione qualcosa è giunto a noi, forse è anche merito di Andy Warhol".

 

 

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